Cuccù… e invece il finanziamento per Canneto c’è eccome

Abbiamo scherzato… Per tre giorni fischi e pernacchie sul Partito Democratico. Frecciatine più o meno velate ai consiglieri regionali di maggioranza e di opposizione per essersela fatta fare sotto il naso. Accuse al vescovo di Sora per essersi impicciato di fatti che non lo riguardavano. L’esclusione del Cammino di Fede al Santuario di Canneto dai finanziamenti regionali aveva il sapore della beffa. Ai i consiglieri ciociari che dovevano vigilare sulla corretta approvazione in aula del loro testo di legge, poco c’è mancato che gli mettessero il cappello con le orecchie d’asino.

E invece… Non era vero niente. Il Cammino di Canneto è regolarmente inserito nella legge. Solo che invece di essere espressamente indicato all’Articolo 1, sta nascosto in quello successivo. Recita l’Articolo 2: sono riconosciuti “tutti quei pellegrinaggi religiosi nel cui tracciato è presente una Basilica“. Ecco: Canneto è basilica pontificia minore dal 2015 per volere di Sua Santità Papa Francesco. Ci stà.

A ridersela alla grande per tre giorni, standosene alla finestra, è stata la consigliera regionale del Lazio Daniela Bianchi (Sinistra Italiana). Il testo lo aveva messo a punto lei. Sapeva benissimo che Canneto era salva e finanziata dalla nuova legge regionale sui Cammini di Fede.

Però, di fronte alla confusione scatenata dalla bocciatura apparente di Canneto, silurata dal Partito Democratico, si è goduta per qualche giorno lo spettacolo.

Lo show inizia quando in aula arriva il testo della legge sui Cammini. La maggioranza che governa la Regione boccia quella parte del testo che era stata scritta da Daniela Bianchi con Marino Fardelli e Mario Abruzzese. A Roma, la maggioranza di governo ha pensato: ma dove sta questa Canneto? Ma suvvia, la legge è per finanziare le città capoluogo: così si sminuisce l’importanza della legge. E magari hanno pensato che così si risparmiavano un po’ di soldi: invece di darli a questa sconosciuta località ciociara li aumentavano alle altre rimaste in elenco.

Scoperta la cosa, apriti cielo. Imbarazzo generale, il vescovo Gerardo Antonazzo piuttosto contrariato perché gli avevano fatto dire alla nunziatura che invece Canneto era in elenco. Per non parlare del sindaco di Settefrati: con la mano sinistra ha lanciato saette contro il Pd colpevole di avere affondato la legge. E con la destra ha tuonato contro il vescovo per essersi immischiato in cose che invece appartengono a lui. Nel caos generale, il Pd assicurava che ci avrebbe messo una pezza: un po’ come ha detto che farà con Neurochirurgia all’ospedale Spaziani di Frosinone.

Poi, dopo tre giorni, spunta Daniela Bianchi. Una nota alle redazioni ed una telefonata a sua eccellenza il vescovo. «E’ vero che l’emendamento per Canneto stato bocciato, ma è altrettanto vero che è rimasto l’altro che permetterà comunque il riconoscimento del cammino». E quale altro? «L’emendamento con cui ho corretto l’articolo 2 e ha consentito di
inserire nella legge tutti quei pellegrinaggi religiosi nel cui tracciato è presente una Basilica. La modifica presentata è stata pensata anche per il Santuario di Canneto che dal 2015 è diventata una Basilica pontificia minore. Tradotto, Canneto farà parte della Rete dei Cammini del Lazio identificata dal Coordinamento».

Tié, non ve ne siete accorti, deve avere pensato Daniela. Che ha consuetudine sia con le cose di Chiesa (si è occupata a lungo di Caritas) e con le fregature fatte lungo il percorso delle leggi in aula. Così, quando hanno silurato il nome di Canneto togliendolo dall’elenco, lei è stata zitta. Sapeva che c’era la finestra aperta dalla quale far rientrare la Basilica.

Lo sapeva perché quel testo di legge lo ha fatto partire lei insieme al consigliere Eugenio Patané . Ne conosce ogni riga ed ogni virgola, ogni insidia e ogni soluzione.

Così, oggi ha potuto ricordare quanto detto in aula. Il finanziamento per Canneto «non è una
marchetta territoriale, ma del giusto riconoscimento a un cammino risalente al 1435 e che ancora oggi coinvolge oltre 50 mila persone provenienti da tutta Europa, interessando 69 Comuni del Lazio, 13 dell’Abruzzo, 20 del Molise e 5 della Campania. Quindi sia i pellegrini che la comunità locale possono stare tranquilli. Canneto non è stato dimenticato dalla Regione Lazio».

Modesta. Non è stato dimenticato da Daniela Bianchi.

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Foto: foto copyright Tonino Bernardelli, per gentile concessione dell’autore