Quell’11 giugno che piace tanto a Salera

Salera riparte nel giorno del "compleanno" della vittoria: tutto il Centrosinistra invitato all'inaugurazione del comitato. A destra guardano con attenzione: per verificare eventuali assenze importanti. Per molti l'obiettivo è il cartello trasversale delle civiche

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Cassino è libera“: alla mezzanotte del 10 giugno 2019, Enzo Salera annunciò la sua vittoria al ballottaggio contro Mario Abbruzzese. Il mattino dopo indossò per la prima volta la fascia da sindaco. La data scelta per aprire il comitato elettorale in vista delle elezioni comunali del 2024 non è dunque casuale: 11 giugno 2023.

Gli inviti li ha fatti partire il delegato alla comunicazione Danilo Grossi: l’appuntamento è alle ore 18 di domenica in via Giosuè Carducci.

Non è la casa di Enzo

Enzo Salera nel giugno 2019

Il sindaco ha calibrato logo e parole: non sarà il comitato di Enzo Salera, quello che verrà inaugurato l’11 giugno. Bensì sarà la casa di tutto il centrosinistra. “Domenica inizierà questo percorso che ci accompagnerà alle elezioni del prossimo anno a Cassino. Inaugureremo uno spazio fisico e una sede che sarà a disposizione di Partiti, movimenti e associazioni nei prossimi mesi; un laboratorio politico – sottolinea il primo cittadino – dove confrontarsi e costruire idee e progetti per la Cassino dei prossimi anni. Sarà un cantiere aperto“.

L’invito è aperto a tutte le anime del Centrosinistra, anche coloro che attualmente non sono presenti in maggioranza. Tra questi c’è il consigliere comunale ex del Pd Luca Fardelli: è uno dei massimi esponenti di Rete Democratica, la formazione regionale del Pd varata in questi giorni da Francesco De Angelis con i big che vengono dalla sinistra. (Leggi qui: La distanza tra Elly e l’ordinata rivoluzione del Lazio).

La sua presenza potrebbe significare molto, così come quella di Sarah Grieco. In questi anni sono stati gli esponenti del Centrosinistra mai organici all’amministrazione, in quest’ultimo anno potrebbe iniziare un cammino diverso per le prossime elezioni. L’invito è giunto anche al presidente del Consiglio comunale Barbara Di Rollo: la sua presenza però è ancora incerta, il sindaco non ha mai digerito che lei abbia scelto di votare alle Provinciali Luca Di Stefano rimanendo leale con la componente, lei non ha mai digerito che non le abbia fatto gli auguri quando è diventata Consigliere regionale. Le diplomazie sono al lavoro.

Presenti e assenti

La recente nomina di Paolo Ciani a vice capogruppo Pd a Montecitorio impone a Luigi Maccaro di colmare le diffidenze ed essere presente a nome di Demos, di cui è coordinatore provinciale.

La stessa considerazione vale per i mal di pancia all’interno della componente Pop: che ora è altrettanto organica al Partito Democratico. La fondatrice Marta Bonafoni è coordinatrice della segreteria nazionale di Elly Schlein, l’assessore Danilo Grossi è nella Direzione nazionale Pd. Ma nonostante questo Fernando Cardarelli ha rimesso il mandato da coordinatore provinciale, sperava in una nuova primavera del Pd ma in città nulla è cambiato. Il coordinatore della lista Salera sindaco però assicura la sua presenza all’inaugurazione del comitato.

All’evento viene data per certa la presenza del segretario della Federazione provinciale Pd Luca Fantini: dopo anni di divisioni, nelle settimane scorse è stato lui a sgomberare il campo. Lo ha fatto annunciando che a Cassino il Pd riparte da Enzo Salera, concetto riaffermato nei giorni successivi da Francesco De Angelis il patriarca della componente maggioritaria in provincia.

I cannocchiali del centrodestra

La giornata di domenica viene guardata con attenzione anche dal campo del Centrodestra: eventuali assenze “di peso” avrebbero un significato politico enorme. Verrebbero lette come aperto dissenso nei confronti di un bis per Salera. Da incanalare verso un eventuale Campo Civico a trazione centrodestra, capace di rappresentare un’alternativa elettorale.

Un’ ipotesi che però non piace nelle liste più a destra della coalizione, tant’è che Fabio Marino di Destra Nuova puntualizza: “Trovo grottesco che finché a primeggiare erano le forze centriste non si potesse mettere in discussione la leadership di questo o quel partito. Oggi che il consenso a Destra è travolgente si pensa di superare disinvoltamente quella che, a ogni livello, è la schiacciante volontà popolare“.