Il congresso Pd dove si passò dal io al noi

CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

«E adesso decliniamo la politica del partito con “noi” invece che con “io”. È l’unica strada per l’unità vera». Così il senatore Bruno Astorre nel suo intervento al congresso provinciale del Partito Democratico. Ieri, presso il ristorante Memmina, l’ultimo atto di una fase già definita dalle assemblee di circolo e dall’accordo fra le varie componenti. Oltre a Bruno Astorre erano presenti, fra gli altri, il segretario regionale Fabio Melilli e l’onorevole Andrea Ferro, che ha presieduto in questi mesi la commissione congressuale.

La proclamazione di Costanzo
Simone Costanzo, confermato alla segreteria con il 54,4% dei voti degli iscritti, ha sviluppato un intervento all’insegna dell’unità, citando sia lo statista democristiano Aldo Moro che il leader del Pci Enrico Berlinguer. Dicendo: «Oggi siamo consapevoli che tutti insieme, pur nelle diversità, che sono comunque una ricchezza, siamo una grande forza politica, in grado di dare veramente una svolta in positivo al nostro territorio». Poi Costanzo ha chiesto a Melilli «di convocare subito, nei prossimi giorni, un tavolo regionale sulle imminenti elezioni comunali così da poter individuare, tutti assieme, dove ci sono criticità, le soluzioni per offrire la migliore possibile risposta politica per il governo delle rispettive città». L’assemblea dei delegati ha quindi proclamato Costanzo segretario.

Le altre cariche
Nessuna sorpresa, l’accordo ha retto. Domenico Alfieri (sfidante di Costanzo per la segreteria: ha ottenuto il 45,6%) è il nuovo presidente provinciale del Pd e raccoglie il “ testimone” da Sara Battisti, a sua volta indicata vicesegretario. Va pure aggiunto che ci sono tre vicepresidenti: Alberto Festa, Giampiero Di Cosimo e Barbara Caparrelli. Il tesoriere è Vittorio Save Sardaro, che subentra a Peppino Moretti. Infine la commissione di garanzia, della quale fanno parte: Lucia Lisi, Tommaso Narducci, Domenico Iacovella, Gino Cogliandro, Roberto Giannetti, Donato Marsella, Piergiorgio Fascina, Stefania Timi, Tiziana Tucci, Mauro Lillo. Designata alla presidenza è Lucia Lisi, che succederà a Lino Diana. L’ ex parlamentare andrà invece a guidare la scuola di formazione politica del partito.

Definita anche la direzione provinciale del Pd, formata da 80 membri. Il criterio per la composizione è stato quello proporzionale, avendo come riferimento le percentuali ottenute dalle varie liste. Ricordiamole: 40,5% per Pensare Democratico (De Angelis, Buschini, Battisti), 13,9% per Partecipazione Democratica (Costanzo), 28% per Democratici Si Cambia (Scalia), 17,6% per Con Alfieri Segretario. Per quanto riguarda la segreteria provinciale, sarà composta da 15 membri. Spetterà a Simone Costanzo indicarli. Un passaggio che avverrà nei prossimi giorni.

Gli interventi
Il segretario regionale Fabio Melilli è stato netto: «Ho apprezzato molto il modo con il quale si è svolto il congresso provinciale, all’ insegna di una sostanziale unità. Ora dobbiamo vincere le elezioni comunali a Cassino, Sora e Alatri, seguendo l’ esempio della giunta regionale guidata da Zingaretti: dopo la fase di risanamento, sta interpretando benissimo i bisogni dei territori». Francesco De Angelis e Francesco Scalia hanno entrambi affermato che il congresso «consegna al partito una classe dirigente legittimata dal voto degli iscritti». Antonio Pompeo ha sottolineato come la fase unitaria sia iniziata dalla ricomposizione del gruppo alla Provincia, mentre Mauro Buschini non ha risparmiato la stoccata al centrodestra. Rilevando: «Quando sento dire che sulla sanità la Regione può fare di più, non posso non ricordare che con il centrodestra al governo regionale sono stati chiusi gli ospedali». Nel suo intervento il senatore Bruno Astorre ha ricordato come la crisi del centrosinistra in Ciociaria «è nata con la sconfitta del 2009 alla Provincia». Ha aggiunto Astorre: «È da lì che poi sono arrivate sconfitte in serie nei Comuni: a Frosinone, a Cassino, a Sora e in tante altre parti. Per non parlare del congresso provinciale precedente, che ha guadagnato le cronache nazionali per le contestazioni e per il clima che si era creato. Ora dobbiamo ripartire sulla base di questo congresso, cercando di vincere a Cassino, Sora e Alatri. Teniamo pure presente che le elezioni politiche e regionali ci saranno fra due anni. E che dobbiamo prepararle con calma e sulla base di un partito ha ritrovato l’ unità anche in provincia di Frosinone ».

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