Turismo nei borghi, finiti al Nord i fondi del Centro Italia

Il Ministero del Turismo, per «un mero errore materiale», rettifica il bando che assegnava più della metà della torta a piccoli comuni a vocazione turistica come Ventotene e Atina. Ora è per i borghi settentrionali piazzatisi dopo nella graduatoria generale. Si guarda già alle prossime Elezioni europee e si parla di centralità del Turismo a livello nazionale. Ma la Regione Lazio non ha più uno specifico Assessorato. E si discute di Basso Lazio davanti alle sedie vuote della Politica.

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Pareva proprio il bando perfetto per lo sviluppo dei borghi del Centro Italia, spesso schiacciato tra le grandi pretese del Nord e le forti necessità del Sud. Senza parlare del vantaggio e svantaggio, al contempo, di avere la Capitale nella propria area.

Porta un evento stratosferico come il Giubileo oltre i confini della Città eterna, ma è così ricca da non far entrare il Lazio nelle Zes: le Zone economicamente speciali in cui le imprese possono chiedere sgravi fiscali e burocratici. (Leggi qui: Frosinone e Latina sono fuori dalla Zes).

Il Ministero del Turismo aveva riservato più della metà del Fondo ai suoi piccoli Comuni a vocazione turistica: ben 19 dei 34 milioni di euro. E invece no: «È riportato per mero errore materialeNord” in corrispondenza di “Centro” – ha rettificato in corsa il TurisMinistero -. Altresì è riportato “Centro” in corrispondenza di “Nord”».

Niente più destination

Daniela Santanché (Foto: Carlo Lannutti © Imagoeconomica)

Per tre mesi, al di là di come la si legge, hanno creduto tutti che il grosso fosse per Toscana, Umbria, Marche e Lazio: un Centro ricchissimo di antichi borghi. Sono proprio quelli che servono per costruire una destination, una brand reputation, per dirlo in santanchese.

La graduatoria finale, invece, ha riassegnato le risorse a favore del Nord per “un mero errore materiale”. Al Centro non più il 57% bensì il 13% prima attribuito al Nord: poco più di quattro milioni di euro in tre anni, più o meno un quinto di quanto credeva.

L’Anci, Associazione dei Comuni italiani, ha allora chiesto al Ministero di mettere una “pezza” generale. Il presidente Antonio Decaro, sindaco di Bari, ha scritto alla ministra del Turismo Daniela Santanchè e agli assessori regionali competenti in materia. Ha chiesto ulteriori finanziamenti per gli oltre ottocento progetti presentati dai borghi di tutta Italia con meno di cinquemila abitanti.

L’illuso Centro Italia

Il municipio di Ventotene

Il Ministero rischia oltretutto di subire una serie di ricorsi da parte dei Comuni del Centro che sarebbero stati finanziati senza l’improvvisa rettifica di settembre. Tra questi, quinta e nona nella graduatoria territoriale, rimarrebbero a bocca asciutta Ventotene e Atina: l’una isola pontina e ormai patrimonio d’Europa e l’altra perla della Valle di Comino, nella provincia di Frosinone.

Dal mare di Latina fino all’Appennino, nella potenziale area vasta del Basso Lazio, non arriverà un centesimo mentre si pregustava già una pioggia di euro: un milione e mezzo sia per Ventotene che per Atina. Quest’ultima è risultata prima in Ciociaria, terza nel Lazio e ventitreesima a livello nazionale.

Il progetto “Val Comino en plein air” tende alla valorizzazione del patrimonio culturale e agricolo del territorio di Atina e dintorni. Non è più finanziabile, anche se ha un punteggio maggiore di otto dei quindici comuni del Nord ammessi ormai ai fondi ministeriali.

Valle di Comino a secco

Pietro Volante, sindaco di Atina

Tutto merito della sinergia della capofila Atina con le aree interne e la Dmo “Ciociaria – Valle di Comino”, organizzazione turistica regionale. Ma anche eccellenze territoriali come gli eventi musicali “Atina Jazz” e “Gallinarock”, i locali Cai e Gruppo Folk, nonché i consorzi di tutela dei prodotti Dop di Atina (vini e fagiolo cannellino) e Picinisco (pecorino).

Si ride per non piangere alla vista della graduatoria finale, arrivata tra l’altro all’indomani dell’emblematica terza edizione del tavolo connesso alla pregevole manifestazioneEchi nel vento”: rassegna internazionale di aerofoni a riserva d’aria, in giro per la Valle di Comino nel corso delle festività natalizie.

La lista degli invitati era lunghissima, ma le poltrone della Politica sono rimaste vuote. Eppure nel Palazzo Ducale si discuteva della fondamentale connessione tra le aree interne della provincia di Frosinone e le coste marittime del Pontino.

Tutti tranne la Politica

Marco Dell’Isola, rettore dell’Università di Cassino

Dopo il sindaco di Atina Pietro Volante, sono intervenuti i colleghi Lino Nicola Gentile (Castel del Giudice, Isernia) e Cristian Leccese (Gaeta) con i rispettivi progetti da costruire insieme per Appennino e Golfo. Si arriva fino in Campania con Franco Bassi, direttore del festival “Sponz” di Calitri (Avellino), e in Molise con l’antropologa Letizia Bindi, esperta di rigenerazione di aree rurali e montane al centro di ricerca Biocult.

Hanno presenziato Marco Dell’Isola, rettore dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, e Vincenzo Formisano, docente dell’Unicas e presidente della Banca Popolare del Cassinate. Erano rappresentate tutte le Comunità Montane interessate (Valle di Comino e Arco degli Aurunci) così come il Biodistretto territoriale e il Gruppo d’azione locale di Alvito.

C’erano praticamente tutti tranne la Politica. È la stessa che, in occasione degli Stati Generali della provincia di Frosinone, si è impegnata a favore di un Governissimo territoriale improntato all’azione.

«Qui non li vediamo»

(Foto: Dominique Hommel © European Union – EP)

«Un elenco infinito di persone che hanno detto che sarebbero state qui per recepire tante parole e portarle dove si prendono le decisioni, ma qui non le vediamo» è stato evidenziato in apertura dei lavori.

Che poi Toscana, Umbria, Marche e Lazio, quelle che pregustavano più della metà della torta e hanno avuto la fetta più piccola, costituiscono anche la circoscrizione del Centro Italia alle ormai prossime Elezioni europee 2024. La politica nazionale non si declina sempre a cascata.

Il Governo Meloni ha voluto ridare centralità al Turismo, ma nell’odierna Regione Lazio di Rocca non esiste uno specifico assessorato al ramo. Eppure dovrebbe essere uno dei cavalli di battaglia per la costruzione dell’area vasta del Basso Lazio. Mentre i borghi turistici del Centro Italia, come Atina, perdono fondi per “un mero errore materiale”. (Leggi qui Dagli Stati Generali al Governissimo territoriale).