CORRADO TRENTO per QUI SETTE
«Tutti noi ce la prendiamo con la storia, ma io dico che la colpa è nostra, è evidente che la gente è poco seria quando parla di sinistra o destra». Le note della celebre canzone di Giorgio Gaber potrebbero essere la colonna sonora della campagna elettorale delle comunali in provincia di Frosinone.
«Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra». Già. Difficile districarsi: ex forzisti schierati con il Pd, esponenti che dopo avere passato una vita a sinistra si ritrovano a destra, alleanzini con socialdemocratici. E guai a chi si meraviglia.
Però, nonostante la geniale irriverenza, proprio Gaber aggiungeva: «L’ideologia, l’ideologia, malgrado tutto credo ancora che ci sia. È la passione, l’ossessione della tua diversità che al momento dove è andata non si sa. Dove non si sa, dove non si sa».
In realtà il terreno politico è stato preparato in questi anni. Con gli accordi trasversali alla Provincia e negli enti intermedi. Dove, se qualcuno usa il termine ‘ammucchiata’, tutti si alzavano a spiegare che «la logica è quella dei consigli di amministrazione». Aggiungendo la locuzione del «superiore interesse del territorio». Il che poteva anche starci, perlomeno come intenzione, se si fosse fatto qualcosa per il territorio. Invece la Ciociaria continua a sprofondare.
Non dimentichiamo Gaber: «Ma io dico che la colpa è nostra, è evidente che la gente è poco seria quando parla di sinistra o destra». In realtà l’unico collante della politica il potere. Se però la gente vota sempre allo stesso modo, va bene. Basta non lamentarsi però.