CESIDIO VANO per LA PROVINCIA QUOTIDIANO
Dovevano essere, giovedì scorso, l’argomento centrale della Conferenza dei sindaci dell’Ato5. Alla fine, però, nessuno ne ha parlato. Quali sono le inadempienze che si contestano ad Acea e per le quali si vuole risolvere il contratto? La domanda rischia di apparire senza senso per tutti coloro che sono straconvinti che le mancanze del gestore idrico siano tanto palesi, evidenti e scontate che chi la pone vuole solo attaccar briga.
Eppure, quando e se questa faccenda finirà davanti ai giudici, quello che bisognerà tirar fuori – al di là del rancore personale – sarà l’elenco preciso e dettagliato delle cose non fatte. I sindaci non ne hanno fatto cenno. Nella delibera che hanno approvato – il cui testo definitivo è ancora in via di redazione – non ce ne è traccia alcuna. Tutto è racchiuso in una relazione di 18 pagine predisposta dalla segreteria tecnico operativa e spedita ai sindaci per mail a poche ore dalla riunione.
LAVORI IN PIÙ
A scorrere quelle pagine, però, Acea non appare essere quel ‘mostro oppressore degli utenti’ che da più parti si dipinge. Anzi, a tratti appare fin troppo adempiente, anche oltre i piani programmati. Ma c’è di più: con la relazione con cui si vuole inchiodare il gestore alle sue responsabilità gli vengono nel contempo riconosciuti 2,5 milioni di euro per lavori fatti in più! Non solo: si riconosce anche che i costi che sta sostenendo sono maggiori rispetto a quelli (sottostimati) dell’ultimo piano investimenti.
CONTESTAZIONI 2014-2015
La Sto limita le ‘contestazioni’ al periodo 2014- 2015, ritenendo che prima dell’approvazione definitiva del piano degli investimenti (maggio 2015) c’è poco da contestare, essendo i sindaci i veri inadempienti nel fornire lo strumento programmatorio. Ma i sindaci? – chiediamo – l’hanno letta quella relazione? Facciamo alcuni esempi: Depurazione: Su 11 interventi previsti entro il 2015, se ne contestano 7 non terminati per i quali, però, si riconosce che sono state avviate le relative attività, oltre al fatto che – per emergenze ed extra piano – il gestore solo nel 2015 ha effettuato interventi in più per 535.000 euro. Fognatura: su 83 interventi previsti fino al 2019 se ne contestano 8 sui 18 da fare entro il 2015! Ma a leggere bene si capisce che, di questi, 2 sono fermi perché gli stessi comuni non hanno rilasciato i permessi necessari; e uno è “attualmente in corso”. Ci sono però anche 7 interventi su reti esistenti non effettuati. Bene, ma è la stessa Sto a riconoscere che, di questi ultimi, uno è in corso e 4 sono fermi perché i comuni non li hanno ancora autorizzati. Insomma, da sette a due. Anche in questo comparto (fognature) si scrive che Acea ha svolto 949.000 di lavori in più ovvero fuori piano. Acquedotto: si contesta che su 9 realizzazioni di condotte ne sono state fatte solo 4 e su 107 sostituzioni di tratti esistenti ne mancano 35. Viene aggiunto però che ci sono 7 interventi ancora in corso e 16 sono fermi perché o la provincia o i comuni non rilasciano le autorizzazioni necessarie. Anche qui viene riconosciuto oltre un milione di euro di opere urgenti fatto in più rispetto al piano ed inoltre si rileva che lo stesso piano degli interventi è sottostimato e che le opere previste costano ad Acea in realtà molto di più (!). Captazioni-adduzioni: su 14 interventi previsti, ne mancano 6 di cui però 3 fermi per mancanza di autorizzazioni comunali. Ancora: opere extra per 25.000 euro.
COSÌ MANDIAMO VIA ACEA
Queste sarebbero le inadempienze conte-state. Con cui si vuol mandare a casa l’Acea. Queste. Riconoscendo anche lavori in più per 2,5 milioni di euro. Vabbè.