Tajani in vantaggio al terzo round: ora ballottaggio

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Continua la cavalcata di Antonio Tajani verso la presidenza del parlamento Europeo. Al terzo scrutinio i voti per l’europarlamentare originario di Ferentino sono saliti a 291. Quasi cento in più del candidato dei Socialisti Europei Gianni Pittella che si ferma a 199 voti. Rimane a 45 la candidata della Sinistra Forenza, seguono Stevens 58, Lambert 53, Rebega 44. Nessuno raggiunge la maggioranza assoluta, quindi vanno al ballottaggio i due più votati finora: Tajani e Pittella.

A questo punto scatteranno gli accordi. La Sinistra riverserà i suoi voti su Pittella ed i Conservatori su Tajani. Che nella nottata scorsa aveva raggiunto un accordo con i Liberale di Alde. Proprio quest’accordo spinge Antonio Tajani verso la presidenza. Infatti, il candidato liberale dell’Alde Guy Verhofstadt ha ritirato la sua candidatura. Il ritiro di Verhofstadt era stato annunciato dall’ex presidente del parlamento Martin Schulz in apertura di seduta.

«L’Europa è in crisi – scrivono Ppe e Alde nel testo dell’accordo – una coalizione pro europea è necessaria. Per questo Ppe e Alde, al di là delle loro differenze ideologiche, hanno deciso di lavorare insieme strettamente e offrire una piattaforma comune come punto di partenza per questa cooperazione pro europea».

Ma c’è maretta: la condizione posta dai Conservatori a Tajani per votarlo in quarto scrutinio è che prenda pubblicamente le distanze dal documento firmato con i liberali di Verhofstadt, in quanto «troppo morbido con l’Ue». Al gruppo fanno riferimenti i 21 eurodeputati dei Tories britannici. Cosa non da poco conto, vista la difficoltà delle trattative sulla Brexit e i rapporti tesi tra Londra e Bruxelles.

Leggi qui la cronaca delle altre votazioni e come si è arrivati ad oggi
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