Moschea a Frosinone, il coraggio di uscire allo scoperto

Il dibattito va avanti puntando sulla localizzazione in viale America Latina. Il sindaco Nicola Ottaviani è molto seccato dalla piega che sta prendendo la discussione perché alla fine conteranno le procedure e i pareri tecnici. E allora bisognerebbe che tutti dicessero sì o no in maniera chiara.

L’istruttoria urbanistica non è neppure cominciata, ma la discussione sulla moschea a Frosinone, in viale America Latina, è già molto accesa. Con un dibattito molte forte all’interno della maggioranza di centrodestra. Anche se pure nell’opposizione di centrosinistra le posizioni stanno emergendo: dal Partito Democratico ai Socialisti.

Il sindaco Nicola Ottaviani è molto “seccato” per come si sta affrontando il tema. Sia la Lega (in teoria il suo Partito) che Fratelli d’Italia sono contrari alla realizzazione della moschea. Anche se poi emergono delle “sfumature” riguardanti la localizzazione. Pure il Partito Democratico fa capire che sarebbe meglio prevederla in un’altra zona. Un modo per prendere tempo e spostare il dibattito in avanti.

In realtà sono tutti consapevoli che in qualunque zona ci sarebbero dei problemi, legati ai malumori dei residenti o ad altre tematiche. Nessuno tiene il dibattito su quelli che dovrebbero essere gli unici parametri. L’associazione che intende realizzare la moschea ha effettuato tutti i passaggi del caso? L’esame della pratica da parte degli uffici tecnici comunali avverrà su elementi geologici, urbanistici e di pianificazione territoriale? Un eventuale cambio di destinazione d’uso rientra nelle soluzioni normali quando si chiede di costruire un luogo di culto?

Se a tutte queste domande le risposte sono positive, non si vede come l’Amministrazione Comunale possa negare il via libera alla costruzione della moschea. Oggi i fedeli islamici pregano in un locale di via Maria, che nulla ha a che vedere con un luogo di culto.

Il ragionamento di Ottaviani sull’integrazione muove proprio dalla necessità di evitare la ghettizzazione di comunità etniche e religiose. Inoltre, se tutte le procedure venissero rispettate alla lettera e il consiglio comunale dovesse comunque negare il via libera alla realizzazione della moschea, la stessa potrebbe essere costruita sulla base di in giudizio del Tar, investito da un ricorso.

Allora forse il dibattito politico dovrebbe vertere sui motivi per i quali le diverse forze politiche sono favorevoli o contrarie alla costruzione della moschea.