Berlusconi corteggia Renzi e provoca Salvini e Meloni. Ballano le alleanze

Foto © Sergio Oliverio, Imagoeconomica

Il futuro politico passa dalla nuova legge elettorale. Con il proporzionale Cinque Stelle, Forza Italia e Italia Viva potrebbero essere determinanti. Pd e Lega favorevoli al maggioritario, ma…

Silvio Berlusconi si è detto pronto ad accogliere Italia Viva di Matteo Renzi nel Partito Popolare Europeo. Contemporaneamente ha terremotato il centrodestra dicendo di aver costituzionalizzato i fascisti. Matteo Salvini e Giorgia Meloni, leader della Lega e di Fratelli d’Italia, l’hanno presa male ma non hanno rilasciato dichiarazioni dirompenti. Almeno per adesso. In realtà però si sta delineando un quadro politico che passerà attraverso la prossima legge elettorale.

Il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte

Il Movimento Cinque Stelle è per il proporzionale. La ragione è semplice: essere comunque sempre decisivi, con una percentuale oscillante tra il 17% e il 22%. Il Partito Democratico di Nicola Zingaretti la pensa diversamente. Zingaretti preferirebbe il maggioritario, oppure il proporzionale con una soglia di sbarramento.  La Lega di Matteo Salvini ha presentato un referendum per una legge elettorale maggioritaria. Anche se, secondo alcuni sondaggi e rilevazioni di addetti ai lavori, sulla carta con un sistema del genere un’alleanza siglata da Pd, Cinque Stelle e Italia Viva potrebbe perfino vincere. Si tratterebbe però di mettere attorno allo stesso tavolo Nicola Zingaretti, Luigi Di Maio e Matteo Renzi. Niente affatto semplice.

Il Governo bis di Giuseppe Conte resta in sella con tutte queste opzioni all’orizzonte. Non sarà semplice, ma paradossalmente la frammentazione del quadro favorisce l’esecutivo.

Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio © Imagoeconomica, Stefano Carofei

La legge elettorale. Sembra essere questo, unitamente all’elezione del prossimo presidente della Repubblica, l’unico vero tema della maggioranza giallorossa. Un ritorno al proporzionale riporterebbe il sistema politico italiano nella Prima Repubblica. Il quadro delle alleanze cambierebbe radicalmente. Spesso sentiamo dire che in altri Paesi si vota senza problemi quando il quadro politico non è chiaro. Verissimo. In altri Paesi, però, la legge elettorale è sempre la stessa. In Italia invece cambia con una facilità incredibile.