Ferraguti: «Non fate i conti senza Berlusconi. Ed ai ballottaggi… »

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Il punto più corrosivo lo fa come sempre Dagospia. Ha sintetizzato le reazioni al ricovero di Silvio Berlusconi con uno dei suoi titoli caustici “Silvio in ospedale, Ferrara in trincea” riportando alcuni passaggi dell’articolo pubblicato su Il Foglio a firma del direttore «Uno sbaffo di merda è dire poco. Le pagine al veleno di Repubblica sull’infarto sono una dichiarazione di morte in anticipo (…) La voglia di registrarne la sterilità: niente eredi, zero risultati, una canna secca. La faida intorno al capezzale del rincoglionito. sono cronisti eroi del bunga bunga mentale, delusi da una vita spericolata e luccicante che non sarà mai la loro». E poi il cuore dell’intervento di Vittorio Feltri: «Il cav ferito getta nel panico lo stuolo di donnine, amici e manutengoli che campano grazie al suo welfare privato. e pure Forza Italia, che non è all’altezza (…) Non sto scrivendo un coccodrillo, dico solo che quest’uomo enigmatico non sarà più lo stesso che sconvolse il mondo della comunicazione, della tv e della politica (…) Ma la sua ultima genialata, Parisi a Milano, può far nascere la nuova leadership». Non condivide più di tanto l’allarme Silvio Ferraguti, l’industriale ciociaro che fa parte dell’Ufficio Politico nazionale di Forza Italia, ricoprendo l’incarico di responsabile del dipartimento Lavori Pubblici.

«Forza Italia fa parte di questo Paese, è radicata in questo Paese e grazie a Silvio Berlusconi andrà avanti anche per i prossimi dececenni – dice Ferraguti – E chi si sta fregando le mani al pensiero di un presidente Berlusconi fuori dai giochi della politica farebbe bene ad aspettare soltanto pochi giorni: ci sarà solo un breve periodo di pausa. Durante il quale Berlusconi resterà l’anima di Forza Italia, e Forza Italia resterà l’anima del centrodestra di questo Paese».

Ma voi dell’Ufficio Politico avete avuto modo di sentirlo?
«Una cosa è la politica, altro è l’aspetto personale: sui nostri rapporti personali non dico nulla».

Le elezioni sono passate da una settimana e tra un’altra c’è il turno di ballottaggio
«Il messaggio che arriva dai nostri elettori è forte e chiaro: il centrodestra unito vince, mentre quando è diviso rimedia brutte figure. Come è successo a Roma. Mentre a Milano si arriva ad un ballottaggio incerto con l’ambizione di vincere e con le carte in regola per proporsi nuovamente alla guida del Paese».

A Roma non è stata una bella figura
«Gli elettori ci hanno detto basta con le divisioni, con le ripicche e con le vendette che non portano nulla».

In Ciociaria, il primo round lo ha vinto Mario Abbruzzese
«In provincia di Frosinone il modello che si è dimostrato vincente è quello di Cassino, con un candidato sindaco come Carlo Maria D’Alessandro autorevole e credibile, capace di mettere in campo un progetto serio, condiviso da una coalizione unita. Al contrario di quello che succede nella Torre di Babele del Partito Democratico e del centrosinistra».

A Sora però avete dovuto ammainare il simbolo di Forza Italia
«Sono elezioni comunali, ci sono sensibilità contingenti diverse da quelle nazionali. Sono i numeri poi a dire se sia stata una scelta indovinata o meno. Ed i numeri dicono che pure a Sora c’è un candidato, sostenuto dal nostro Partito, che può centrare il risultato».

Iannarilli non è arrivato al ballottaggio: è lo sconfitto?
«No e lo dico in maniera chiara. Ad Alatri vanno fatti i complimenti ad Antonello Iannarilli per il risultato ottenuto al primo turno. Non era facile e lui ha dimostrato ancora una volta di “esserci”».

Per il ballottaggio ora si dovrà assoldare un interprete dello Iannarilli – pensiero per decifrarne l’orientamento?
«Al ballottaggio la priorità diventa quella di sconfiggere il centrosinistra, rappresentato nella città ernica da Giuseppe Morini e dall’assessore regionale Mauro Buschini. Matteo Renzi sta spostando l’attenzione sul referendum (che perderà) perché è terrorizzato da una sconfitta epocale ai ballottaggi. Più il centrosinistra perde, più il Governo si indebolisce, più il centrodestra avrà la possibilità di tornare alla guida del Paese e della Regione Lazio. Quindi, anche in provincia di Frosinone è importante convergere su forze e candidati di centrodestra. Dappertutto».

Ad Alatri Iannarilli ha portato orgogliosamente il simbolo di Forza Italia
«A Cassino e Alatri Forza Italia ha presentato il proprio simbolo, ottenendo risultati lusinghieri. A dimostrazione che dobbiamo essere orgogliosi di un simbolo che rappresenta la nostra storia. Una nostra liberale, democratica, moderata, cattolica, centrista. Il nostro simbolo, nell’ambito dell’unità del centrodestra, ci porterà nuovamente al Governo dell’Italia».

Veramente, presidente, Matteo Renzi governa in ottima salute.
«La parabola discendente di Matteo Renzi è cominciata».

Lei non tiene conto del Movimento 5 Stelle
«Il Movimento Cinque Stelle non è un Partito di governo. Tocca a noi. Vinciamo i ballottaggi».