Sarà un problema di linguaggio. Nel Lazio il lumbard proprio non riescono ad impararlo. A Milano sospettano che non vogliano impararlo e che ci stiano marciando. Così ognuno è libero di fare come meglio gli pare sotto il simbolo del movimento Noi con Salvini.
E’ una cosa che in Cispadania non tollerano. Si sono stufati di litigi e spaccature nel Lazio. Così, a fare chiarezza, tra qualche ora procederà il senatore Gianmarco Centinaio: supervisore con funzioni da console plenipotenziario e missione di pacificare la rissosa terra già governata dal Papa Re.
Oggi riceve i supervisori delle province laziali. Compresi Gabriele Picano e Antonio Occhiuto, i due ‘governatori’ della provincia di Frosinone.
Tra le pratiche che hanno portato alla nomina del senatore Centinaio c’è anche quella che riguarda Occhiuto: nelle scorse settimane ha avuto uno scambio di opinioni molto intenso con i vertici del movimento. Ha detto in maniera molto diretta quello che pensava, facendo irritare più di qualcuno.
Il dibattito di oggi dovrà portare ad un chiarimento. Ed alla verifica degli incarichi provinciali.
Secondo quanto ha riferito nei giorni scorsi il quotidiano Il Tempo
A Roma, però, la situazione era ed è esplosiva. Il correntismo dilaga e con esso le faide interne. Le fazioni sono schierate da tempo, col vicepresidente Volpi nel mirino. Così l’arrivo di Centinaio viene vissuto come un redde rationem che coinvolge tutti: le amazzoni Saltamartini e Mannucci, il coordinatore regionale Fiorini, il coordinatore romano Marco Pomarici. Salvini ha visto in due occasioni i romani: giovedì 19 ottobre e mercoledì scorso. Il momento è delicato: a maggio si vota a Roma e in tantissime città medie dell’hinterland e del Lazio. Centinaio si è preso qualche giorno per valutare la situazione. Nel frattempo regna sovrano il caos. |