Veleni in Forza Italia: «I traditori dovevano cercarli il 31 ottobre, oggi è tardi»

Nuove scintille all'interno di Forza Italia. Scontro tra l'ex coordinatore Piacentini ed il suo successore. Sui voti mancati a Frosinone. E sul suo mancato coinvolgimento. "Non accetto lezioni da chi non mi ha fatto nemmeno una telefonata".

Da Forza Italia non è ancora uscito. A Movimento Italia non ha ancora aderito. Adriano Piacentini, ex coordinatore provinciale degli azzurri è un separato in casa. Nessuno lo ha chiamato in questi giorni. Né in quelli infuocati che hanno preceduto il congresso e le sue dimissioni. Ora c’è chi insinua sospetti. E che tra i troppi voti mancati a Forza Italia nelle Provinciali ci sia anche il suo.

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Ciccone ha detto che a Forza Italia sono mancati i voti, soprattutto a Frosinone. Si sente chiamato in causa?

È abbastanza singolare sentir parlare di tradimenti da parte del neo coordinatore provinciale Tommaso Ciccone. Per vari motivi. Intanto proprio lui è il primo a sapere che io l’ho sostenuto più di chiunque altro quando si è trattato di candidarlo alla presidenza della Provincia. L’ho sostenuto all’interno del Partito, l’ho difeso di fronte ali alleati: non perché ci fossero riserve sulla persona ma perché tutti lo consideravano troppo espressione di Mario Abbruzzese. Mi sono battuto per sostenerlo, per far passare la candidatura per farlo votare. Viceversa non ho ricevuto nulla: da lui nemmeno una telefonata in quelle giornate convulse che hanno portato al congresso provinciale in cui Ciccone è stato eletto. Nessuno può pensare di lanciare accuse su di me che sto in politica da una vita ed in maniera limpida. Men che meno mi può venire a fare rimproveri chi come Ciccone è stato eletto ad un congresso provinciale paragonabile a d una riunione di quattro amici al bar.

Qualcuno però dentro Forza Italia ha tradito, o vogliamo negare anche questo?

Ciccone avrebbe fatto bene a cercare i traditori quel 31 ottobre in cui non venne eletto alla Presidenza della Provincia nonostante ci fossero le condizioni per una vittoria. Sapeva perfettamente dove stessero i sabotatori della sua elezione. Non certamente da me. Sotto questo punto di vista sono rimasto molto deluso.

È singolare sentir parlare di tradimento quando la lista che ha messo insieme Forza Italia e Fratelli d’Italia registra l’elezione di un consigliere come Stefania Furtivo che non si capisce bene da chi è stata votata e per conto di chi. Se è di Forza Italia o di Fratelli d’Italia. Chi ha dato garanzie politiche e poi se l’è ritrovata nelle file di Fratelli d’Italia subito dopo l’elezione. Ciccone dovrebbe riflettere su questo invece di lanciare accuse.

Le chiedono conto del suo voto…

Non devo stare giustificare le mie scelte, che sono state finalizzate a rafforzare la maggioranza di centrodestra del comune di Frosinone. Di cui tutti facciamo parte. Lo ricordo anche al capogruppo Danilo Magliocchetti.

Quando lei si è dimesso, lo ha accusato di non averla difesa…

Nelle orecchie mi risuona ancora il suo assordante silenzio. Anche nelle ultime settimane.

Resta o se ne va in Movimento Italia?

Una persona come Nicola Ottaviani, alla quale tutti sanno quanto sia profondamente legato, ha fondato un suo movimento. E nonostante questo sono rimasto in Forza Italia. Ora, al momento delle Provinciali, in questo Partito nessuno ha provato a coinvolgermi, nessuno mi ha interpellato, nessuno ha visto se avevo qualcosa da dire o che potevo dare.

Però, a conti fatti, a Frosinone solo Magliocchetti ha votato per Gioacchino Ferdinandi, il candidato di Forza Italia

Gioacchino Ferdinandi è persona seria e perbene. Io sono una persona leale e gli ho detto che non l’ho votato.

Però Magliocchetti non può vantarsi di avere votato Ferdinandi. Non può dimenticare che nelle due volte precedenti Magliocchetti è stato eletto con il voto di tutta la maggioranza Ottaviani. Era giusto così perché Magliocchetti era espressione della maggioranza del comune di Frosinone. Facemmo squadra su di lui. Magliocchetti ora ha scelto di votare in un’ottica cassinocentrica. Non me ne vanterei troppo.

Sarà perché lo candideranno sindaco?

Faccio sommessamente notare che mancano 3 anni e mezzo alla fine del mandato di Nicola Ottaviani. Se e quando sarà il momento di decidere la candidatura a sindaco di Frosinone, ci metteremo tutti ai nastri di partenza nella stessa posizione: si chiamano primarie. È una conditio sine qua non .

E Antonio Tajani?

Silenzio assordante anche da lì. E mi si viene a fare la predica. Non ho tradito nessuno. Semmai sono stato tradito io da manovre vetero politiche che sono sotto gli occhi di tutti.