Senza ricevuta di Ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Le Provinciali hanno detto con chiarezza: ci sono ballerini e gente in calzamaglia
C’è poco da fare: non siamo tutti uguali. Abbiamo tutti gli stessi diritti: ma è un’altra cosa. E non ci voleva molto a capirlo. Ci sono danzatori sublimi come Roberto Bolle o Michail Baryšnikov: se provasse a danzare in calzamaglia chi vi parla il risultato non sarebbe lo stesso.
Tanto quanto se loro provassero a scrivere un articolo di giornale: non farebbero certo la stessa pessima figura. Ma ognuno deve fare ciò per cui è tagliato e per cui ha studiato.
Il fatto è che questo Paese è pieno di gente convinta di potersi alzare dalla seggiola nel Bar dello Sport ed andare senza troppi problemi tanto sulla panchina della Nazionale quanto a Palazzo Chigi. Facendo risultati paragonabili al direttore in tutù e calzamaglia.
Non è per tutti
La politica non possono farla tutti. Nel senso che ci sono fuoriclasse e gente in calzamaglia anche lì.
I numeri delle Provinciali di ieri, nel Lazio, non in provincia di Frosinone, dicono che due su tutti sono come Bolle al Bolshoi: hanno capito prima di chiunque altro che la Seconda Repubblica è finita, come pure la divisione tra centrodestra e centrosinistra. E si sono regolati di conseguenza.
Il cooridnatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone si è alleato con il centrosinistra a Latina ed a Viterbo. Ed ha vinto lasciando a piedi Lega e Fratelli d’Italia, portandosi a casa pure l’accordo per il capoluogo pontino. Ha vinto anche a Rieti.
Mentre Francesco De Angelis l’hanno divuto fermare altrimenti avrebbe fatto come il sergente Michail Egorov e si sarebbe arranpicato sul tetto del palazzo di piazza Gramsci a Frosinone per issare la bandiera rossa come il sottufficiale russo fece sul Reichstag
Tra poco eleggeremo il Presidente della Repubblica. Arriveranno i fondi del PnRR e debelleremo anche Omicron. Nulla sarà come prima. Fazzone e De Angelis lo hanno capito. Altri metteranno solo la calzamaglia.