Latina vs Frosinone, i motivi di quel centomila a zero

Cosa c'è dietro quel 100mila a 0 messo a nudo dall'analisi demografica tra Frosinone e Latina? La realtà è che non assistiamo ad una crescita di Latina ma ad una sua lenta, costante, trasformazione in Spinaceto.

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Centomila a zero: stimola considerazioni l’articolo di Lorenzo Mascolo sull’andamento demografico in parallelo tra Latina e Frosinone. In sintesi: vent’anni fa la differenza tra i residenti era di appena settemila unità, oggi ci sono centomila persone di differenza tra i due territori. (Leggi qui: Latina vs Frosinone: centomila a zero).

Latina e la sua provincia hanno allungato e di tanto il differenziale di abitanti con Frosinone. Ma cosa c’è dietro. Leggere quei numeri stando sulla sponda pontina consente di fornire qualche indicazione.

Dalla sponda pontina

Una cosa va esclusa: l’idea di una dinamicità che questa provincia non ha. Latina non è una bella città, anzi. Ma è comoda. Ecco in questa definizione c’è, a mio avviso, la considerazione che spiega.

Frosinone cresce, seppur poco, per sua forza; Latina perché Roma è invivibile. Latina dista 30 minuti di treno da Roma, 40 minuti in auto. I treni hanno una frequenza che nelle ore di punta è di 15 minuti, con strade larghe e parcheggi, con un costo della vita più basso, con costi delle case più vantaggiosi di un terzo. Roma manda via residenti che si muovono lungo la Pontina, favorendo la crescita di Aprilia, e lungo la ferrovia fino a Sezze scalo.

Non per virtù propria cresce Latina, non per servizi, ma per invivibilità romana. Nel sud pontino si assiste ad un fenomeno analogo: è determinato dalla crisi di vivibilità di Napoli. Non assistiamo quindi ad una crescita di Latina ma ad una sua lenta, ma costante, trasformazione in Spinaceto.

Frosinone gioca con la Juventus

Il Goal di McKennie in Frosinone -Juventus (Foto: Federico Proietti © Ansa)

Frosinone ha identità, regge (gioca a calcio con la Juventus), Latina è travolta tanto che nella stampa nazionale i suoi Comuni sono indicati come ricadenti in provincia di Roma. Per tutti i giornali italiani che si sono occupati del neonato abbandonato ad Aprilia collocavano questa in provincia di Roma. la stessa cosa accade per Ninfa, Sabaudia o San Felice Circeo.

Latina è grossa ma non è grande. Latina non ha una idea di se, ha una comodità di sé stessa. I numeri del collega Lorenzo Mascolo sono di per sé evidenti, ma dentro ai numeri si nasconde la povertà pontina e la sua crisi identitaria. In Ciociaria le lingue locali resistono, a Latina parlano un romanesco volgare e da cinepanettoni, o macchietta napoletana a sud. I pontini hanno perso il suono gentile dei veneti, l’originalità Lepinia e si sono fatti nervosi residenti di Spinaceto incazzati perché non riescono ad entrare dentro il raccordo.

(Foto di copertina © DepositPhotos.com)