«Togliete tre seggi al Pd»: il Tar decide domani

Il Consiglio Regionale del Lazio da domani potrebbe cambiare volto. Il Tar si esprime sul ricorso dei radicali. Se verrà accolto, tre seggi verrebbero tolti al pd e riassegnati a LeU, Centro Solidale e +Europa.

Il Consiglio Regionale del Lazio da domani potrebbe cambiare volto: tre seggi potrebbero essere tolti al Partito Democratico.

Il Tribunale Amministrativo Regionale deciderà sul ricorso presentato dal radicale Rocco Berardo contro la ripartizione dei seggi. Sostiene che ci sia stata una interpretazione errata della legge elettorale del Lazio.

In gioco ci sono gli equilibri interni del Centrosinistra guidato da Nicola Zingaretti. Infatti, se il Tar dovesse dichiarare fondato quel ricorso, tre seggi verrebbero tolti al Partito Democratico e riassegnati – uno ciascuno – a Liberi e Uguali, al Centro solidale, ai radicali di +Europa. Berardo è il primo dei non eletti in quest’ultima lista.

Nel ricorso, il candidato ha sostenuto che «Così come è stata applicata applicata da parte dell’Ufficio elettorale centrale, la legge elettorale del Lazio presenta evidenti profili di incostituzionalità».

La questione riguarda i 10 seggi del premio di maggioranza. La vecchia legge li accorpava in un listino collegato al nome del candidato Governatore: entravano in Consiglio regionale in maniera automatica, insieme al candidato presidente che avesse vinto.

La nuova norma in vigore da quest’anno invece stabilisce che i dieci posti vadano spalmati tra le liste vincenti, tenendo conto delle province.

In base al numero di voti ottenuto dalle liste lo scorso 4 marzo, i seggi – spiega il ricorso – sono stati inizialmente assegnati 6 al Pd, 1 alla Civica Zingaretti, 1 a Leu, 1 a +Europa, 1 a Centro solidale”.

Poi però, ci si è resi conto che i dieci seggi erano distribuiti solo su Roma e Frosinone, lasciavano scoperte le altre tre province. Sono stati allora assegnati 3 nuovi seggi a Rieti, Viterbo e Latina. Ma tutti al Pd. Perché? In quelle province era il Partito con il resto maggiore. Quindi aveva diritto al seggio, secondo l’interpretazione data alla norma dall’Ufficio elettorale centrale.

Sostiene il ricorso che «il riequilibrio territoriale invece di essere fatto tenendo conto della prima assegnazione (6-1-1-1-1) è stata fatto squilibrando la rappresentanza politica».

Insomma – scrive Berardo – «i 6 seggi del Pd invece di essere distribuiti differentemente per le province, sono stati nuovamente assegnati allo stesso diventando 9» con il Pd che ha «cannibalizzato il 90% dei seggi a fronte di una percentuale relativa di voti di coalizione del 52%».

Da qui il ricorso al Tar e la richiesta di annullare la ripartizione che ha formato l’attuale composizione del Consiglio Regionale del Lazio.

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