Durante gli auguri di natale in prefettura, Ignazio Portelli sollecita il Comune di Frosinone a trovare una soluzione per la moschea in città. “Se una comunità religiosa ha urbanisticamente errato nel fare un acquisto di un terreno, non può per questo essere bistrattata. Soprattutto se mal consigliata in questo acquisto”. Chiede un terreno adeguato
Moschea
Su due temi così importanti e delicati i criteri di scelta dovrebbero essere oggettivi e “aperti”. Invece prevalgono le considerazioni di tipo politico, perfino sul percorso. Ma il comune senso del pudore è cambiato di molto rispetto agli anni 70.
Da quando è stata eletta consigliere provinciale del Pd ha accelerato sui temi di forte dibattito politico e “culturale”. Nel capoluogo resta un Pd potenzialmente forte, nel quale però ognuno va avanti da solo.
Il dibattito va avanti puntando sulla localizzazione in viale America Latina. Il sindaco Nicola Ottaviani è molto seccato dalla piega che sta prendendo la discussione perché alla fine conteranno le procedure e i pareri tecnici. E allora bisognerebbe che tutti dicessero sì o no in maniera chiara.
Al Consiglio Comunale di Frosinone arriverà la richiesta di variante per il cambio di destinazione d’uso. Dibattito acceso. Il Pd conferma i dubbi sulla localizzazione. Come la Lega e Fratelli d’Italia
In fuga da Frosinone. Eppure fino a qualche anno fa si toccava quota 50mila abitanti. E doveva essere l’alternativa a Roma. Invece di discutere perché la gente scappa si perde tempo sul progetto di una moschea che non è nemmeno definita
I leader locali della Lega e di Fratelli d’Italia si stanno sorpassando a destra sul delicato tema. Ma quando sia andrà in consiglio comunale tutti (anche loro) dovranno fare i conti con l’orientamento del sindaco. Che è sì del Carroccio, ma fino a un certo punto
La Lega rompe il silenzio. E dice si alla mosche a Frosinone. Ma no al progetto per realizzarla in via America Latina. Fagiolo: “Prenderemo i nomi di tutti quelli che voteranno a favore”
Il sì o il no alla realizzazione di un luogo di culto per i fedeli islamici nel capoluogo si rivelerà decisivo per un’intera coalizione che gioca a nascondino. Solo Fratelli d’Italia ha preso una posizione netta. Lo strano caso della Lega: il sindaco Ottaviani appare favorevole
Giovanni Azzaro è il fondatore della rete associativa nazionale ‘Noi con Francesco’. Ha collaborato con Madre Teresa e Karol Woijtyla. E sulla mosche a Frosinone ha un’opinione netta.
Salvini e Di Maio continuano a far finta di litigare sugli argomenti più stucchevoli, mentre a Frosinone c’è una serie di sorpassi a destra: dei Fratelli d’Italia sulla Lega, di Forza Nuova su Fratelli d’Italia. Con i Giovani Democratici che scivolano in maniera indifendibile. Mentre il sindaco Ottaviani è allibito.
Il sindaco di Frosinone ha una serie di motivi che lo inducono a dire si alla realizzazione della nuova moschea. Quali sono. E perché potrebbe essere spinto ad accelerare.
Il dibattito sullo spostamento della moschea a Frosinone. L’opinione di Biagio Cacciola. Partendo dall’esempio della Siria. Dove Solo l’unione degli uomini di buona volontà, cristiani e mussulmani, ha permesso la sconfitta del terrorismo
Il dibattito sulla realizzazione della moschea a Frosinone. Rischia di innescare un confronto sbagliato. Che nulla ha da spartire con la religione. E che rischia di allontanare due comunità finora in dialogo
Fratelli d’Italia scomunica il suo consigliere comunale di Frosinone Marco Ferrara. E si schiera contro la costruzione della nuova moschea al posto di quella già presente in città. “Vi ho solo aperto gli occhi”
I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di martedì 24 ottobre 2023
Non è il momento delle ambiguità. O del cerchiobottismo. Israele è al centro di un attacco terroristico. Portato all’unica democrazia del medio oriente
Il Consiglio comunale di Ceccano è stato aperto da quarantacinque minuti di dibattito politico sull’islamizzazione o meno dell’Europa, prima di poter procedere con l’Amministrazione della città
Il giuramento del primo governo Meloni. Bene ma non benissimo. Ma sicuramente meglio. Le note di colore. E quelle politiche per il primo esecutivo di destra centro in Italia
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