Carlo Marino, mai escludere il ritorno

Il ritorno nella delega dalla quale era stato tolto nel primo mandato. Quasi una sorta di risarcimento. "Si impara dagli errori che la città ha pagato e dalle cose che hanno funzionato. Bisogna mettere a fattor comune tutto”

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Potrebbe sembrare eccessivo, Ma, in effetti, la parabola del figliol prodigo si presta particolarmente ad inquadrare, soprattutto nella città dei papi, il ritorno a casa di Carlo Marino. Dove per casa si intende la giunta appena presentata ufficialmente nel consiglio comunale di Anagni. (Leggi qui: Natalia come Valcareggi, vara la Giunta con staffetta).

Giunta nella quale Marino ha riavuto, oltre alle deleghe che aveva conservato fino all’ultimo, la delega al Bilancio. È uno degli aspetti politicamente significativi di questa fase politica.

Il valore del ritorno

Carlo Marino

Lo è perché si tratta di un ritorno. Ma questo è caratteristico anche di altre figure, come Valentina Cicconi e Vittorio d’Ercole. Pure loro erano assessori nel Natalia I e sono stati confermati nel Natalia II. Il caso di Marino però ha una differenza: si tratta del ritorno dell’assessore ad una delega che aveva fatto molto discutere quando era stata assegnata. Ed anche quando gli era stata tolta.

Come noto infatti, nella prima giunta Natalia, quella creata dopo la vittoria del 2018 contro Daniele Tasca, Carlo Marino aveva ottenuto due deleghe pesanti: quella alla Cultura e Turismo, e quella al Bilancio. Su questa seconda delega, soprattutto, si erano concentrate le critiche di tanti esponenti della minoranza. Ed anche, in forma anonima, della maggioranza. Tutti quanti a discutere sulle reali competenze di Marino al Bilancio.

Le polemiche si erano poi trascinate all’interno della prima fase del Natalia 1, con Marino che in più di una circostanza, in Consiglio e fuori, era stato beccato sulla sua presunta mancanza di qualità. Evidentemente le critiche avevano fatto in qualche modo breccia, visto che a metà consiliatura era arrivato il rimpasto. Che, sostanzialmente, era stato caratterizzato dal passaggio del Bilancio dalle mani di Carlo Marino a quelle di Giuseppe De Luca, il quale aveva a sua volta lasciato il ruolo del Presidente del Consiglio comunale nelle mani di Davide Salvati. Che lo ha poi appunto conservato anche in questa consiliatura.

Il risarcimento

Daniele Natalia e Carlo Marino

Uno spostamento che  per molti è stato visto come una bocciatura. E che evidentemente è rimasto come una ferita non rimarginata per Marino. Tanto che in molti hanno considerato l’atto di Natalia, che ora gli ha ridato il Bilancio, come una sorta di risarcimento.

Inevitabile dunque il carico emotivo del ritorno. Che Marino ha così illustrato; “ È stato un misto di sentimenti: se da una parte ho provato soddisfazione perché essere riconfermati significa aver svolto un lavoro degno di essere continuato, dall’altra c’è stata l’emozione di assumere un nuovo incarico, affatto scontato in un contesto politico che si è rivelato più complesso del passato: molte persone favorite dagli elettori, molti eletti competenti e volenterosi di lavorare per la città;

il sentimento è soprattutto di grande responsabilità, perché riconosco che le cariche sono ambite e averle oggi non mi concede di viverle sui successi del passato; l’umiltà di fare osservando esempi virtuosi continuerà a essere il faro del mio operato”.

Marino non ha però voluto evitare di rispondere a chi parla della delega al Bilancio restituitagli come di un risarcimento per lo sgarbo subìto due anni e mezzo fa; “la parola rivincita – ha detto- non mi si addice molto; certo è una soddisfazione pensare che tra la rosa di competenze del passato e del presente la carica mi sia stata affidata di nuovo: vuol dire aver lavorato bene, vuol dire avere la fiducia del sindaco ma soprattutto voler riprendere un passo che a me è sembrato quello adeguato per una città come Anagni.

Una certa stampa ha giocato molto su questa storia e ci sta, fortunatamente il tempo è sempre galantuomo. L’obiettivo sarà quello di mantenere in buona salute il bilancio comunale ma soprattutto mettere tutta la squadra in condizione di poter lavorare, cercando di tornare a rispettare le tempistiche che sono fondamentali nella gestione del bilancio comunale”.

Il bagaglio dell’assessore

Carlo Marino

Sulla sua seconda volta al bilancio, Marino ha anche chiarito di portare con sé “un bagaglio di conoscenze che ho avuto la fortuna di acquisire non solo dalle scelte che hanno funzionato ma anche e soprattutto dagli errori che la città ha pagato; del resto è dagli sbagli che si impara meglio. Bisogna mettere a fattor comune tutto e saper usare le informazioni nel modo più intelligente e conveniente possibile per il bene della città”.

Un altro aspetto curioso di questa nuova giunta è l’idea della staffetta; ovvero, la decisione di Natalia di concedere un posto in squadra ad Anna De Lellis (Idea Anagni); chiarendo però già da ora che il posto verrà alternato con cadenza annuale con Chiara Stavole, esponente di Forza Italia. Un artificio che in molti hanno voluto spiegare con la necessità del sindaco di tenere insieme le anime della maggioranza avendo a disposizione meno posti in giunta di quante sono le forze che rappresentano la sua coalizione.

Insomma, un atteggiamento da democristiano, nonché da consapevole utilizzatore del manuale Cencelli. Marino però non ha voluto  maneggiare la patata bollente; “non mi sento di dare un giudizio: non ho esperienza diretta su questo tipo di amministrazione, pertanto affido al tempo le considerazioni.  Per ora posso solo dire che Daniele ha un fiuto non indifferente per certe scelte e già questo mi rende sereno. Di sicuro tutti noi ce la metteremo tutta affinché l’idea possa concretizzarsi al meglio”.

Continuità culturale

Carlo Marini, Daniele Natalia e Davide Salvati

Più a suo agio, Marino si è dimostrato sugli argomenti relativi  quelle deleghe (Cultura e Turismo) che aveva conservato fino all’ultimo. E dunque, per la Cultura, spazio alla continuità; “ritroveremo negli eventi e nelle manifestazioni ormai istituzionalizzate: l’estate Anagnina ma anche Cultura in corso, Anagni magica e misteriosa, il festival jazz, I giorni dello Schiaffo, il concerto di Capodanno per citarne alcuni. Ma anche nella collaborazione con le associazioni culturali particolarmente attive. Questo é il momento di consolidare e di far in modo che le novità siano l’acceleratore su basi già gettate. Vorrei che la più importante tra queste fosse una fitta collaborazione tra pubblico e privato, che ci consenta di affrontare compatti il mercato dell’incoming ma anche quello locale”.

Senza dimenticare, ovviamente la principale manifestazione dell’estate, ovvero il Festival del teatro medievale. È arrivato al traguardo della XXX edizione; “Giacomo Zito e tutta la squadra sarà con tutta probabilità riconfermata, salvo cause di forza maggiore dell’ultimo minuto. Le scelte negli ultimi 5 anni hanno avuto il merito di riavvicinare il pubblico, fondamentale per continuare a organizzare il Festival. L’organizzazione per via delle elezioni é partita più tardi, per ora non mi sbilancio sui nomi, ma il pubblico non sarà deluso.

Per la trentesima edizione le novità ci saranno. Riguardano l’idea di far respirare in città, nella settimana del Festival, l’aria del Teatro in ogni angolo del Centro. Anticipa l’assessore: “Vorrei che in quei giorni chiunque approdi in città e anche gli abitanti abbiano la sensazione di immergersi in un palcoscenico. Vorrei fargli vivere un’esperienza immersiva, dare voglia di partecipare e attendere con trepidazione la prossima edizione.  Vorrei che il Festival fosse quest’anno – ha concluso Marino- un banco di prova. In modo da preparare la città ai grandi eventi, tenendo a mente il Giubileo del 2025”.