Ufficio di Presidenza del Cal, l’accordo c’è

Venerdì in Regione si vota l'Ufficio di Presidenza del Consiglio delle Autonomie Locali. Raggiunta l'intesa. Cosa prevede. E quali sono le carte sul tavolo da gioco

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

L’accordo c’è. E tiene tutto in equilibrio. Gli sherpa dei partiti di centrodestra e centrosinistra ci hanno lavorato per giorni. A fari rigorosamente spenti. È così che hanno trovato la quadra del nuovo Ufficio di Presidenza del Cal, il Consiglio delle Autonomie Locali.

Il presidente del Consiglio Regionale del Lazio Antonello Aurigemma ha convocato l’Assemblea del Cal per le 10.30 di venerdì 19 aprile.

Bisogna eleggere il presidente del Cal, i due vicepresidenti e tre consiglieri segretari.

La quadratura del cerchio

Gli sherpa hanno individuato il punto di equilibrio in uno schema che assegna la presidenza a Fratelli d’Italia, una vicepresidenza a Forza Italia ed una al Partito Democratico. Alla Lega va un Consigliere Segretario, gli altri due andranno rispettivamente a FdI e Pd. Quattro componenti al Centrodestra e due al centrosinistra.

In corsa per la vicepresidenza c’è un esponente forzista della provincia di Frosinone.

Sarà il presidente dell’Aula regionale Aurigemma a presiedere la seduta di insediamento del Cal fino all’elezione del nuovo Presidente, scelto tra i 40 componenti del Cal: a scrutinio segreto a maggioranza assoluta dei componenti. I due vicepresidenti ed i tre consiglieri segretari sono eletti a scrutinio segreto con separate votazioni, in ciascuna delle quali ciascun consigliere vota un solo nominativo. In caso di parità di voti è eletto il candidato più giovane di età.

Nell’Ufficio di presidenza è garantita un’equilibrata presenza di entrambi i generi, nonché la rappresentanza dei comuni non capoluogo. I 40 componenti del Cal hanno durata pari a quella della legislatura del Consiglio regionale e restano in carica fino all’insediamento del rinnovato organo.

I 40 componenti

Antonello Aurigemma (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

Chi sono i 40 componenti il Consiglio delle Autonomie Locali?

6 Membri eletti per i Comuni con oltre 15.000 residenti.

Marco Benedetti, Rocco Fabio Papalia, Vincenzo La Pegna, Aura Contarino, Veronica Cipriani, Raffaella Neocliti.

8 Membri eletti per i Comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 15.000 residenti

Alessandro Lundini, Pietro Nocchi, Roberta Bartoli, Serena Gara, Simone Paris, Vincenzo Petroni, Maria Caccia, Sabrina Verri.

9 Membri eletti per i Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 residenti.

Luisa Piacentini, Ilaria Passacantilli, Alfonso Santangeli, Angelo Mattoccia, Giammarco Florenzani, Chiara Simonetti, Danilo D’Ignazi, Luigi Landi, Armando Cipolloni.

2 Rappresentanti delle Comunità montane, appartenenti a enti di area vasta diversi, indicati dalle organizzazioni delle autonomie

Eugenio Stelliferi, Alfieri Vellucci.

10 sono i Componenti di diritto del Cal

Componenti di diritto sono i sindaci dei Comuni capoluogo, presidenti delle Province e vicesindaco della Città Metropolitana di Roma Capitale, o loro delegati. In pratica, i sindaci: Roberto Gualtieri (Roma Capitale), Matilde Celentano (Latina), Chiara Frontini (Viterbo), Riccardo Mastrangeli (Frosinone) e Daniele Sinibaldi (Rieti).

Con loro, i Presidenti di Provincia: Gerardo Stefanelli (Latina), Alessandro Romoli (Viterbo), Luca di Stefano (Frosinone), Roberta Cuneo (Rieti).

Il vicesindaco della Città Metropolitana di Roma Capitale: Pierluigi Sanna.

5 I presidenti delle associazioni degli enti e delle autonomie locali del Lazio.

Riccardo Varone (ANCI Lazio), Alessandro Romoli (UPI Lazio), Achille Bellucci (UNCEM Lazio), Luca Abbruzzetti (ALI Autonomie Lazio) e Marta Leonori (AICCRE Lazio).

Il principio di sussidiarietà

(Foto: Regione Lazio Press Service)

Ma cos’è il Cal? Lo prevede l’articolo 123, IV comma, della Costituzione e gli articoli 66 e 67 dello Statuto della Regione Lazio. Cos’è? È organo di rappresentanza istituzionale del sistema delle autonomie locali del Lazio. Ma anche di consultazione, di concertazione e di raccordo tra la Regione e gli enti locali. Traduzione? Per capirlo bisogna prima comprendere il principio di sussidiarietà.

Nel Diritto è il principio in base al quale se un ente inferiore è capace di svolgere bene un compito, l’ente superiore non deve intervenire, ma può eventualmente sostenerne l’azione.

Il Cal deve garantire il rispetto dei principi di sussidiarietà, di differenziazione e di adeguatezza e l’effettiva partecipazione degli enti locali ai processi decisionali della Regione.