Il sindaco si ritrova a cena con la consigliera regionale Daniela Bianchi e tutta l'area Civica della sua Maggioranza. In pratica: tutti tranne il Pd. Che potrebbe far scattare la ritorsione.
A volte, per sapere com’è andato un incontro, non serve guardare chi c’è, ma chi manca.
È quello che è successo venerdì sera nella cena organizzata ad Anagni dal sindaco Fausto Bassetta per un incontro con il consigliere regionale di Insieme per il Lazio Daniela Bianchi. Un incontro in cui si è parlato di territorio, e della necessità di dare fiato e respiro ad una zona martoriata da anni, se non decenni, di mancati investimenti e di aggressione dal punto di vista sanitario ed ambientale. Ed infatti la Bianchi ha garantito il suo impegno in tal senso.
Il problema è, come detto, chi c’era alla cena.
A quanto è saltato fuori infatti, pare che l’incontro abbia avuto una forte caratterizzazione civica, ma non tanto come presenza di associazioni cittadine, quanto di liste civiche della maggioranza.
Erano infatti presenti praticamente tutti gli esponenti di Progetto Anagni, della lista Fausto Bassetta Sindaco, di L’AltrAnagni, e di Anagni Democratica.
Insomma, tutta la maggioranza.
Come dite? Mancava qualcuno?
In effetti sì. Non c’era il Pd.
Proprio nessuno. Nemmeno un delegato, una presenza scarna a testimoniare la vicinanza del partito leader della maggioranza anagnina.
E sì che, solo poche ore prima, il vicesindaco Giuseppe Felli ed il consigliere Egidio Proietti erano stati visti fianco a fianco nel convegno organizzato alla Sala della Ragione con la presenza del Professor Azzariti e del giornalista di Repubblica Massimo Giannini. Però ecco, in serata, alla cena, il Pd non c’era.
Si rafforza dunque l’ipotesi, fatta appena qualche giorno fa, di un sindaco che cerca di trovare la quadratura del cerchio guardando da un’altra parte. Irrobustendo il rapporto con la parte civica della propria maggioranza (Progetto Anagni in primis) e mettendo all’angolo, magari lentamente, il Partito Democratico.
Una mossa che non potrà non causare conseguenze.
Già ora nel Pd c’è chi dice più o meno apertamente, che la crisi non è superata e che potrebbero esserci altre sorprese.
Magari a partire dal prossimo consiglio comunale.