Nel freddo di Bolzano Zingaretti riscalda il nuovo Pd

A Bolzano Nicola Zingaretti parla del nuovo Pd che intende realizzare. "Folle attendere che Lega e M5S governino male". Ma "bisogna costruire un'alternativa valida"

In maniche di camicia, senza cravatta. E dentro uno spazio ristretto, simile a quelli che avevano le Sezioni di un tempo. A Bolzano Nicola Zingaretti sceglie un ambiente che ricorda i santuari in disuso della politica per lanciare il suo messaggio di rinnovamento. Indirizzato a chi ha lasciato il Partito Democratico perché in quelle Sezioni non s’è sentito più a casa sua. Ed a quei giovani che una Sezione non l’hanno vissuta mai, con le sue discussioni accese e la sintesi da trovare ad ogni coso.

Fa freddo a Bolzano ma il governatore del Lazio, candidato alla Segreteria Nazionale Pd cerca di scaldare i cuori di chi dalla politica aspetta progetti e soluzioni e non frasi ad effetto. E da tempo non sente né gli uni né le altre.

Nella  Sala Fronza dell’edificio Cristallo, cambia la prospettiva, ribalta il punto di visione Nicola Zingaretti. E dice «Aspettare che Lega e M5s governino male per poi tornare al potere è una una teoria folle e sbagliata». La gente è presa in contropiede: ha perso l’abitudine a sentir parlare di prospettiva, il dibattito oggi è tutto caratterizzato in negativo. E invece Zingaretti da Bolzano gli dice «se non cambiamo noi, non ci sarà consenso. Bisogna indagare e capire, perchè gli italiani non ci hanno più votato. Se rimaniamo fermi veniamo travolti».

Il Pd torni speranza

Non nasconde la polvere sotto al tappeto, il governatore del Lazio. Tutt’alto, parte da cosa non ha funzionato. «Noi non rappresentiamo più la speranza di innovazione delPaese e questo perché nell’ultimo decennio c’é stato il crollo della ricchezza prodotta insieme ad un aumento dei livelli di disuguaglianza sociale».

Allora a cosa serve il Congresso e perché andare alle primarie di marzo? «Il Congresso – ha suggerito Zingaretti – deve trasformarsi in momento di opinione e di dialogo, bisogna cercare di capire e dare delle risposte». Chiede «una nuova economia giusta, sostenibile dal punto di vista sociale ed ambientale, contrapposta alla manovra messa in campo dal Governo che per esempio ha messo in bilancio tagli di 4 miliardi alla scuola pubblica».

Vicino ad Orlando

Le agenzie di stampa rilanciano la protesta dei sindaci ed i loro no al Decreto Salvini che – sostengono – metterebbe i migranti fuori dalle strutture di accoglienza. ma lasciandoli per strada. È la protesta lanciata dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando e subito ripresa dai primi cittadini di centrosinistra di molte città italiane.

«Mi sento vicino al sindaco Orlando, al suo impegno contro l’odio e capisco la sua fatica per porre rimedio a norme confuse scritte solo per l’ossessione di fare propaganda e che spesso producono caos, più diffidenza e insicurezza per tutti» spiega Zingaretti.

Mette in evidenza che i Comuni sono sempre più soli. «Tutto sulle spalle dei territori e degli amministratori locali. Dall’odio non sono mai nati la sicurezza e il benessere per le persone, ma solo macerie per i furbi e i più forti».

Il vuoto nelle sezioni

Le azioni sono vuote, evidenzia Nicola Zingaretti. Significa che non c’è più dibattito e non c’è più proposta che viene dalla base. E se la base non manda segnali a chi la rappresenta in Parlamento non c’è futuro perché il Partito rappresenta se stesso e non la gente. Il Pd che Zingaretti vuole realizzare è un Partito che torna a discutere, appassionandosi ma coinvolgendo. E poi facendo la sintesi. Senza spaccature e senza spingere fuori chi ha un’opinione diversa. La capacità della politica – ha evidenziato – deve essere quella di fare la sintesi.

Ma è il primo a chiedere di aprire gli occhi su un mondo che negli ultimi venti anni è cambiato in modo radicale. Il dibattito oggi avviene su piazze reali ma anche virtuali: il governatore chiede di svuotare quelle piazze virtuali dell’odio e del fango che su sta leggendo in questi giorni. E combatterlo con la proposta chiara e concreta.