La coalizione alle prese con il tema della candidatura a sindaco a Sora ed Alatri. Quanto successo nel recente passato in Ciociaria (con la sola eccezione di Ceccano) non autorizza facili ottimismi. Però niente sarà paragonabile alla “battaglia” per la candidatura del capoluogo.
Anselmo Rotondo
Qui trovi tutti i nostri ultimi articoli su Anselmo Rotondo o puoi effettuare una ricerca sul sito per Anselmo Rotondo.
A livello nazionale il partito risale nei sondaggi, in Ciociaria ha gli uomini e le donne per fare la differenza. Se soltanto Tajani e Fazzone sospendessero la guerra fredda.
Top e Flop. I protagonisti del 2020. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore e per il prossimo anno
I prossimi giorni saranno quelli della resa dei conti finale in Forza Italia. Non c’è soltanto la questione della provincia di Frosinone ma anche quella degli assetti regionali. Con la Lega che corteggia da tempo il senatore di Fondi. E adesso al timone nel Lazio c’è un certo Claudio Durigon.
Il senatore: grave errore non invitarci all’evento con Tajani. Sulla stessa posizione i subcommissari Piacentini, Natalia e Chiusaroli
Forza Italia divisa tra Fazzone e Tajani, nella Lega Ottaviani e Ciacciarelli parlano lingue diverse in attesa che Durigon dia indicazioni chiare. In Fratelli d’Italia la maggioranza sta con Ruspandini, ma Foglietta non si arrende. In queste condizioni è impensabile riunire il tavolo della coalizione.
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Dopo il “carpiato senza rete con doppio avvitamento” sul Mes, tanti nel Partito riflettono sul da farsi. A cominciare da Gianluca Quadrini, Gioacchino Ferdinandi e Anselmo Rotondo. E guardano alle scelte di Nicola Ottaviani, Pasquale Ciacciarelli e Danilo Magliocchetti.
L’ennesima giravolta di Berlusconi, stavolta sul Mes, spiazza il partito pure a livello locale: da Daniele Natalia ad Adriano Piacentini, passando per Gianluca Quadrini e Rossella Chiusaroli. L’imbarazzo di Antonio Tajani, che però si allinea.
Dalla presidenza della Camera di Commercio ai collegi parlamentari: la provincia di Frosinone sistematicamente secondaria rispetto a quella pontina. La causa principale è da ricercare nella divisione irriducibile all’interno di tutti i partiti. Con una classe dirigente priva di peso politico.
Il senatore e coordinatore regionale ha lasciato cadere l’ipotesi di Battilocchio commissario. Ora il cerino è nelle mani di Quadrini, Ferdinandi, Rotondo. Ma intanto Antonio Tajani è stato costretto alla ritirata. E nessuno parla più di Giuseppe Incocciati.
In Forza Italia in tanti aspettavano… Battilocchio. Ma non è successo niente e quindi si va avanti con la convivenza forzata. In Fratelli d’Italia prima o poi Iannarilli e Savo prenderanno atto che Ruspandini non concederà spazi. Nella Lega Ottaviani e Ciacciarelli si combattono come ai tempi degli “azzurri”. Nel Pd invece De Angelis e Pompeo sono abituati ad essere “divorziati”. Senza rancore.
Prossimi giorni decisivi per capire cosa succederà negli “azzurri”. Il nome del possibile commissario resta quello di Alessandro Battilocchio, ma il senatore di Fondi non firmerà nulla. Davvero il partito può permettersi uno scontro all’arma bianca tra Fazzone e Tajani. La pista delle candidature alle regionali.
Lo scenario. Il coordinatore regionale non procederà alla nomina di alcun commissario provinciale. Ai fedelissimi ha detto: «Rispondo solo a Berlusconi». Grande gelo con il vicepresidente di Forza Italia
Anselmo Rotondo, Roberto Caligiore, Massimiliano Quadrini, Enzo Salera: loro pensano alla presidenza della Provincia. Ma attenzione alle manovre di Mauro Buschini, al ruolo di Roberto De Donatis e Daniele Natalia. E al primo cittadino di Frosinone che prenderà il posto di Nicola Ottaviani.
A livello nazionale l’uscita di Laura Ravetto chiude un’intera fase. A livello provinciale si prepara l’ennesimo strappo che indebolirà ancora di più un partito che ormai manda via i pezzi migliori e si affida soltanto a commissari esterni.
Lo strappo di Anselmo Rotondo non ha prodotto l’effetto domino, Gianluca Quadrini resta sulla sua posizione. Antonio Tajani non entra in rotta di collisione con il coordinatore regionale, che resta incontrastato
Nessuno parla con nessuno, né al proprio interno né in una logica di alleanze. Anzi, proliferano le “guerre” dappertutto: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Pd. E alla fine nei Comuni la linea la dettano le liste civiche.
In provincia di Frosinone gli assetti della coalizione sono cambiati, ma né il Carroccio né il Partito di Giorgia Meloni possono garantire candidature parlamentari o regionali a chi aderisce. E’ questo il motivo per il quale nessuno ha seguito Anselmo Rotondo nel braccio di ferro con i vertici di Forza Italia.
Ci sono appena 45 iscritti a Forza Italia in tutta la provincia. Antonio Tajani è sparito, in tanti sono andati via e continuano a farlo. In provincia di Frosinone gli “azzurri” avrebbero bisogno di riunirsi attorno ad un progetto, non di pensare alle prossime candidature.