Chi vince e chi perde nel Congresso FdI che incorona Ruspandini

L'onorevole Massimo Ruspandini è stato eletto Presidente di Fratelli d'Italia al Congresso Provinciale di Frosinone. Merito della capacità di aver mantenuto unito il Partito nel suo rapido aumento di sostegno. Riccardo Del Brocco ora gioca in prima persona. Il peso di Fabio De Angelis. Nessun pretoriano ma gestione unitaria

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Il timone di Fratelli d’Italia è nelle mani dell’onorevole Massimo Ruspandini. Non lo dice il Congresso Provinciale che domenica sera al Dream Cinema di Frosinone lo ha eletto praticamente per acclamazione primo Presidente del Partito. Lo dice con nitidezza il modo in cui quell’elezione è avvenuta.

Prima dei numeri una considerazione è d’obbligo. Il Congresso Provinciale di Frosinone e tutti gli altri avviati da Giorgia Meloni in tutta l’Italia sono uno schiaffo all’intero panorama del centrodestra. Il Partito bollato come il più antidemocratico, accusato di avere nostalgie fasciste e di tenere il busto di Mussolini nel suo ideale Pantheon sta eleggendo democraticamente i suoi Segretari. Dalle parti della Lega hanno dimenticato cosa sia un Congresso. A Forza Italia non lo hanno mai saputo: non in quella attuale, nata dal crollo della Casa delle Libertà

I numeri del Congresso

I Fratelli d’Italia invece hanno votato. Voto segreto, scheda chiusa e nessuna truffa da Legge Acerbo. Di fascista c’è niente in questi Congressi: semmai c’è qualche vaga reminiscenza democristiana, perché ci si conta e per davvero, con tanto di terzine e giochi ad incastro che hanno fatto solida la Prima Repubblica.

Urne a vista sul palco del Dream Cinema in modo che tutti le possano vedere. Si vota dalle 16 alle 20. C’è poco da contare sul Segretario: l’uomo che fin dall’inizio tutti hanno individuato come punto di sintesi dell’intero Partito è l’onorevole Massimo Ruspandini. E non perché sia uno ecumenico. Tutt’altro. Ma è quello al quale hanno riconosciuto il merito di avere tenuto unito il Partito nonostante sia passato in pochi anni dalle percentuali da prefisso telefonico a quelle del plebiscito dello scorso autunno.

La vera partita era sulle terzine per eleggere i nuovi membri della Direzione Provinciale. Lì si sono definiti i veri pesi interni a Fratelli d’Italia in provincia di Frosinone. Chi sono gli uomini che controllano il dibattuto interno e quelli che hanno il consenso più solido e diffuso.

Chi conta davvero

Riccardo Del Brocco, il più votato

In tutto hanno partecipato alle operazioni di voto 611 tesserati. Al termine delle operazioni di scrutinio sono stati eletti i nuovi membri della Direzione Provinciale:
Riccardo Del Brocco è l’uomo forte del Partito guidato dal presidente Massimo Ruspandini; l’assessore all’Ambiente del Comune di Ceccano ha fatto il vuoto alle sue spalle prendendo quasi il doppio delle seconde arrivate. È un risultato che certifica un passaggio: da uomo macchina che ha costruito le elezioni degli altri ora Riccardo Del Brocco gioca in prima persona, sempre nel solco di Ruspandini.

Alle sue spalle ci sono Luana Pellegrini e Sara Petrucci. La prima è stata sostenuta da Del Brocco mentre la seconda dal presidente Saf Fabio De Angelis che non ama i riflettori, preferisce agire nell’ombra, ma dimostra così tutta la sua capacità di dialogo interno al Partito che contribuì a fondare in provincia di Frosinone insieme a buona parte dell’attuale gruppo dirigente.

Una ulteriore conferma sul lavoro fatto da Fabio De Angelis in questo congresso è l’elezione di Roberto Toti quarto con cento voti di distacco dalle due seconde.

Con un’ulteriore cinquantina di preferenze di distacco viene eletto Massimiliano Bruni e due sole in meno Cristiano Papetti: sono i due luogotenenti storici di Massimo Ruspandini.

Michele Meloni ottiene un voto a due cifre: è il risultato dell’accordo politico con l’area di Gabriele Picano e di Aldo Mattia. Avevano chiesto una figura all’interno della Direzione, c’è stata la costruzione di un equilibrio che ha condotto in porto il risultato, contribuendo a stabilizzare l’intesa unitaria.

Completa il quadro il commissario Ater ed ex presidente della Provincia Antonello Iannarilli.

Gestione unitaria

Fabio De Angelis

I numeri dicono che l’area di Massimo Ruspandini ha oltre l’80% del Partito. Ma nonostante questo ha voluto una gestione unitaria. Lo evidenzia la nomina dei 5 componenti la Direzione che spettano al neo Presidente: non ha nominato cinque suoi pretoriani ma ha voluto all’interno i rappresentanti delle varie sensibilità. Ha indicato Fabio Tagliaferri, Gabriele Picano, Antonio Cardillo, Simona Castagna, Alessio Arduini.

Che si andasse verso una soluzione di questo tipo era chiaro dalla mattina appena aperti i lavori congressuali. C’era stato il dibattito aperto a tutti gli iscritti al quale hanno partecipato tutti i dirigenti. Lì, nella conclusione Massimo Ruspandini ha tenuto a sottolineare come la giornata e la nomina dei nuovi organismi (Presidente e Direttivo) avrebbe segnato l’inizio di un nuovo corso “all’insegna del radicamento e del ritorno alla politica”.

La stagione congressuale inaugurata da Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia – ha aggiunto Ruspandini – segna una nuova fase nella politica italiana in controtendenza rispetto ad un mondo schiavo delle piattaforme virtuali appena uscito dalla ubriacatura della rete. La nostra attenzione – ha concluso – sarà soprattutto rivolta ai 91 comuni della provincia con la federazione che dovrà riparte dai circoli e dalla valorizzazione dei giovani che tante soddisfazioni ci hanno dato in questi anni”.