Acea – Il ricorso? in ritardo. La maxi parcella? Subito

CESIDIO VANO per LA PROVINCIA QUOTIDIANO

Un incarico legale da oltre 27mila euro per un ricorso… presentato in ritardo. La situazione è paradossale ed espone l’Ato5 di Frosinone a richieste risarcitorie milionarie, oltre che a possibili azioni per danno erariale.

La vicenda è questa: la scorsa estate il Tribunale di Frosinone ha accolto le richieste avanzate dal comune di San Giovanni Incarico, guidato dal sindaco Antonio Salvati, per il mancato pagamento dei canoni concessori dovuti dall’Acea Ato5 all’Ambito territoriale e da questo ai Comuni per gli impianti e le reti idriche e fognarie passate dai comuni all’Ato e per il pagamento delle rate di mutuo, dove acceso, per la costruzione delle stesse opere infrastrutturali poi cedute alla gestione unica.

Il Tribunale ha riconosciuto al Comune di San Giovanni Incarico tutte le somme dovute e non versate condannando al pagamento, in solido tra loro, l’Acea e l’Ambito territoriale ottimale.

Si tratterebbe di cifre che sfiorano il milione e 600.000 euro secondo quanto confermato ieri dal sindaco Salvati che ha già avviato l’esecuzione forza- ta a carico dei soccombenti con l’emissione decreto ingiuntivo prima e del precetto poi.

Il gestore Acea Ato5 Spa ha impugnato quella sentenza davanti alla Corte d’Appello di Roma chiedendo, in attesa del pronunciamento di merito ma senza ottenerla, la sospensione dell’esecutività della sentenza. L’udienza di merito è stata fissata al 2019. Anche l’Ato5 ha impugnato la sentenza in appello ma lo ha fatto fuori termine massimo con il risultato che i giudici, la scorsa settimana, hanno rigettato il ricorso facendo passare, di fatto, la sentenza in giudicato.

Il conferimento al legale per ricorrere in appello è stato assegnato dal presidente della Provincia e dell’Ato, Antonio Pompeo, lo scorso 3 giugno. La scelta, tramite incarico diretto, è caduta su una professionista del capoluogo. La stessa professionista aveva già presentato un preventivo per il ricorso lo scorso 16 marzo ed il 3 giugno – giorno dell’incarico – lo ha scontato del 10%, per un compenso finale, comprensivo di Iva, accordato in 27.797,08 euro.

Ad ogni modo il ricorso in appello è risultato tardivo ed è stato quindi rigettato.

La sentenza che riconosce un risarcimento milionario per il comune di San Giovanni Incarico è divenuta ora definitiva per l’Ato5, al quale il sindaco Salvati può richiedere l’intero soddisfo delle somme riconosciute all’ente dal Tribunale del capoluogo e procedere con i pignoramenti qualora non ot- tenga il pagamento.

Quello che resta da capire è il perché del ritardo nella presentazione dell’appello da parte dell’Ato5 e soprattutto in capo a chi debbano ricadere le eventuali responsabilità anche contabili che a questo punto rischiano di emergere dalla vicenda.