Autovelox, comuni beffati: i soldi vanno restituiti

DOMENICO TORTOLANO per IL MESSAGGERO ED FROSINONE

Gli introiti dalle multe originate dagli autovelox previsti nei bilanci di previsione dai comuni potrebbero non arrivare mai. Infatti una sentenza della Corte di Cassazione del 18 giugno scorso, n.113, ha stabilito che le apparecchiature impiegate vanno sottoposte a verifiche periodiche sul loro effettivo funzionamento. Un obbligo non rispettato da Comuni e Prefetture. Anzi, in provincia di Frosinone mai nessun Comune ha effettuato le verifiche periodiche degli apparecchi. A seguito di tale sentenza della Cassazione tutte le trasgressioni rilevate dai Comuni e anche dalla Polizia Stradale senza l’indicazione esatta dell’avvenuta e certificata verifica periodica dell’autovelox vanno annullate. Questo vale anche per quelle già presentate per l’annullamento al Giudice di Pace o al Prefetto. E con una class action si potrebbe chiedere il rimborso anche per quelle già pagate. Lo sostiene il prof. Michele Santulli in rappresentanza delle associazioni dei consumatori e gran viaggiatore in Italia e all’estero essendo uno studioso dell’arte. Perciò i comuni ciociari che finora hanno utilizzato gli autovelox e hanno preventivato nei bilanci somme consistenti potrebbero non incassare nulla di fronte a migliaia di ricorsi degli automobilisti multati. E’ il caso del comune di Atina che ha previsto in bilancio circa 500 mila euro e invece non incasserà nulla avendo dovuto rinunciare alla gara d’appalto per una inchiesta giudiziaria in corso.
Per la cronaca il comune di Veroli nel 2014 ha rilevato multe da un autovelox per un milione e 900 mila euro. Stessa cosa potrebbe avvenire per i comuni di Pignataro, Ausonia ed altri. Ma attenzione: gli automobilisti potranno non pagare solo se inoltreranno l’opportuno ricorso.

 

Ad Atina centinaia di automobilisti nella primavera scorsa avevano protestato contro il comune per i due autovelox mimetizzati tra gli alberi della superstrada Cassino-Sora-Ferentino. La legge, invece, prevede la massima visibilità. Santulli afferma anche che “l’autovelox è contro la legge ispiratrice del 2002 e perciò illegittimo. Il suo impiego consolidato va diametralmente in opposizione ai princìpi e alla volontà del Legislatore che ben altri proponimenti e obbiettivi si propone. La recentissima sentenza della Corte di Cassazione ha tutti gli elementi per una gigantesca class action.” Secondo lo studioso “le Prefetture dovrebbero immediatamente disporre il ritiro e la eliminazione di tutti gli autovelox dalle strade italiane in quanto difformi e contrari allo spirito e alla lettera della Legge.” E il prof. Santulli rivolge un appello al prefetto di Frosinone “a ritirare i permessi e a far togliere tutti gli autovelox dalle strade perché sono difformi alla legge.” Intanto ieri il comune di Atina ha fatto sapere che verrà nuovamente bandita la gara d’appalto per l’aggiudicazione del servizio di autovelox con regole più rigide. Quella finita sotto inchiesta nei mesi scorsi (sono indagati il comandante dei vigili urbani e il titolare dell’ex società appaltante per turbativa d’asta) è stata ritirata. E intanto nei giorni scorsi la società proprietaria delle apparecchiature elettroniche le ha smontate e quindi gli automobilisti possono tirare un sospiro di sollievo. In quel tratto di superstrada da Atina a Sora non ci sono più gli occhi delle telecamere. A Cassino il comune ha utilizzato l’autovelox solo per un breve periodo anni fa sulla superstrada e poi lo ritirò per la mancata autorizzazione dell’Amministrazione provinciale. Sempre Santulli fa rilevare che “il Codice della Strada al fine di tenere sotto controllo i limiti di velocità, mette a disposizione decine di altre soluzioni alternative, nessuna onerosa e altrettanto efficaci, quali i vari tipi di dissuasori e analoghi.” E fa anche rilevare “che in Francia, in Germania e in Svizzera di tali macchinette ne sono in uso proporzionalmente una quantità minima e perfino irrisoria rispetto all’uso indiscriminato e capillare fattone dall’Italia e dai paesi dell’Est europeo”. Il docente rileva ancora che “se si percorre la superstrada Sora-Ferentino si notano due autovelox, uno per carreggiata, nessun contrassegno documenta l’autorizzazione all’opera e il sito della Prefettura non mostra traccia di autorizzazione.” .