Perché Martina Innocenzi si è dimessa. Il sindaco: «Abbandona la barca»

Alla fine il tappo è saltato. Martina Innocenzi ha lasciato la giunta comunale di Fiuggi guidata dal sindaco Fabrizio Martini. E’ l’estrema conseguenza di un confronto serrato che andava avanti da mesi. Spesso con toni politici accesi.

Su cosa discutevano il sindaco e la ex segretaria regionale dei Giovani Pd: due i punti di attrito. Il primo: il futuro dell’azienda che gestisce l’acqua e le terme di Fiuggi. Il secondo: l’ordinaria amministrazione cittadina. In pratica, discutevano su tutto o quasi.

Ma il punto di rottura è stato su un episodio ben preciso. La maggioranza aveva chiesto al sindaco di avviare un dibattito interno, arrivare ad un documento politico condiviso. Un documento nel quale si mettessero in evidenza gli obiettivi e le strategie per la crescita di Fiuggi. Ed a quel documento si è arrivati. Ma non c’è traccia delle proposte avanzate da Martina Innocenzi e dal suo gruppo.

La reazione è stata quella di produrre un documento alternativo. E poi rassegnare le dimissioni.

C’è molto, dietro a quella firma con cui l’assessore lascia la sua delega ai Servizi Sociali. Martina Innocenzi parla di atteggiamenti «indifferenti o addirittura ostativi» al suo lavoro. E di risultati che spesso «sono stati ostacolati, non condivisi e limitati senza addurre valide e fondate motivazioni». Non un caso ma «numerosi episodi che nel tempo ho raccolto in un archivio. Lo renderò pubblico». E per evitare la rottura «dinanzi al bene supremo che è la Città, ho scelto in molte occasioni di fare un passo indietro per favorire la sintesi interna e sbloccare situazioni che, davanti alla rigidità e all’incapacità di mediazione dei principali ruoli di coordinamento di questa maggioranza, sarebbero rimaste aperte».

Ma quegli atti di responsabilità «sono stati interpretati come una delega in bianco che ha portato alla definizione di decisioni frutto di condivisione tra pochi fatte passare come collettive. La continua richiesta di condivisione, trasparenza e partecipazione è risultata una gentile concessione e non il metodo di lavoro di una compagine che di tali caratteristiche aveva fatto le sue bandiere».

Insomma, il sindaco Fabrizio Martini viene accusato di non saper gestire il dibattito politico interno alla maggioranza, non coinvolgere gli assessori ed i consiglieri. E di mettere in campo una tattica con la quale dividere tutti affinché nessuno possa ostacolare il sindaco.

«C’è un momento in cui la mediazione, i passi indietro e le rinunce non sono più utili se avvengono sempre e solo da una parte. Mentre dall’altra è evidente la non disponibilità a mettere in discussione scelte e percorsi; la volontà di alcuni di spadroneggiare con arroganza e presunzione, in un’ottica nella quale si è così miopi da pensare che il contributo di altri sia assolutamente inutile, dilaga ogni giorno di più davanti all’indifferenza e all’inerzia».

Il sindaco però taglia corto. Dice Fabrizio Martini «Le dimissioni dell’assessore Innocenzi, non mi sembrano che siano sostenute da argomenti sufficienti ad abbandonare la barca proprio in un momento così critico».

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