Faccia tosta ed umiltà: il Frosinone non è più una squadra materasso

Il pari di Udine ha confermato la crescita della formazione di Di Francesco che nelle prime 3 giornate ha giocato a testa altissima e senza nessun timore. Quattro punti in 3 gare sono un buon bottino in linea con l’obiettivo-salvezza e rappresentano il miglior inizio in Serie A

Alessandro Salines

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Non ha il volto impaurito della vittima sacrificale. Ha affrontato Napoli, Atalanta ed Udinese a testa altissima senza arretrare un millimetro o farsi intimorire. È un Frosinone tosto e con le idee chiare. Spavaldo come spesso sono i giovani ma altrettanto umile. Sicuro di se stesso. Forte del lavoro svolto in questi mesi a fari spenti. Una squadra che sta stupendo la Serie A ritrovata a distanza di 4 anni. E finora ha smentito i pronostici della vigilia che l’avevano già condannata alla retrocessione. Dopo le prime 3 gare, il Frosinone ha lanciato un avviso ai naviganti: per la salvezza bisognerà fare i conti anche con i ragazzi di Di Francesco.

Lo ha capito Andrea Sottil, tecnico dell’Udinese: “Bisogna mettersi in testa che quest’anno si dovrà combattere fino all’ultima giornata. E non sta scritto da nessuna parte che l’Udinese debba battere il Frosinone con 2-3 di scarto. La formazione laziale è insidiosa e poteva vincere come anche la mia squadra”.

Oltre i numeri

Il centrocampista Gelli tra i migliori in questo primo scorcio di stagione

Quattro punti in 3 partite sono un bottino insperato per il Frosinone tenendo presente anche il calendario ingeneroso che l’ha messa di fronte ai campioni d’Italia del Napoli, all’Atalanta (quinta la stagione scorsa) e all’ostica Udinese per giunta in trasferta. Numeri da salvezza ma è probabilmente troppo presto per fare calcoli. Restando ai discorsi matematici, c’è da dire che è il miglior inizio di campionato del Frosinone in Serie A: nel 2015-2016 i canarini erano fermi a zero dopo 3 giornate mentre nel 2018-2019 avevano racimolato soltanto 1 punticino.

Inoltre la formazione ciociara mantiene il primato regionale e una delle pericolanti che sta facendo meglio. E come ciliegina sulla torta c’è pure un record: il Frosinone è la prima squadra nella storia della Serie A a mandare in campo contemporaneamente dal 1’ 5 giocatori nati dopo il 1 gennaio del 2001 (Turati, Oyono, Monterisi, Barrenechea e Soulé).

L’attaccante Soulé

Ma oltre i numeri c’è molto di più. I 4 punti non sono stati casuali ma frutto di partite giocate con personalità. Secondo un canovaccio che prevede organizzazione, dinamismo, intuizioni ed un briciolo di sana incoscienza quando bisogna rischiare la giocata. E’ un Frosinone che studia bene l’avversario nei pregi e difetti. E’ un Frosinone riconoscibile non tanto per il modulo mai fisso ma per l’aggressività, il palleggio ed il grande movimento di squadra. Un continuo scambio di posizioni che spesso ha disorientato gli avversari. E poi c’è il carattere tirato fuori nei momenti di difficoltà quando il serbatoio della benzina è andato in rosso. Sia con l’Atalanta che con l’Udinese il Frosinone ha contenuto il forcing finale delle rivali.

La strada è lunga

Il tecnico Di Francesco

Piedi per terra ed umiltà come predica il tecnico Eusebio Di Francesco. Tre partite sono poche, c’è ancora tanta strada da fare ed è necessario migliorare. In zona-gol ad esempio occorre maggiore incisività e precisione. Ad Udine le occasioni sono state costruite ma è mancato l’istinto del killer. Cheddira si batte e si sbatte però ha bisogno di tempo per capire la categoria. Inoltre in alcuni momenti la squadra per troppa aggressività ha perso equilibrio subendo dei contropiedi che potevano essere fatali. E poi c’è l’inesperienza che fa commettere qualche ingenuità.

“Abbiamo disputato un ottimo primo tempo nel quale forse siamo stati poco lucidi nell’andare a concretizzare le azioni costruite – ha confermato Di Francesco nel post-partita – Sempre nella prima frazione abbiamo sofferto qualche ripartenza dell’Udinese ma ce lo potevamo aspettare perché giocando aggressivi e andando a prenderli alti qualche difficoltà potevano crearla”.

La sosta, i rinforzi e la ripresa

Dionisi, tecnico del Sassuolo

La pausa internazionale consentirà a Di Francesco di lavorare per integrare i nuovi acquisti a partire da quelli dell’ultim’ora come Reinier, Okoli e Bourabia. Fondamentale averli tutti a disposizione per la gara interna col Sassuolo di domenica 17 settembre. Poter contare di elementi di qualità ed esperienza garantirebbe a Di Francesco diverse soluzioni di gioco.

Tra l’altro il Sassuolo aprirà un ciclo di partite molto impegnativo e significativo per il futuro del Frosinone. Dopo il match con gli emiliani, i giallazzurri saranno di scena a Salerno in uno scontro diretto. Poi turno infrasettimanale con la Fiorentina ed il 1 ottobre “derby” all’Olimpico contro la Roma di Mourinho.