Roma: Ecco perché dobbiamo mandare via Acea»

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di ADRIANO ROMA
Vice sindaco di Arnara
già Coordinatore Prov. Forza Italia

 

Caro Direttore,
ho seguito con interesse l’ultima puntata della tua trasmissione A Porte Aperte su Teleuniverso. Quella dedicata al rapporto tra Acea e Comuni, alla risoluzione del contratto, alle non decisioni. E nonostante l’ottima presenza dell’amico Carlo Maria D’Alessandro, non sono rimasto soddisfatto.

Hai avuto l’abilità di concentrare il dibattito solo sul terreno tecnico. Sei stato ineccepibile. Ma, così facendo, hai lasciato nell’ombra tutte le implicazioni politiche che sono legate alla vicenda Acea.

Ad esempio, non è stata data risposta alla trappola nella quale molti vorrebbero far finire noi amministratori di centrodestra. Vogliono far passare il messaggio che il centrodestra vuole giocare allo sfascio, strumentalizzando la vicenda per motivi elettorali e politici.
Non è così.

L’ipotesi della risoluzione della convenzione con il gestore del servizio idrico arriva al termine di un percorso di grande riflessione, questa è la verità. Lo stesso avvocato Riccardo Farnetani, incaricato dall’Ambito Territoriale Ottimale, scrive nel parere legale: «Quanto ai canoni concessori relativi al periodo 2012-2015, il gestore ha omesso il pagamento di 20.988.071 euro (Iva esclusa) a cui deve essere aggiunta la somma relativa alla rivalutazione del capitale oltre agli incrementi legali per circa 721.604 euro (stima effettuata alla data attuale su base annuale e soggetta ad aggiornamento ai fini di un definitivo conguaglio). Debito che non può certamente considerarsi irrisorio né irrilevante. Tanto più avuto riguardo del fatto che codesta Autorità ha determinato le tariffe dal 2012 in poi (quelle del 2012-2015 sono state anche approvate da Aeegsi), per cui ha adempiuto per questo periodo al proprio obbligo di adeguamento tariffario».

Non credo che ci sia bisogno di interpretazione.

Dopo la diffida ad adempiere il gestore ha effettuato molti interventi. Allora la domanda nasce spontanea: perché non li ha fatti prima? In tutti questi anni vogliamo negare che ci siano stati disservizi? Vogliamo negare che in tante zone l’acqua si è vista con il contagocce? Vogliamo negare le difficoltà dei cittadini a rivolgersi al gestore per avere informazioni o chiarimenti? Vogliamo negare che ci sono ancora 21 milioni di euro di oneri concessori da versare?

Non ci sono pregiudizi nei confronti di Acea, il punto è che il servizio ha lasciato a desiderare. Non mi nascondo dietro un dito e aggiungo che il conguaglio di 75 milioni di euro è nato da ritardi e inadempienze della parte politica.

Però non possiamo continuare a discutere con la spada di Damocle dei ricorsi che il gestore potrebbe presentare. L’assemblea dei sindaci è sovrana e ha capacità decisionale assoluta.

Ricordo a tutti, e se qualcuno vuole smentirmi batta un colpo, che il conguaglio di 75 milioni venne dopo che sono stati riaggiornati tutti i costi dell’intero Ambito Territoriale Ottimale. Mi domando: sono giusti questi conteggi? E’ tutto giusto quello che ACEA ci ha messo sotto il naso? Io dico No con fermezza. Non sono assolutamente d’accordo che la gestione totale di questo Ambito costi oltre 80 milioni l’anno. Vi ricordo ancora: come mai nel 2015 4,5 milioni di euro in più di costo di energia elettrica? La spiegazione letta fa acqua da tutte le parti (rimanendo in tema).

In questi anni non soltanto le bollette sono aumentate in modo vertiginoso, ma il gestore si è mosso nella logica della “tolleranza zero”. Quanti contatori sono stati staccati o sigillati? Ma soprattutto, al di là di tutto, possiamo affermare che il costo dell’acqua in provincia di Frosinone è commisurato al servizio effettivo? Alcuni dei lavori finalmente avviati ed ancora non conclusi sull’intero territorio provinciale come sono stati progettati? e sono stati progettati come da leggi vigenti ottenendo tutti i pareri degli enti preposti? Io dico di no per quelli di mia conoscenza.

Ed allora?

Le frasi sulla nostra provincia della relazione del gestore sono state offensive nei confronti di questa terra, ma non è certamente per questo che a nostro giudizio si deve votare la risoluzione della convenzione.

Se oltre il 72% dei sindaci del territorio provinciale ha ritenuto ormai accertata l’inadempienza di Acea rispetto agli obblighi contrattuali, qualcosa significherà. Non c’è un complotto, è un convincimento. La politica partitica non c’entra nulla, si tratta di argomentazioni amministrative e contrattuali. Quindi dico: confrontiamoci con serenità e poi decidiamo.

In questi anni abbiamo raccolto un’infinità di lamentele da parte dei cittadini. E non eravamo su Scherzi a Parte.

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