Vivere con Gesù e dare “un’ora” ed un senso alla nostra ricerca

Beni, appagamento, potere: sono tutti obiettivi che ci distolgono dal significato profondo della nostra esistenza di esseri umani

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

 «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro – dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava. Erano circa le quattro del pomeriggio (Gv 1,38-39)

Sembra una storia molto semplice. Si è sentito parlare di qualcuno, si va a vedere dove questa persona vive.  Ma, all’interno del Vangelo di Giovanni, questi due versetti definiscono il rapporto che deve esserci tra Gesù e un cristiano. La prima osservazione è la dimensione della ricerca. Tutti cerchiamo qualcosa, indipendentemente anche dalla nostra consapevolezza.

Nel farlo, pensiamo, a volte, che quello che ci occorra sia la ricerca dei beni materiali oppure la necessità di trovare qualcuno con cui vivere insieme. Oppure ancora avere sempre maggiore potere. Siamo sempre alla ricerca. Ecco, allora, il senso della domanda che Gesù rivolge ai due uomini che gli vanno dietro:  “che cosa cercate” è l’interrogativo che ognuno di noi dovrebbe porre a sé stesso.  Che vogliamo dalla nostra esistenza?

Accontentarsi o cercare davvero

Che cerchiamo nella nostra vita? Possiamo accontentarci di quello che siamo o dobbiamo sempre cercare qualcosa di meglio per noi e che cosa? La risposta dei due uomini apparentemente banale, invece è molto significativa.  L’evangelista Giovanni vuole insegnare al lettore che chi desidera andare dietro a Gesù, chi vuole seguire i suoi  insegnamenti, deve andare a vivere con lui

I due uomini non gli chiedono tesi filosofiche, non vogliono un libro da leggere, non chiedono di andare, di essere mandati in qualche posto per adempiere ad una missione. La domanda è una, secondo l’evangelista Giovanni. Dove abiti? Il significato simbolico è evidentissimo. Stiamo cercando te e vogliamo vivere lì dove tu vivi, nel modo in cui tu vivi, con la scala dei valori che contraddistingue la tua vita. 

Il vero significato di “seguire”

Infatti la risposta di Gesù è assolutamente congruente: per seguirlo bisogna andargli dietro, bisogna camminare lungo le strade che lui percorre,  fare gli stessi suoi passi. Non si tratta di una speculazione filosofica,  di un ragionamento da contrapporre ad un altro. Si tratta, invece, di scegliere un modo di vivere,  il modo tracciato dall’esistenza umana di Gesù

San Paolo utilizzerà l’espressione “conformati a Cristo”. E’ come se ogni Cristiano dovesse assumere la figura stessa di Cristo, la sua forma. Ne abbiamo l’esempio massimo nel poverello d’Assisi.  (A proposito di simboli – ndr.) San Francesco conforma  tutto sé stesso a Gesù, fino ad averne addirittura le stimmate,  i segni della passione. 

L’altro Cristo che fa da esempio

I suoi contemporanei l’avrebbero chiamato Alter Christus, l’altro Cristo.  L’evangelista Giovanni non si ferma soltanto al movimento che fanno i due uomini nel loro seguire Gesù, ma specifica che i due vedono e, vedendo, capiscono che quello che hanno di fronte è il loro Salvatore che in ebraico si dice il messia.

Foto Leonardo Puccini / Imagoeconomica

E poi, ci insegnano gli esegeti, c’è quello strano riferimento orario, che nella traduzione italiana perde completamente di significato.  Le quattro del pomeriggio sono, nella tradizione ebraica e anche in quella romana, l’ora decima e il numero 10, nella cultura giudaica, è il compimento assoluto di ogni cosa. I due discepoli hanno completato la loro ricerca

Per tutti noi, immersi nella frenesia del nostro tempo, queste poche parole del Vangelo di Giovanni dovrebbero insegnarci a comprendere che i nostri atteggiamenti sono fondamentali. Cerchiamo? Siamo disposti a muoverci dalla nostre comodità e ad andare a vedere cosa significa vivere come Gesù? Siamo disposti ad arrivare all’ora decima?