La puzza di bruciato intorno a Costanzo in vista del Congresso Pd

CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

Ieri la telefonata, mentre stamattina dovrebbe esserci il faccia a faccia. Francesco Scalia e Francesco De Angelis stanno cercando una soluzione condivisa per il congresso provinciale del Partito Democratico. Ma non è per nulla semplice.

Un candidato per area
È questa l’opzione della quale si sta discutendo dietro le quinte. Detto in modo semplice: ogni componente interna indicherebbe un candidato alla segreteria provinciale del partito. L’area di Francesco De Angelis e Mauro Buschini potrebbe “lanciare” Alessio Gentile, quella di Simone Costanzo lo stesso segretario in carica. Naturalmente la componente di Francesco Scalia si affiderebbe a Domenico Alfieri, mentre quella di Sara Battisti potrebbe decidere tra Enrico Pittiglio e Giuseppe Moretti. In questo modo difficilmente ci sarebbe un designato in grado di superare il 50% più uno delle preferenze.L’accordo sarebbe quello che chi arriva primo comunque andrebbe a ricoprire il ruolo di segretario, mentre il secondo farebbe il presidente.

La parola ai delegati
Alla fine, però, sarebbero i delegati al congresso provinciale ad avere in mano la decisione. Certamente ci sarebbero delle indicazioni da parte dei leader, ma in assemblea potrebbero pure verificarsi delle sorprese. È evidente comunqueche una soluzione del genere decreterebbe la fine dell’asse tra Francesco De Angelis, Simone Costanzo e Sara Battisti. Non è un percorso semplice però. Lo dimostra il fatto che Francesco De Angelis è molto cauto e prima vuole confrontarsi con i componenti della sua area politica. Poi avrà un colloquio con Simone Costanzo, il quale da qualche giorno sente puzza di bruciato.

Il bivio dei due Francesco
Il senatore Scalia e il presidente del Consorzio Asi De Angelis hanno sempre raggiunto un’intesa nei momenti topici. Ma stavolta è diverso. Diversi esponenti di spicco dell’area di Scalia (Nazzareno Pilozzi e Antonio Pompeo per esempio) intendono andare avanti con la designazione di Domenico Alfieri, sindaco di Paliano e consigliere provinciale. Lo hanno detto chiaro e tondo anche al vertice di qualche sera fa. Il senatore non può ignorare queste posizioni, anche se c’è pure chi spinge per l’accordo unitario. Dal canto suo Francesco De Angelis deve soppesare gli equilibri interni, consapevole che in gioco c’è pure altro. A cominciare dalle candidature alla Camera. Poi c’è il punto politico: i due Francesco sono ancora in grado di poter blindare il partito da soli? La sensazione è che non sia più così: Maria Spilabotte, Nazzareno Pilozzi, Antonio Pompeo, Simone Costanzo, Sara Battisti e Domenico Alfieri stanno dimostrando di voler dire la loro. Senza timori reverenziali. A questo punto può veramente succedere di tutto. Ecco perché nessuno si sbilancia.

Il terzo scenario
Esiste comunque ed è questo: anche se alla fine i candidati alla segreteria dovessero essere Simone Costanzo e Domenico Alfieri, nell’area che fa riferimento al presidente nazionale Matteo Orfini c’è chi è pronto comunque a indicare un proprio esponente per la segreteria: Enrico Pittiglio o Giuseppe Moretti. È pure questo un fattore da considerare nel complesso scacchiere del Partito Democratico. Il tempo però ormai stringe: entro il 12 febbraio le candidature alla segreteria dovranno essere ufficializzate. Gli incontri ormai si susseguono a raffica, senza soluzione di continuità. Ma tra oggi e domani potrebbe esserci il confronto ristretto tra i leader. Nessuno dei quali però, da solo, può dare “scacco matto” agli altri. E tutti lo sanno.

 

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