L’incontro a 4 che ha prodotto la richiesta di dimissioni al Cosilam

Occhiali sul naso, ago e filo in mano, il presidente degli industriali Davide Papa cerca di ricucire la trama del dialogo all’interno del consorzio industriale Cosilam. Vuole recuperare la fiducia intorno al presidente Pietro Zola, l’industriale che lui per primo aveva voluto alla testa dell’ente affinché ne guidasse il definitivo risanamento. Ma finito all’angolo.

Papa ha incontrato il suo predecessore in Unindustria ed oggi presidente della Camera di Commercio Marcello Pigliacelli, l’assessore regionale Mauro Buschini (Pd), il presidente della commissione Riforme Istituzionali della Regione Lazio Mario Abbruzzese (Forza Italia).

Vuole che il Cosilam sia la punta avanzata degli Industriali, la specchiata dimostrazione di efficienza del territorio e del sistema delle imprese davanti all’azienda che ha la sua sede proprio di fronte al Consorzio: Fiat Chrysler con il suo plant di Piedimonte San Germano nel quale sta iniziando la produzione di Giulia.

Ma l’operazione è stata giudicata ‘ostile’ dal sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone e dal suo team. Il fatto stesso di non essere stati invitati ha fatto scattare i sensori d’allarme.

Hanno fatto una semplice addizione. Che è questa: la cordata che ha eletto Pietro Zola ha piazzato, con la stessa infornata, anche l’imprenditore Francesco Mosillo nel ruolo di vice presidente del Cosilam. E oggi il vice presidente Mosillo sta per annunciare la sua candidatura a sindaco di Cassino sfidando proprio Petrarcone che invece punta al secondo mandato.

Altro fattore da inserire nell’addizione: il Comune di Cassino possiede il 17% abbondante del pacchetto azionario Cosilam e ne è il socio più ‘pesante’ dal punto di vista numerico. Ma non viene invitato ad una chiacchierata nella quale si parla del futuro di quel Consorzio.

Il risultato che ne hanno ricavato dal fronte Petrarcone è chiaro: «si tratta dì un’operazione ostile» hanno sentenziato.

La reazione immediata è stata la richiesta di dimissioni avanzata dal sindaco di Cassino all’intero Consiglio d’Amministrazione Cosilam. Dimissioni immediata, operative prima del voto amministrativo di giugno. Petrarcone motiva la richiesta con una sonora bocciatura dei primi sei mesi di governance Zola – Mosillo: «Non hanno saputo garantire i giusti investimenti sul territorio per renderlo più appetibile ad eventuali investitori. Portando avanti solo progetti già avviati dai passati Consigli».

Il fuoco è già acceso.

Solo le prossime ore diranno se il presidente Papa, tolti i panni del couturier, vorrà indossare quelli del pompiere e spegnere le fiamme.