Perché FdI andrà su Buongiovanni jr

Fratelli d'Italia fingerà di battere i pugni sul tavolo provinciale del Centrodestra. Ma c'è una condizione oggettiva che gli impedisce di esprimere il candidato sindaco di Cassino

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Sarà un paravento. Come una minuscola foglia di fico per coprire quello che è evidente. Il tavolo provinciale del centrodestra invocato l’altra sera dall’onorevole Massimo Ruspandini per definire il nome del candidato sindaco da schierare a Cassino è solo una scusa.

Se si riunirà, intorno a quel tavolo si consumerà una pantomima. Con Fratelli d’Italia che porterà due degli attuali quattro aspiranti alla candidatura. Ma non spingerà minimamente per rivendicare la piazza di Cassino. Perché non può farlo.

Perché non possono muoversi

Pasquale Ciacciarelli con Laura Cartaginese (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

La motivazione è tanto semplice quanto lampante. Se un tavolo è provinciale, significa che si occupa delle piazze di tutta la provincia. E rivendicare a quel tavolo la candidatura di Cassino per Fratelli d’Italia avrebbe in maniera automatica una conseguenza: la messa in discussione della candidatura del sindaco di Ceccano nel 2025 per il Partito di Giorgia Meloni.

Gli equilibri sono evidenti. A Cassino fino ad oggi c’è stata l’egemonia delle forze che fanno riferimento all’assessore regionale Pasquale Ciacciarelli ed all’ex presidente del Consiglio Regionale Mario Abbruzzese. Mettere in discussione quell’equilibrio non è un eresia. Ma bisogna avere quantomeno le forze per muovere l’assedio. E ad oggi Fratelli d’Italia non ha dimostrato di averle. Anzi. È stato necessario inviare un Commissario per governare il dibattito interno, tanta è la divisione.

A Ceccano l’egemonia è delle forze che fanno riferimento all’onorevole Massimo Ruspandini di FdI. Che è riuscito a costruire un’amministrazione quasi interamente orientata verso il suo sindaco Roberto Caligiore. Ceccano è una piazzaforte di Massimo Ruspandini allo stesso modo in cui Cassino lo è per il duo Ciacciarelli – Abbruzzese. Scardinare uno dei due forti equivale a mettere in discussioine anche l’altro.

Proiezione Frosinone

Nicola Ottaviani e Massimo Ruspandini

Fratelli d’Italia in questi anni è cresciuta. Passando dal ruolo di cenerentola della coalizione a guida indiscussa. Sostituendosi in funzione e numeri alla Lega di cinque anni fa. Potrebbe rivendicare la candidatura del sindaco a Frosinone qualora cascasse l’amministrazione del civico (in quota Lega) Riccardo Mastrangeli. O qualora il farmacista eletto un anno e mezzo fa ritenesse di avere raggiunto gli obiettivi e che si era dato e non intendesse concorrere per il bis.

Ma se FdI oggi reclamasse Cassino dovrebbe ammainare ogni velleità su Frosinone. Perché avrebbe la pretesa di esprimere il candidato (e potenzialmente il sindaco) nella prima (Frosinone) e nella seconda città (Cassino) della provincia, più in quella di Ceccano che è una delle prime per popolazione e dimensione.

Realisticamente, un po’ troppo. Al tavolo provinciale batterà i pugni, alzerà la voce, reclamerà il peso dei propri numeri, s’indignerà: e poi farà un passo di lato, con grande senso della coalizione ed immensa dignità.

Parigi val bene una messa, Cassino non vale la preclusione su Frosinone. E nemmeno su Ceccano. Si chiama realpolitik