Rimborsi non dovuti e fondi dirottati: tutti gli sprechi dell’Agenzia di Formazione

CESIDIO VANO per LA PROVINCIA QUOTIDIANO

Una corposa relazione di una trentina di pagine. E’quella che i dirigenti provinciali hanno fornito ai consiglieri dell’ente di piazza Gramsci, facendo il punto sulle 9 questioni poste dalla Corte dei conti in merito alla gestione della Provincia. I rilievi più gravi e corposi sono, come noto, quelli relativi all’Agenzia Frosinone Formazione. E non è un caso che la vicenda occupi circa 25 delle 30 pagine redatte dagli uffici provinciali.

La bozza di delibera
Oltre alla relazione, ai consiglieri è stata presentata anche una bozza della delibera, cui sarà allegata la relazione detta, da approvare in consiglio provinciale martedì prossimo.
Una bozza a cui sarebbero stati già presentati, però, degli emendamenti consistenti. L’assise, infatti, più che fare proprio il documento degli uffici si limiterebbe a prendere atto di quanto relazionato dai funzionari. Nel dispositivo dell’atto, però, verrebbero date ulteriori indicazioni ai dirigenti: entro 60 giorni occorre avviare una spending review sul bilancio dell’ente di Formazione ed in particolare rivedere i costi per gli affitti di locazione delle sedi dell’agenzia che sono sei in tutta la provincia (oltre Frosinone anche Anagni, Ferentino, Sora, Cassino e Pontecorvo) per una spesa annua che raggiunge quasi i 300.000 euro; così come sarebbe necessario rivedere i contratti del personale amministrativo a tempo indeterminato che risultano più alti di quelli applicati ai dipendenti della Provincia a causa di super minimi riconosciuti ai lavoratori dell’agenzia.
Negli stessi 60 giorni i dirigenti sarebbero chiamati poi a fornire al Consiglio un piano di ripartizione dei debiti in modo da poter offrire ai creditori dell’agenzia accordi bonari di soddisfo a fronte di percentuali di sconto uguali per tutti. Solo una volta che un tale quadro sarà fornito chiaro e dettagliato, l’ente provinciale potrebbe anche valutare cosa fare dell’Agenzia di Formazione in futuro. Tra le indicazioni date ieri anche l’esigenza di prevedere in bilancio un fondo di riserva con dotazione iniziale di un milione d’euro per far fronte alla massa debitoria ancora tutta da quantificare.

La relazione
Con la corposa relazione fornita dagli uffici si tratteggia un quadro complessivo della gestione dell’agenzia ancora non del tutto chiaro e definitivo. Chiarita la vicenda delle somme anticipate da parte della Provincia per pagare gli stipendi dei dipendenti della Formazione (legittime se fatte all’Agenzia, censurate se effettuate come accaduto dal novembre 2013 all’agosto 2014 direttamente all’ordine dei lavoratori), il documento si occupa delle azioni messe in campo per recuperare le somme erogate agli ex amministratori dell’agenzia ed ex direttori generali ma non dovute. Attività avviata solo nel 2011 e che finora ha visto l’incasso di poco più di 25.000 euro a fronte di somme contestate superiori ai 290.000 euro. Si tratta di denaro versato ai componenti del Cda e ai direttori in carica nel periodo 2004/2009 per spese di viaggio, trattamento di fine rapporto e gettoni di presenza. Va anche detto che l’attività di recupero di tale somme è stata interrotta per valutare le controdeduzioni degli interessati.
Tutto è fermo al 2013 anche se i termini di prescrizione sono stati interrotti e solo la scorsa settimana ci si è attivati per capire come procedere nei confronti degli ex amministratori che non hanno restituito il non dovuto.

Le Rendicontazioni
Diverse pagine del documento sono occupate invece dalla relazione sullo stato della rendicontazione per i diversi progetti attuati dall’agenzia.
L’operazione di rendicontazione è stata conclusa per alcune annualità, mentre è stata impossibile per altre. I maggiori ostacoli sono rappresentanti dal mancato pagamento di debiti tributari o contributivi soprattutto nel lasso di tempo 2007-2009, mentre dal 2009-2010 in poi la gestione al riguardo appare più ordinata e puntuale. In parte anche il sequestro di atti da parte della Guardia di Finanza ha reso difficile la rendicontazione.
I mancati pagamenti vengono imputati alla cronica carenza di liquidità dell’Agenzia causata dall’indisponibilità piena delle risorse annualmente assegnate dalla Regione e dalle conseguenze che tale mancanza di liquidità ha generato negli anni come i costi e le spese bancarie che hanno assorbito milioni di euro così sottratti all’attività di formazione.
La maggiore criticità riguarda alcuni specifici progetti finanziati con fondi europei per i quali è ormai prossima la chiusura dei termini di imputazione spese.

Un caso emblematico
Per capire cosa non abbia quadrato nella gestione dell’ente basta vedere il caso dei due progetti di borse lavoro svolti dall’agenzia. I progetti prevedevano una spesa complessiva di 890.000 euro, l’Agenzia ha speso anche meno: 850.000. Ma la Provincia ha dovuto anticipare quasi il doppio: 1,5 milioni di euro. E questo perché una prima anticipazione da 710.000 euro è stata utilizzata per pagare altre cose e non i borsisti, poi, per evitare che questi, rimasti senza soldi, agissero contro l’ente sono stati tirati fuori altri 839.000 euro. Così è.

Obbligo formativo
Per le annualità dal 2004 al 2007, le carte sarebbero tutte e posto. Ma per gli anni successivi sorgono numerosi ostacoli al completamento delle verifiche sulle spese, anche perché l’ente non ha saldato i pagamenti relativi a quei progetti e attività né versato gli oneri fiscali e contributivi dovuti. E’ quanto accaduto nel 2007-2008 e nel 2008-2009, quando sono stati comunque svolti oltre un centinaio di progetti formativi, le cui spese restano tutte da certificare.
Le carte sono invece a posto per l’annualità 2009-2010. Dall’anno scolastico successivo, invece e fino al 2012-2013 la rendicontazione non è stata possibile perché, si spiega, “L’agenzia non ha potuto procedere alla certificazione finale della spesa di tutti i progetti per carenza di liquidità” – così è scritto nella relazione -.
In sostanza l’Agenzia di Formazione, a corto di soldi, non ha potuto rendicontare…
come ha speso i soldi.
Per le ultime annualità, invece, i termini per presentare i giustificativi di spesa non sono ancora scaduti.

I progetti affidati in house
Nel corso degli anni, poi, l’agenzia oltre alle attività inerenti l’obbligo formativo di cui sopra ha gestito diverse altre attività, affidate in house dalla Provincia ed a valere sul POR Ob. 3 FSE 2000/2006 (fondi europei).
Su 124 di questi progetti solo 44 risulterebbero rendicontati e certificati, mentre per altri 80 sono stati compilati solo i cosiddetti modelli C2 che evidenziano le spese solo per macro-categorie per un importo complessivo pari a 8.928.674,83 euro. Tali attività non sono ancora state certificate dal revisore esterno.
Nella relazione al riguardo viene spiegato che: «In definitiva relativamente agli 80 progetti non ancora certificati, non è stato possibile trarre alcuna conclusione con riferimento a giustificativi di spesa e di pagamento tenuto conto del tempo disponibile, delle risorse utilizzate ed in presenza, comunque, di difficoltà nel reperire i documenti giustificativi distribuiti nei diversi archivi dell’Agenzia. Inoltre si precisa che parte della documentazione necessaria è stata consegnata alla Guardia di Finanza che ha ancora in corso le verifiche del caso. Si rappresenta, altresì, il fatto che a partire dall’anno formativo 2007/2008 l’Agenzia non sempre ha proceduto al pagamento degli oneri previdenziali ed erariali elemento indispensabile per la rendicontazione della spesa».

Attività non rendicontate per 19 milioni, ma…
Nel 2011, il Consiglio provinciale stabilì che tutte le somme inerenti i progetti non rendicontati dovevano essere dichiarate inammissibili giungendo a quantificare in 19 milioni di euro lo squilibrio di bilancio dell’agenzia, cioè i debiti. Nella nuova relazione, però, non si dispera di poter ancora salvare qualcosa, soprattutto se dal confronto con la Regione Lazio alcune spese venissero ritenute ancora imputabili ai fondi stanziati con la programmazione europea originaria.

Debiti incerti e crediti… pure
Ma se non si riesce a capire quanti debiti abbia ancora l’Agenzia di Formazione, la cosa paradossale appare che l’incertezza resta anche sui crediti. Dall’analisi condotta dagli uffici infatti emerge che ci sono delle discrasie persino tra le diverse quantificazioni delle somme che l’ente di formazione deve incassare. Nella delibera consiliare del 2011, che come detto ha concluso calcolando in 19 milioni di euro i debiti, non comparirebbero, ad esempio, circa 2,8 milioni di finanziamenti concessi all’Agenzia tra gli anni 2006-2007 e 2007-2008: se li sono persi.
Insomma, nonostante gli sforzi fatti, la gestione tenuta in passato dall’Agenzia di Formazione ed anche i tentativi di rimedio messi in atto non sembra che abbiano contribuito a chiarire meglio la situazione né dare certezze sui debiti, i soldi spesi e la legittimità degli stessi.

Martedì, su richiesta della Corte dei conti, di tutto questo si occuperà il Consiglio provinciale.