“Togliete Andreotti dai vostri sogni: è ora di agire”

Il caso Saxa Gres ed il fondo americano che investe in Ciociaria. La paura di un bis del caso Catalent: messa in fuga dalle lentezze burocratiche. Il segnale dato dal sindaco di Roccasecca. Antonio Cardillo, dirigente provinciale FdI invita a guardare avanti e cogliere l'occasione, sintonizzarsi sul futuro dei nuovi investimenti, puntando sulla crescita sostenibile e sull'importanza di aziende come Stellantis.

«Sarebbe ora che togliessimo dal comò la statua di Giulio Andreotti e la collocassimo nel pantheon culturale di questo territorio. Quell’epoca è finita: non ci sarà più un altro Andreotti ad istituire una Cassa per il Mezzogiorno che faccia spuntare come funghi le nuove fabbriche in tutta la Ciociaria. Quanto avvenuto nelle ore scorse in Regione Lazio di fronte all’assessore Roberta Angelilli è un segnale che il territorio della provincia di Frosinone non deve sottovalutare. Anzi, deve farne tesoro».

Ribalta gli schemi Antonio Cardillo, cancella ogni nostalgia del passato: anche quella del boom economico. E punta al realismo. Lo ha fatto nelle ore scorse, incontrando un gruppo di amministratori in vista delle elezioni Provinciali del 22 dicembre. È uno degli uomini nuovi lanciati dal recente Congresso provinciale di Fratelli d’Italia. Ed il Partito lo ha candidato ad uno dei tre seggi che prenderà tra dieci giorni a Palazzo Iacobucci.

Dopo zio Giulio Andreotti

Giulio Andreotti (Foto: Alessandro Paris © Imagoeconomica)

A cosa faceva riferimento il consigliere di Pignataro Interamna quando citava l’assessore Roberta Angelilli? All’incontro avvenuto lunedì in Regione Lazio nel quale l’imprenditore Francesco Borgomeo ha annunciato l’offerta vincolante d’acquisto per un’importante quota del suo gruppo industriale. L’ha depositata un fondo Statunitense. Perché è importante?

«Sono stati i fondi inglesi a consentire la riapertura della Marazzi ad Anagni diventata poi Saxa Gres. E sempre i fondi inglesi hanno appoggiato l’acquisto di Ideal Standard a Roccasecca per trasformarla in Grestone» spiega Antonio Cardillo. Ricorda che i fondi si sono ritirati dopo avere atteso tre anni l’arrivo delle autorizzazioni: sono arrivate dopo sette anni: inconcepibile per quel mondo. E infatti nella stessa area anche Catalent ha ritirato il suo investimento da cento milioni riposizionandolo nel Regno Unito. Cosa c’entra tutto questo?

«La scelta di un fondo americano d’investire in provincia di Frosinone significa che il tessuto economico di questa terra è sano. Che c’è capacità di lavorare. Quell’investimento significa certezza per 250 posti di lavoro a Roccasecca. Il segnale dato in Regione è chiaro: se ci sono le condizioni verranno fatti altri investimenti. Ed il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco ha già detto di essere a disposizione del Fondo. Noi dobbiamo seguire il segnale di Sacco e l’intera Provincia di Frosinone deve sintonizzarsi su quella lunghezza d’onda».

L’esempio degli Stati Generali

La riunione degli Stati Generali

La Provincia di Frosinone è ad un nuovo bivio per la sua storia economica. L’esclusione dalle Zes produrrà conseguenze: è accaduto anni fa quando chiuse la Cassa per il Mezzogiorno: decine di imprese sbullonarono gli impianti e si trasferirono in Campania dove gli incentivi ancora c’erano. Per Cardillo non è tempo di piangere ma di affrontare la situazione. (Leggi qui: La Camera conferma: il Lazio Sud e fuori dalle Zes).

Il solco lo hanno tracciato gli Stati Generali promossi dal presidente della Provincia Luca Di Stefano. Hanno segnato l’inizio di un percorso unitario per gettare le basi di una nuova stagione di sviluppo e di crescita sostenibile. Antonio Cardillo chiede che subito dopo le elezioni del 22 dicembre si dia seguito concreto a quegli impegni, attivando il nuovo Comitato per la Crescita e lo Sviluppo Sostenibile. (Leggi qui: L’orgoglio di un territorio che non si arrende).

«La visione degli Stati Generali è quella giusta, ma è anche il solco sul quale la nuova amministrazione provinciale deve incanalarsi. L’intraprendenza del presidente Luca Di Stefano ci ha permesso di avere dalla Regione Lazio garanzie di supporto per il prossimo futuro. Ci sono tante eccellenze sulle quali far leva per centrare la sfida del rilancio. Stellantis è una di queste”.

Uno, due, tre… Stellantis

Foto Tony Vece © Ansa

Sul futuro di Stellantis, l’esponente di Fratelli d’Italia non si iscrive al partito dei disfattisti. Sa che il passaggio al motore elettrico determinerà una perdita netta nei posti di lavoro. Ma la fabbrica resterà a Piedimonte San Germano. «Certo, occorre tenere alta la guardia – ha detto ancora – ma è innegabile che ci sia un progetto in atto, annunciato a marzo scorso proprio dal Ceo Carlos Tavarez a Piedimonte San Germano. Richiederà tempo, i lavori sono in corso. Bene sta facendo il il nostro ministro Urso a pretendere garanzie e benissimo il nostro assessore regionale Angelilli a reclamare un impegno chiaro”.

«Noi – ha continuato Cardillo – intanto dobbiamo continuare a lavorare per fare si che a Cassino ed in provincia di Frosinone ci sia un polo dell’automotive di portata nazionale a supporto di un’eccellenza mondiale come Stellantis”.