Serie A – Ho visto cose che voi umani…

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Stefano Pizzutelli

di STEFANO PIZZUTELLI

Blogger (quando ne ha tempo)

 

Nel 2004, quando decisi di vergare la mia autobiografia (lunga 3 pagine, vista la scarsità di eventi), non potei esimermi dallo scrivere un capitolo intitolato Io Odio Latina, incentrato sul Frosinone – Latina 3 a 0 del 17 maggio 1987, che portò noi in C1 e loro attèra alla palude.

Quella era, in quel tempo, la gioia più grande per me, che ero allora, che sono e che sarò, un monoteista.

Certo, 12 anni sono un lungo periodo, ma non pensavo che, come un alieno, avrei potuto visitare lo strano pianeta chiamato serie A; la serie A, una cosa che dura 38 giornate, dove si urla, si strepita, si espelle e alla fine vince la Juve.

Ora, finito il campionato e con la mente già al quarto campionato consecutivo in una serie diversa, che pare cambiamo serie come un’adolescente cambia vestiti, posso dire cosa io, alieno, ho visto nel pianeta serie A, perché ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi, ma niente navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, o quasi.

Ho visto un intero stadio con la maglietta blu e la scritta 1928, che a me mi andava così stretta che stavo in giro nche gli miglicule de fori.

Ho visto vecchi e bambini fotosegnalati dalla questura di Napoli, manco fossero i Savastano.

Ho visto i nostri picchiarsi tra di loro per un pallone a Modena.

Ho visto un tizio scendere da una macchina a Reggio Emilia e dire “Sei del Frosinone, vero? Andiamo insieme alla stazione”

Ho visto Rizzoli dare il cinque a Paganini dopo la ruleta

Ho visto un boscaiolo pazzo segnare a San Siro una punizione battuta dal centrocampo dell’Olimpico.

Ho visto una questura inventare un’aggressione pur di non far arrivare 4000 persone.

Ho visto in ogni partita in casa duemila persone entrare con i biglietti per partite in cui i biglietti non sono in vendita.

Ho visto la differenza tra un campione e un giocatore normale quando Icardi ha dormito per una partita e poi ha fatto un gol fenomenale.

Ho visto Candreva correre con la testa bassa sulla fascia e poi crossare da tre quarti campo direttamente cinque metri sopra la porta e pensare “Mo’ vediamo se non lo licenziano, Pioli”

Ho visto Thereau vagare per il campo e fare colpi di tacco nel nulla e pensare “Mo’ vediamo se non lo licenziano, Colantuono”

Ho visto Keita e Di Natale dare il cinque ai bambini ai Distinti.

Ho visto i Distinti sputare ai segnalini.

Ho visto mio zio col Chievo dire: “Ho *6 anni, ho giocato a pallone da professionista, ma uno schifo così non l’avevo mai visto”

Ho visto uno stimato professionista con gli occhi di fuori urlare “Russo, tu sei un figlio di puttana” (Ero io? Era mio zio? Mah)

Ho visto Toni dal vivo e ho pensato “Peccato non essere donna”

Ho visto Montolivo dal vivo e, incredibile dictu, corre.

Ho visto Florenzi dire: “Questi so’ diecimila, ma me parono cinquantamila”

Ho visto Borja Valero e me so ditte: Ma tutto chess’è?

Ho visto Higuain e ho pensato: Ma questo sta sovrappeso di cinque chili. Poi arrivava sempre primo sul pallone, tirava quando tu pensavi che ancora dovesse stoppare e pensi: Sto a perde tanto a 0, ma fammene vedere un’altra, ti prego, ti scongiuro.

Ho visto gli avversari giocare all’andata col terzo portiere, col turn over; al ritorno giocare coi titolarissimi e sputare sangue per uscire vivi da qui

Ho visto così tanti pali che ho voglia di andare a misurare le porte del Matusa.

Ho visto così tante stranezze che ho pensato: mi vado a rivedere tutti i filmati con Antonio Inoki, almeno là si sa che è tutto finto.

Ho visto Russo fumare una sigaretta solo solo e poi, tre mesi dopo, piangere dopo il primo gol in serie A.

Ho visto Paganini segnare a San Siro e poi esultare facendo una cosa strana con le mani, con la faccia di chi segna a san Siro un anno sì e l’altro pure

Ho visto la serie A e ancora non ci credo. Rivedo i nostri gol e tengo la pelle de caglina. Ho visto la serie A e ho capito che tra dieci anni il Frosinone in serie A sarà una presenza normale, come il Chievo, l’Empoli e il Sassuolo.

E al bambino che piangeva dopo Frosinone – Sassuolo, dell’Inter, della Juve, del Milan, delle romane, non gliene fregherà, grazie al cielo, un’emerita ceppa.

E, come sempre, forza Frosinone