L’asso nella manica di Enzo Di Stefano è il dottor Augusto Vinciguerra. Stimato medico dell’ospedale SS Trinità, volontario in Africa, presidente dell’associazione in difesa della struttura sanitaria cittadina, potrebbe essere il candidato sindaco di Sora sostenuto da un polo interamente civico e sganciato dai Partiti politici.
I contatti tra l’ex consigliere regionale del Lazio e due volte sindaco di Sora, con il presiedente dell’Associazione Medici Ospedalieri, sono iniziati nei giorni scorsi. Il dottor Vinciguerra si è riservato di decidere. Ma ha posto da subito una serie di condizioni preliminari: se accetterà la candidatura non vuole in lista esponenti politici, non vuole simboli di Partito, non vuole personaggi compromessi con il passato, non vuole interferenze sui punti del programma, vuole avere l’ultima parola su ciascuna candidatura degli aspiranti consiglieri comunali.
Enzo Di Stefano, di fronte alla possibilità di un impegno del dottor Vinciguerra ha detto ai suoi collaboratori d’essere disposto a ritirarsi dal campo e lasciare a disposizione del medico tutta la sua struttura organizzativa.
Della coalizione potrebbe far parte anche Bruno La Pietra, storico esponente della Sinistra sorana: fu tra i pilastri della coalizione che portò all’elezione del compianto sindaco Cesidio Casinelli, del quale fu assessore alla Cultura.
Il nome di Augusto Vinciguerra era circolato già nello scorso mese di settembre. Le sue posizioni distanti da tutti i Partiti politici l’avevano fatto ritenere uno dei possibili candidati del Movimento 5 Stelle. Ma non se n’era fatto niente.
Ora l’offerta della candidatura da parte del polo civico rimette in discussione la possibilità.
Il tutto a poche ore dalle dimissioni dell’assessore ai Servizi Sociali Amedeo Iaquone che ha lasciato l’incarico nella tarda serata di lunedì al termine del consiglio comunale dedicato allo scioglimento del Centro Commerciale Naturale. Ufficialmente, le dimissioni sono per “motivi strettamente personali e non connessi alle divergenze con il sindaco registrate nel passate”. Se le dimissioni fossero l’espressione di una posizione critica del consigliere comunale di riferimento Serafino Pontone Gravaldi nei confronti della maggioranza, il sindaco Ernesto Tersigni non avrebbe più i numeri necessari per governare.