Tajani: «Al Governo dilettanti allo sbaraglio»

Il presidente del Parlamento Ue Tajani attacca il governo Lega - M5S: "Dilettanti". Su Genova "Non è questo il momento di buttare colpe a destra e a manca". Il ministero "aveva i suoi obblighi". L'Unione Europea "ha concesso flessibilità e risorse, più facile ne conceda altre per la ricostruzione. Non per il Reddito di Cittadinanza"

Senza sconti, senza giri di parole. Per Antonio Tajani il governo Lega – M5S sta facendo «molta propaganda, molti slogan». Si stanno comportando da «dilettanti allo sbaraglio» in un momento drammatico per il Paese nel quale bisognerebbe invece «smetterla con gli slogan e lavorare per i genovesi e per gli italiani».

 

Confusione al Governo

Il presidente del Parlamento Europeo e vice presidente nazionale di Forza Italia lo ha detto rispondendo alle domande di Radio 24.

Tajani è rimasto sbalordito di fronte alle dichiarazioni fatte dai due vice premier, Luigi di Maio e Matteo Salvini, mentre le macerie del ponte di Genova erano ancora calde. Senza un’inchiesta, senza avere alcun elemento certo in mano, Di Maio ha detto che a controllare Autostrade è una società che non paga le tasse in Italia ma sta in Lussemburgo. A stretto giro è arrivata la visura camerale da cui risulta che la società è italiana e paga le tasse in Italia. Puntuale, alla riapertura delle contrattazioni, il titolo è crollato in borsa bruciando milioni di risparmi degli italiani che avevano investito in quel fondo.

«Non è questo il momento di buttare colpe a destra e a manca – ammonisce Antonio Tajanicertamente bisogna individuare e colpire i responsabili. Ci sarà la magistratura che accerterà le responsabilità, bisogna vedere se ci sono responsabilità della società Autostrade. E se ci sono responsabilità dovrà essere sanzionata senza alcun tentennamento».

Fatta questa premessa, il numero 2 di Forza Italia attacca. «Il governo ha fatto una grande confusione, bisogna intervenire rispettando le leggi, i responsabili vanno colpiti e più sono serie le iniziative per colpirli più si colpiscono i colpevoli. Più si fanno dichiarazioni che poi il governo si deve rimangiare e meno si possono colpire i colpevoli».

 

Il ministero doveva controllare

L’attacco è frontale. Antonio Tajani chiama il governo alle sue responsabilità. Che il presidente del Parlamento Ue individua in modo preciso.

«La responsabilità era anche di chi doveva controllare il concessionario, quindi vediamo quali sono le responsabilità politiche del ministero delle Infrastrutture. E’ stato fatto tutto ciò che si doveva?»

Tajani accende un faro sulla posizione assunta per anni dal Movimento 5 Stelle per impedire i lavori con cui alleggerire il traffico sul ponte. Beppe Grillo aveva detto in campagna elettorale che quei lavori a Genova andavano impediti, a costo di far intervenire l’esercito. Perché – assicurava il M5S – il ponte sarebbe stato in piedi almeno altri cento anni.

«Io non accuso nessuno – dice Tajani –  però è anche vero che il Partito dell’attuale ministro delle Infrastrutture ha detto che il ponte sarebbe vissuto cent’anni. Ha detto che non c’era alcun pericolo di crollo. Ha sostenuto che era assolutamente contrario, in maniera militante, attiva (guardiamo quello che facevano in Consiglio comunale a Genova i consiglieri del Movimento 5 stelle) alla Gronda, l’alternativa autostradale per alleggerire il peso su un ponte che era stato costruito negli anni Sessanta e che nel 2020 non poteva reggere tutto il trasporto su gomma».

 

Vogliono il traffico su strada e non sui treni

Antonio Tajani punta il dito anche in un’altra direzione. Quella della ferrovia ad Alta velocità e della sua interconnessione con la Francia. Che modernizzerebbe il Paese e consentirebbe di alleggerire il traffico (e l’inquinamento) su strade e ponti.

«Non vogliono alleggerire il trasporto su gomma per trasferirlo sul ferro – aggiunge Tajani – sono quelli che sono contrari alla Tav, dicono tutto e il contrario di tutto inseguendo la situazione del momento, ma non si può essere un giorno difensori di un ponte dicendo che è una favoletta il fatto che il ponte sarebbe crollato e poi dire che i responsabili sono gli altri».

 

Le clausole? Già rimosse

Il ministero Danilo Toninelli dice di voler rimuovere le clausole della convenzione con Autostrade. L’ex ministro Antonio Di Pietro dice che sono decadute da un paio di anni e tutto ormai è pubblico.

«Quando si accertano le responsabilità – evidenzia Antonio Tajanibisogna essere severi ma obiettivi, non gettare soltanto su un soggetto la responsabilità, ma se ci sono altri soggetti la responsabilità di uno non copre la responsabilità di altri».

L’Europa – evidenzia il presidente del Parlamento di Bruxelles e Strasburgo – ha tanti difetti, ma sulla vicenda Genova «ha fatto solo cose positive e nessuna cosa negativa».

A caldo Matteo Salvini aveva provato a dare la colpa alla Ue sostenendo che a causa dei tagli fossero state ridotte le manutenzioni. Ribatte Tajani «Salvini sbaglia a dire che l’Europa è matrigna, prima di parlare bisognerebbe informarsi».

 

I miliardi Europei

«Nel bilancio 2014-2020 -spiega Tajani- ci sono stati due miliardi e mezzo per infrastrutture per l’Italia per strade e ferrovie; ad aprile è stato sbloccato il piano di investimento per le autostrade per 8 miliardi e mezzo».

Salvini invoca meno rigidità. Tajani gli ricorda che «nel 2017 è stata autorizzata la flessibilità di bilancio per tre miliardi per investimenti e messa in sicurezza di infrastrutture; nel 2018 è stato reso compatibile con le regole sugli aiuti di Stato il programma italiano di spese in infrastrutture per 8 miliardi e mezzo ivi compreso il nodo di Genova».

Genova è la parte finale del corridoio europeo che dovrà mettere in collegamento Genova con Rotterdam. «Nel bilancio 2021-2027 ci saranno fondi soprattutto per le ferrovie, ma il bilancio è in Parlamento e possiamo modificare la destinazione puntando anche per Genova sul nodo autostradale, visto che è il terminale del corridoio prioritario europeo Genova-Rotterdam».

Per la ricostruzione si potrebbero utilizzare anche i fondi regionali dell’Unione e i fondi Bei.  La conferma arriva proprio da Antonio Tajani. Il quale mette in evidenza che è sufficiente chiedere l’autorizzazione alla Commissione europea. «In più la Commissione europea potrebbe concedere flessibilità per il bilancio italiano per le infrastrutture da realizzare. E questo è più facile che chiedere e ottenere flessibilità per il reddito di cittadinanza».