CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI
Il presidente della Provincia Antonio Pompeo rompe il silenzio di questi ultimi giorni, risponde al suo predecessore Antonello Iannarilli, attacca sulle candidature e definisce un “non tema” la vicenda del gruppo unico del Pd all’ente di piazza Gramsci. Più che un intervento, una sorta di arringa. D’altronde di mestiere Pompeo fa l’avvocato (leggi qui).
Il ragionamento inizia così: «Condivido in pieno le parole pronunciate da monsignor Nunzio Galantino: la politica non deve essere un puzzle di ambizioni personali, la politica è ben altro, indicando l’esempio di uno statista come Alcide De Gasperi. Un modello che guarda alla concretezza e ai reali problemi della gente, e con questi si misura ogni giorno per cercare di risolverli. Ecco perché poco mi ritrovo con i “c o n t enuti ferragostani” del dibattito politico che infiamma dalle nostre latitudini”».
Prosegue: «Ho deciso volutamente di tenermi a distanza dal dibattito “in sandali e bermuda” che ha animato le ultime giornate in provincia di Frosinone: non lo condivido, non mi interessa e credo che non interessi nemmeno alla gente. Serve solo ad alimentare il sentimento antipolitico. Un esempio le ultime esternazioni di Iannarilli sul supposto caos politico amministrativo alla Provincia di Frosinone: una “ferragostana” affermazione da parte di uno dei principali responsabili dei problemi che attualmente vive la Provincia. Potrei fare un elenco del caos prodotto, da fare invidia a quello del Raccordo anulare nell’ora di punta. Ma non mi appartiene, ripeto. Non serve elencare problemi e fare scaricabarile, i problemi mi interessa risolverli».
Poi Pompeo sottolinea: «Però le parole di monsignor Galantino una riflessione me la suggeriscono: passi per la pausa vacanziera, ma la politica locale abbandoni la disconnessione evidente con il mondo reale e guardi a chi sta in difficoltà e alle soluzioni utili a far ripartire il nostro territorio. Le candidature, per esempio, non possono essere argomento da cena o caminetti ristretti; vanno decise in base al merito, alla capacità, alle qualità dimostrate nell’esercizio di un cursus honorum in cui ci si è misurati con i problemi reali della quotidianità». Un siluro.
Argomenta il presidente della Provincia: «Due sono gli esempi che mi piace citare. Da una parte il gruppo unico del Pd alla Provincia di Frosinone, un “non tema”. Il gruppo unico del Pd non ha bisogno di formalizzazioni, ma di gente che ha voglia di impegnare “gratuitamente” il suo tempo a servizio di una comunità di 500.000 persone. Dall’altro lato, il rilancio del sistema economico ed occupazionale attraverso Fca e le nuove produzioni a Piedimonte. La Provincia ha dato un importante segnale, pur in un momento di difficoltà economica, recuperando economie della legge 46 per la manutenzione stradale, in collaborazione con la Regione Lazio. All’Amministrazione provinciale, pur nel pieno di un processo di riforma e dei mancati trasferimenti di risorse, è proprio la concretezza il riferimento: per l’Agenzia di Formazione, sanando le spettanze del personale e lavorando per un nuovo modello di gestione, trasparente ed efficace; per la manutenzione stradale, cercando risorse utili a garantirla; sull’assistenza specialistica, assicurando un così importante servizio di civiltà; sull’edilizia scolastica, risolvendo le tante emergenze in corso; sul servizio idrico, approvando un Piano di investimenti che da anni giaceva nei cassetti e con il quale impostare un diverso rapporto con Acea; sulla razionalizzazione delle spese, tagliando fitti su immobili e chiudendo definitivamente società partecipate; sulla raccolta differenziata, per la quale a breve, una volta ripresa la normale attività amministrativa, potremo sbloccare le risorse regionali e metterle a disposizione degli enti locali».
Conclude Pompeo: «Su tale campo sono pronto ad aprire il dibattito e la discussione, forse per deformazione professionale di chi fa l’amministratore locale h24. Forse le parole di monsignor Galantino, accompagnate dagli acquazzoni di queste ore, possono essere utili a rinfrescare le idee a tutti, anche ai protagonisti del dibattito in corso in provincia di Frosinone. Basterebbe già che ognuno si limitasse a svolgere al meglio il proprio compito, senza appropriarsi di competenze che non gli appartengono. A fare squadra. Da settembre ripartiamo da questo punto fermo e condiviso»