Ancora tu… torna il dilemma delle Commissioni

Anche stavolta a Latina tempi lunghi per le commissioni. Forza Italia ne vuole due. I membri saranno 8 a 3 per la maggioranza

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

Le commissioni consiliari? Ancora in alto mare. Dalle elezioni amministrative di Latina è ormai passato più di un mese; e una settimana esatta dal primo Consiglio comunale. Ma degli organi consiliari – cruciali per un completo avvio della stagione amministrativa – ancora non c’è traccia. Con il rischio che si finisca incagliati nelle trattative per le presidenze.

Ma andiamo per ordine.

Il rebus Commissioni

In base ai risultati ottenuti alle elezioni del 15 maggio, lo schema per il Consiglio comunale di Latina trovato dai Partiti è il seguente: 3 presidenze per Fratelli d’Italia, 2 a testa per Lega e Lista Matilde Celentano sindaco; 1 a testa per FI e Udc. Totale, 9 presidenze di Commissione per la maggioranza, con la decima (la commissione Trasparenza), che da prassi spetta all’opposizione.

Di quelle spettanti alla maggioranza, si è scelto di andare anche per “fascia. Nel senso che alcune vengono considerate più importanti, di “prima fascia“: sono le commissioni Urbanistica, Bilancio e Lavori pubblici su tutte; seguite da Attività produttive, con l’Ambiente a metà tra prima e seconda fascia. Le altre vengono considerate meno importanti, definibili di “seconda fascia“: come la Cultura o le Politiche scolastiche.

E un’altra regola stabilita è quella che se un Partito ha un assessore con una delega, la stessa delega, come presidenza di commissione, non può andare al medesimo Partito. Più derogabile, invece, la norma tesa a evitare che un capogruppo possa anche essere presidente di Commissione, stabilita per impedire un cumulo di incarichi. 

Regole certe, problemi sicuri

Claudio Fazzone (Foto: Giulia Palmigiani © Imagoeconomica)

Regole certe, dunque. E numeri stabiliti. Almeno apparentemente. Perché, a quanto si apprende, sarebbe sorto un intoppo: Forza Italia, che nella fase di formazione della giunta aveva premuto per avere due assessori anziché uno solo e poi ha dovuto rinunciare, ora vorrebbe due presidenze di Commissione. Il che fa sballare i conti, ovviamente.

Due le possibili soluzioni che si starebbero valutando. La prima è che uno a scelta tra Lega e Lista Matilde Celentano ceda una delle sue due presidenze. Ma appare di difficile soluzione politica. L’altra sarebbe quella di creare una undicesima Commissione. Ma anche questa appare di complessa soluzione, dal punto di vista tecnico.

Gli uffici dell’amministrazione di piazza del Popolo ci starebbero comunque lavorando. Ci sarebbe forse una terza, possibile soluzione: dare a Forza Italia una presidenza di commissione di “prima fascia”, ovvero una di peso dal punto di vista politico.

A tutto questo stanno lavorando i capigruppo di maggioranza, in diversi vertici che si stanno tenendo in queste ore. Ma il tempo stringe e la pausa estiva incombe. E il timore di tutti è che i tempi si allunghino, arrivando fino a settembre per definire gli organi.

L’incubo del precedente

L’ex sindaco Damiano Coletta

Una cosa che la maggioranza vorrebbe evitare per due motivi: il primo è che bisogna mettersi subito al lavoro su molte urgenze, prima tra tutte l’esame degli iter di tutti i progetti Pnrr, su cui c’è già la massima attenzione degli assessori competenti. L’altra è che non si vuole ripetere quanto avvenuto tra il 2021 e il 2022 quando, ai tempi dell'”anatra zoppa“, ci vollero mesi, da ottobre fino a febbraio, per avere le Commissioni approvate, insediate e operative.

All’epoca ci fu prima un problema di modalità di conteggio dei resti, per capire quanti seggi sarebbero spettati a maggioranza e opposizione in un Consiglio diviso equamente 16 a 16. Ma con le commissioni che hanno un numero dispari di membri.

Poi la suddivisione “equa” delle presidenze. Infine, una volta insediate, la polemica sulla “modalità mista” di convocazione e svolgimento (in presenza fisica e in video), portarono le Commissioni a lavorare tardi, e male. Tutte circostanze che ora non si vorrebbero ripetere. Ma il tempo è poco, prima della pausa estiva: le commissioni devono essere approvate dal Consiglio e la maggioranza teme l’arrivo delle ferie, per i consiglieri come per i dipendenti.

In mezzo a tutto questo, appare intanto più certo il conteggio della suddivisione dei membri. In un Consiglio comunale 23 a 9, i numeri sono impietosi per la minoranza anche nelle commissioni consiliari. Secondo infatti l’ultima stesura del conteggio, quasi definitiva, che sta girando, in ogni commissione la maggioranza avrebbe 8 membri e la minoranza 3. Numeri che potrebbero consentire al centrodestra di proseguire spedito con il proprio programma. A meno di “mal di pancia” sulle presidenze.