Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Daniele Maura
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Il Presidente del Consiglio Provinciale celebra il finanziamento per l’Istituto Alberghiero. Peccato che siano parole già usate dal presidente Pompeo. Non tutte: alcune sono degli assessori Sardellitti e Quadrini.
La mappa per comprendere Fratelli d’Italia. Perché non è un Partito conservatore ma di Destra. Il fenomeno Ciociaria. Che non è replicabile. Dove va Giorgia Meloni
Dalla presidenza della Camera di Commercio ai collegi parlamentari: la provincia di Frosinone sistematicamente secondaria rispetto a quella pontina. La causa principale è da ricercare nella divisione irriducibile all’interno di tutti i partiti. Con una classe dirigente priva di peso politico.
Igino Guglielmi Lascia il Gruppo consiliare della Lega e passa al Misto. Andrea Campioni non si vede da tempo. Cosa vuole dire. Sia in chiave Provinciali che, soprattutto, Comunali. La manovra di sganciamento del Polo Civico
Proprio nel momento in cui il presidente Antonio Pompeo rilancia il ruolo dell’ente, i gruppi restano in letargo. Eppure non mancano gli spunti nella Lega, in Fratelli d’Italia e in Forza Italia. Mentre a sinistra potrebbe esserci il dialogo tra Pd e Italia Viva. Ma da tempo siamo nella stagione del letargo.
Terremoto politico nell’area centrista che fino ad oggi si è ‘aggregata’ a Fratelli d’Italia. Gianluigi Ferretti saluta. E mette in bilico gli equilibri in Provincia. Rimproverando ad Alfredo Pallone e chiedendogli di tornare ad interessarsi a tempo pieno della componente
Per l’amministrazione Caligiore esistono 2 Province di Frosinone. La Provincia inadempiente di ieri (quando Pompeo era candidato). E quella da ringraziare oggi a parità di nulla. Perché ora in Provincia si celebra la luna di miele fra Pompeo e FdI.
Continua nel sostanziale silenzio delle coalizioni e dei partiti l’asse di ferro tra Antonio Pompeo e il gruppo di Fratelli d’Italia. Ma in primavera si vota per il rinnovo dei consiglieri e difficilmente Ottaviani e Fantini faranno finta di nulla.
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Pranzo a Pontecorvo tra il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo ed i colonnelli di Fratelli d’Italia. Che lo abbraccerebbero volentieri. Lui vuole la candidatura a presidente della Provincia. Ruspandini vuole le sue preferenze. “Sono legato a Forza Italia, ma in 25 anni non mi hanno mai tenuto in considerazione”
Nel partito di Giorgia Meloni si sono verificate situazioni anomale a Pontecorvo e Cassino. Vani i tentativi di mettere in difficoltà il senatore Ruspandini. Ma nei Democrat l’attacco di Battisti e Buschini su Ceccano prelude alla strategia di spezzare l’asse Pompeo-Maura alla Provincia.
Nell’ipotesi che Nicola Zingaretti lasci davvero la guida del Lazio in provincia di Frosinone si scatenerebbe il pandemonio. Buschini, Battisti e Pompeo nel Pd, Ciacciarelli e Gerardi nella Lega, Iannarilli in Fratelli d’Italia. Ma con manovre e colpi bassi che lascerebbero il segno.
I ballottaggi di Terracina e Fondi confermano le amministrazioni uscenti. Ma danno segnali politici forti. Con FdI che ‘tiene il mazzo’. Con Fazzone che non perde il bonus in casa. E con l’effetto Salvini che non c’è. Il prossimo terreno di confronto è in provincia di Frosinone
Fratelli d’Italia ha lanciato l’opa sulla coalizione in Ciociaria e lo ha fatto attraverso la conferma di Roberto Caligiore a Ceccano. La rivalità tra Massimo Ruspandini e Nicola Ottaviani è destinata ad esplodere. Mentre a Ceccano il sindaco dovrà dimostrare di aver vinto lui e non il senatore.
Da mercoledì non ci saranno più alibi per nessuno: consigli provinciali, nomina della segreteria del Pd, situazioni nella Lega ma anche in Fratelli d’Italia e Forza Italia, prossime comunali a Sora ed Alatri. Nessuno potrà più nascondersi.
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Senza un chiarimento sull’intesa tra Pompeo e i Fratelli d’Italia la coalizione non potrà neppure pensare ad andare unita altrove. Esattamente come successe quando era Forza Italia a fare da quinta gamba al presidente.
Lega e FdI non sono riusciti a cambiare il centrodestra per mancanza di una strategia comune e condivisa. Nonostante la campagna acquisti scatenata “contro” gli azzurri. Alla fine Forza Italia ha mantenuto spazi e libertà d’azione.
Finisce con fettuccine, bistecca ed un documento per tentare una mediazione. Lo ha deciso il Direttivo provinciale di FdI a cui non hanno partecipato tutti gli uomini di Ruspandini. Il segretario Pulciani è deciso a non mollare. Ora che a difenderlo ci sono quelli che fino a pochi giorni fa lo attaccavano.