Acqua, ecco come andrà la seduta

Il bivio dei sindaci è doppio con riferimento alla questione dell’acqua. Tra poche ore dovranno decidere se votare o no la risoluzione del contratto con Acea.

In caso di rottura con il gestore i primi cittadini sono consapevoli che si andrà ad un contenzioso e i precedenti sono quelli che sono, considerando i 75 milioni di euro di conguaglio riconosciuti alla società. Pagati dai cittadini.
 La rottura con Acea potrebbe avere un costo di 170 – 180 milioni di euro considerando il conguaglio stabilito dall’Aeegsi (53 milioni), il residuo dei 75 milioni e una serie impressionante di immobilizzazioni e altre voci. Senza considerare la richiesta di danni di Acea (una è già stata presentata), che ha un contratto che scade nel 2033 e che quindi chiederà un risarcimento.


Nel suo parere l’avvocato Farnetani, nell’indicare che a suo giudizio non ci sono gli estremi per la risoluzione, consiglia all’Ambito Territoriale di definire un piano di rientro con Acea e di applicare le penali.

Una soluzione che potrebbe essere analizzata con attenzione se i sindaci, tutti insieme, ragionassero da assemblea. Fuori cioè dagli schemi di Partito.

Ma non sarà così perché centrodestra e centrosinistra si stanno contando e stanno definendo le strategie. 
Sarà la solita seduta: inizierà con un enorme ritardo, ci saranno attacchi alla Sto, polemiche durissime e sospensioni infinite. Poi si metteranno ai voti almeno due documenti. Uno del centrodestra, uno del centrosinistra. Ne ha annunciato uno, nella nottata, anche il sindaco di Settefrati.

Infine, si voterà. A meno che non si decida di aggiornare la seduta. Rimandando la conta.

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