Le liste di attesa nel Lazio: poche gioie e tanti dolori nell’ultimo report

L'analisi 'sul campo' dei tempi d'attesa per visite ed analisi. Chi è costretto a pagare e per quali prestazioni. Le corsie vuote e le agende piene. Il report tra agosto e settembre

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Con gli stivali sul campo: per vedere l’erba vicino alle radici e senza affidarsi agli algoritmi. È il criterio utilizzato dall’associazione Cittadinanza Attiva per realizzare il suo “monitoraggio civico“. Cioè? L’attività di raccolta delle informazioni realizzata periodicamente attraverso interviste, questionari, griglie di osservazioni: un modo per rilevare se i servizi funzionano chiedendolo direttamente al cittadino che ne ha usufruito.

Un esempio? Invece di incrociare i dati su partenze ed arrivi dei bus il “monitoraggio civico” domanda ai cittadini se il mezzo che aspettavano sia passato in orario o meno. Un metodo che ha reso nel tempo l’Associazione Cittadinanza attiva un hub di riferimento per conoscenza e disponibilità di dati reali.

In queste ore ha pubblicato il secondo monitoraggio civico sulle liste di attesa in sanità nel Lazio nel 2023. Il primo monitoraggio era stato fatto a febbraio. Il tema dell’accesso alle prestazioni è il primo problema segnalato dai cittadini del Lazio all’associazione.

Il timing del monitoraggio 2023

Il monitoraggio civico si è svolto dal 19 agosto al 15 settembre 2023. Le segnalazioni complete e utilizzabili per la registrazione dei dati sono state 792 e sono state inviate dai cittadini del Lazio attraverso la pagina Facebook, o via mail, o tramite il sito internet di Cittadinanza attiva.

Più in dettaglio. Il post sulle liste di attesa ha totalizzato 73.914 impressioni; 5.525 interazioni; 537 reazioni; 354 commenti; 806 clic sul link.

Il 67% di chi ha risposto è donna, a fronte del 33% di uomini. Il 44,9% è un over 65; il 23,5% ha un’età compresa tra 55 e 64 anni; il 18,4% ha tra i 45-54 anni; il 12,2% ha tra 31-44 anni. L’82,2% risiede nella Provincia di Roma. Il 7,1% risiede nelle Province di Latina e Frosinone, il 3% dalla Provincia di Viterbo, lo 0,6% dalla provincia di Rieti.

Quali sono le “liste nere” di attesa

Il 36,4% delle persone ha segnalato la difficoltà a prenotare prestazioni sanitarie. Il 17,2% ha segnalato il mancato rispetto dei codici di priorità previste. I codici sono quattro:  

  • U = urgente (cioè da erogare entro 72 ore);
  • B = breve (da erogare entro 10 giorni).
  • D = differibile (da erogare entro un mese per le visite ed entro due mesi per le prestazioni strumentali).
  • P = programmabile – da erogare entro 120 giorni.

Il dato è stato che, per tutte e 4 le tipologie, la non osservanza dei tempi è la regola.

Il 15,2 % tempi lunghi di attesa al CUP per parlare con operatori. L’11,1%  delle segnalazioni riguardano invece la voce del Medico che non prenota/prescrive successivi controlli. Con il 40,8% gli Esami diagnostici sono la voce maggiormente problematica, seguita con il 24,5%  dalle Prime visite specialistiche. Poi con l’8,2% ci sono gli Interventi chirurgici, con il 10,2% le Visite controllo/Follow up; con il 3,3% gli Screening Oncologici.

Ecco dove vengono erogate le prestazioni richieste. Il 33,7% è dovuto andare in una ASL differente dalla propria; il 29,3% è andato in un Distretto della propria ASL, ma non nel proprio di residenza. Solo il 22,8% ha trovato la prestazione nel proprio Distretto di residenza.

La percentuale alta di chi poi rinuncia

Il dato molto preoccupante riguarda il 22,6% delle persone che ha dichiarato di non aver fatto la prestazione. Per il 36,5% a causa della distanza troppo importante dal luogo di residenza; per il 25%  la Disponibilità economica; per il 21,2 % la Disponibilità di tempo. Il 40,9% ha fatto la prestazione nel Pubblico. Il 20,4%  l’ha fatta in Intramoenia, cioè con il medico Asl ma fuori dall’orario di servizio e quindi a pagamento.

Del gruppo che ha scelto l’intramoenia l’83,8% lo ha fatto perché non aveva garanzia che nel pubblico avrebbe fatto in tempo. Il 10,8% è stato inviato dal CUP per tempi lunghi nel Pubblico. Inoltre, il 6,5%  ha fatto la prestazione in Extramoenia; il 4,3%  ha fatto la prestazione Fuori Regione.

I costi nel privato e le dolenti note

Ecco alcuni dei costi che i cittadini sostengono di aver sostenuto per le visite nel privato: 200 euro per Visita cardiologica ECG. Diagnostica strumentale da 250,00 € a 130 euro. Per Ecografia epatica 110 €. Ecografia addome 90 €. Poi 120 euro per visita ortopedica; Ecografia e mammografia 180 €;  Visita dermatologica 120 €. Visita oncologica di controllo 125 €.

Foto © Carlo Carino / Imagoeconomica

Sulle liste di attesa ci sono almeno diverse categorie di “sentimenti”. Un primo elemento: il rapporto tra lista di attesa e intramoenia. Molti hanno sottolineato nei commenti il fatto che nella normale (si fa per dire) lista di attesa i tempi sono mediamente sempre fuori controllo. Oltre un anno (con casi di prenotazione già per il 2025) anche per patologie importanti, mentre con l‘intramoenia pagando, tra 120 e 400 euro, la prestazione viene fatta in pochi giorni.

Il “sentiment” sulle liste di attesa

Alcuni cittadini, facendo il percorso in intramoenia, hanno commentato con sgomento e con un pizzico di rabbia che, quando hanno fatto le prestazioni nel canale intramoenia, nei locali delle ASL gli stessi erano per lo più vuoti.

Il secondo elemento: l’organizzazione dei servizi non è adeguata. I commenti che hanno descritto la propria esperienza sono stati oltre duecento. Si va da poche righe al racconto sintetico della propria esperienza. Si passa da lamentele verso medici e operatori e al sistema di prenotazione, alla sintetica data di prenotazione: 15/3/2025. Quasi 2 anni.

Diversi lamentano il fatto che il posto fruibile per primo, sempre a distanza minima di sette mesi, è fuori dalla propria ASL. Persone residenti a Roma che hanno trovato il posto a Latina; da Tivoli al San Filippo Neri. Fuori Regione in Abruzzo. Insomma, una grande “migrazione” alla ricerca di un posto in tempi rapidi.

Per fotografare efficacemente la situazione, su tutti vale la pena riportare un commento di un cittadino, sul tema liste di attesa. Commento che è più efficace di ogni altra parola: Sto pensando seriamente di abbandonare le cure. Perché non ho disponibilità economica per andare nel privato e perché le prenotazioni delle mie visite sono troppo in là.”

(Foto di copertina © DepositPhotos.com).