«Ci siamo rotti i polmoni». «Come noi mai nessuno prima»

A Ceccano si riaccende il dibattito sulle polveri sottili. La Sinistra: «Consigli aperti alle proposte in Provincia e Comune». L'oppositore Querqui: «Già fatte in Commissione Ambiente». Replica l'assessore Del Brocco: «Non dormiamo come la nuova vecchia Sinistra».

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

«Stiamo facendo tutto quanto in nostro potere. Parlare è facile, spararla grossa anche. Ma poi calarsi nella realtà è più complicato»: l’assessore all’Ambiente Riccardo Del Brocco chiude così, sfumando, la replica piccata alla Sinistra ceccanese che avanza al grido di “Ci siamo rotti i polmoni”.

Una Sinistra che viene anche sostenuta dal consigliere di opposizione Andrea Querqui. Vogliono Consigli aperti a livello provinciale e comunale per intercettare le proposte civiche in contrasto all’emergenza smog. La città di Ceccano è stata “Maglia nera” per sette degli ultimi dieci anni tra i grandi Comuni della Valle del Sacco: l’area più monitorata nel Lazio assieme alla Città metropolitana di Roma.

Nello Scalo di Ceccano si sfora il limite delle polveri sottili che avvelenano l’aria più che a Frosinone. Che è il capoluogo italiano che nel 2023 ha fatto registrare il più alto numero di superamenti giornalieri della soglia d’allarme delle Pm10. (Leggi qui: A Frosinone c’è proprio una Mal’aria).

Pm10, da uno Scalo all’altro

La centralina Arpa di Ceccano

La centralina Arpa di Ceccano Scalo ha rilevato per 84 giorni un valore superiore ai 50 microgrammi di polveri sottili per metro cubo. A Frosinone Scalo invece ci sono state 70 giornate fuorilegge. Entrambe stanno per riandare oltre i 35 sforamenti giornalieri nel primo mese e mezzo del 2024. Nel prossimo autunno-inverno, poi, il largo sfondamento della barriera delle cinquanta giornate tollerabili dalla salute nel giro di un anno.

In primavera, intanto, l’Arpa Lazio fornirà i dati integrati calcolati in definitiva nel 2023 in tutti i comuni della provincia. Bisogna precisare che nei bollettini regionali non ci sono sempre dati completi: vengono poi ridefiniti anche con i numeri delle stazioni mobili e delle previsioni. Sarà allora che si potrà sfornare la classica classifica negativa a livello territoriale.

Anche perché l’anno prima il podio generale ha visto primeggiare il borgo di Monte San Giovanni Campano (158) davanti a Ceccano (137), la quinta città ciociara più popolosa. Poi Anagni (135), Sora (122) e Veroli (119). Frosinone, dopo tutti i riconteggi, “soltanto” quindicesima a quota 79. Il problema, ormai si sa, è dell’intera provincia: soprattutto nella Valle del Sacco, che per conformazione territoriale raccoglie le polveri sottili in una sorta di conca. E può sperare ancora soltanto nell’azione ripulitrice e spazzatrice di piogge e venti.  

Come si fa nel Capoluogo

La stazione di Frosinone per il rilevamento delle polveri sottili

A Frosinone si sta ricorrendo al “pugno duro” con le misure emergenziali da prima di Natale. Il centro urbano è stato continuamente chiuso ai veicoli più vecchi. Si pensa ormai di chiudere anche la via Monti Lepini ai mezzi pesanti. Il sindaco Riccardo Mastrangeli ha preannunciato anche sanzioni per chi utilizza camini a legna e stufe a pellet negli edifici dotati di riscaldamenti elettrici o a gas metano.

Per concretizzare la sua idea di città, c’è ormai la firma sui contratti d’appalto delle opere Pnrr: metropolitana leggera, raddoppio dell’ascensore inclinato e potenziamento del trasporto pubblico elettrico. Prossimamente sarà una Frosinone in cui, come ha detto e ribadito Mastrangeli, «si dovrà lasciare l’auto nei parcheggi circostanti per entrare nel centro urbano». Dove, tra l’altro, saranno attivate le tanto chiacchierate “Zone 30”: tratti stradali in cui il limite di velocità è, per l’appunto, trenta chilometri orari.

Ceccano 2030, Alleanza Verdi e Sinistra, Unione Popolare e Partito Socialista, riuniti in un collettivo di Sinistra, chiedono praticamente di fare come a Frosinone. Chiedono a gran voce, con tanto di emblematico striscione “Ci siamo rotti i polmoni”, un Consiglio comunale e un Consiglio provinciale in via straordinaria in cui possano presentare «interventi strutturali e proposte concrete, poco dispendiose per le casse comunali ed elaborate col contributo di associazioni ambientaliste, civiche e sindacali, soggetti politici e ceccanesi che hanno voluto portare il proprio apporto in merito».

Le richieste del Centrosinistra

L’opposizione consiliare di Centrosinistra

Proporrebbero iniziative «da attuare nel breve e medio termine per uscire dalla nuvola grigia in cui Ceccano e la provincia di Frosinone sono avvolte». Alcune le hanno già proposte in Commissione Ambiente i consiglieri di minoranza Andrea Querqui e Mariangela De Santis, nell’area civica vicina al Partito Democratico.

Chiedono di «incentivare il trasporto urbano collettivo tramite navette ad emissione zero, facendole partire da punti di raccolta presso i parcheggi all’ingresso della città». Ma anche la valutazione di altre proposte concordate con l’altra oppositrice Emanuela Piroli, membro dell’assemblea nazionale e della segreteria provinciale del Pd.

Si chiede di realizzare un “Piano del traffico”, piantare alberi “mangiasmog”, ridipingere gli edifici pubblici con vernici con lo stesso potere assorbente e attuare campagna di sensibilizzazione nelle scuole. Querqui condivide «in pieno le considerazioni esposte nella richiesta, riguardo l’inefficacia delle misure messe in atto nella città di Ceccano e la necessità di intervenire al più presto in modo strutturale».

Del Brocco: «Non dormiamo come loro»

Riccardo Del Brocco, assessore all’ambiente di Ceccano

Riccardo Del Brocco, dirigente provinciale di Fratelli d’Italia, rivendica di contro il neo-attivismo in Regione: «Sono stato più volte presso l’assessorato all’Ambiente, parlando con direttore e staff dell’assessore Elena Palazzo, per tentare, grazie anche alla nuova impostazione data dal presidente Rocca, tutti i mezzi possibili per migliorare la qualità dell’aria nel nostro territorio.  A differenza loro, non dormiamo».

Il Comune ha ormai formalmente richiesto alla Regione lo spostamento della centralina Arpa dalla zona più trafficata di Ceccano: la Borgata, lungo via per Frosinone. Del Brocco ha accusato più volte la passata Regione a guida Pd di aver piazzato lì la stazione rilevatrice, della tipologia “urbana di traffico”, con una precisa intenzione: «Far uscire fuori un brutto biglietto da visita per la città» guidata dal Centrodestra da quasi dieci anni.  

«È davvero inaccettabile minimizzare sul rischio sanitario – sbottano dal coordinamento di Sinistra – che non cambierebbe con una diversa collocazione della centralina Arpa, a cui sono esposte le migliaia di persone che quotidianamente vivono la nostra città».

Sinistra: «Provvedimenti insufficienti»

E poi ancora: «I provvedimenti varati nel corso degli ultimi anni, oltre a creare problemi di mobilità ai ceccanesi – argomenta la Sinistra di Ceccano – si sono rivelati e sono totalmente insufficienti e, soprattutto, inefficaci per affrontare nel concreto la problematica. Invece, siamo convinti che siano fondamentali degli interventi strutturali che guardino a un’altra idea di città che chi oggi la amministra non prende minimamente in considerazione».

Hanno distribuito volantini durante il mercato settimanale: «Ci siamo rotti i polmoni! È arrivato il momento di passare dalla protesta alla proposta, dall’opposizione all’alternativa, per dare una speranza alle richieste di cambiamento che quotidianamente arrivano dai ceccanesi». Così, però, è parsa proprio una tirata d’orecchie anche all’opposizione consiliare di Centrosinistra. Quella in cui figura anche il capogruppo del Psi, Emiliano Di Pofi. Da qui il promemoria di Querqui all’opposizione extraconsiliare: per dire in soldoni che la minoranza consiliare non sta dormendo come sostiene Del Brocco.

La Sinistra di Ceccano, in ogni caso, ritiene che «l’amministrazione comunale da anni tace sul problema e cerca di occultarlo invece di provare a risolverlo. Le ripetute dichiarazioni da parte dell’assessore competente secondo cui la centralina Arpa di Ceccano ha una collocazione non idonea e per questo fornisce valori non veritieri, lasciano a dir poco sconcertati».

La “Nuova vecchia Sinistra”

Una veduta della città di Ceccano

Non ci sta l’assessore Riccardo Del Brocco, però, rammenta quanto fatto: «Incentivazione dei mezzi a gpl, metano o ibridi per trasporto pubblico e scuolabus; efficientamento degli edifici pubblici e di scuole come quelle di via San Francesco e Passo del Cardinale; sostituzione delle vecchie caldaie con nuove tecnologie a basso impatto ambientale; oltre 300 nuove piante in città con il bando regionale Ossigeno».  

Nel frattempo, si stanno attuando le misure ordinarie previste dal Piano regionale per il risanamento della qualità dell’aria: domeniche ecologiche, targhe alterne e, pur velleitaria, anche la limitazione delle temperature negli edifici.  

L’assessore all’ambiente, allora, replica alla Sinistra: «I filosofi prestati alla politica, della nuova vecchia sinistra Ceccanese, si vede che sono cresciuti altrove e non vivono qui da decenni, altrimenti capirebbero una cosa che conoscono pure i sassi: il nostro problema deriva dalla conformazione a conca del nostro territorio stretto tra i monti Lepini e Aurunci. Chi nega questa evidenza è meglio che torni su Marte».

«Smog allo Scalo, non in tutta la città»

La zona dello Scalo

Del Brocco difende con forza la richiesta di spostamento della stazione di rilevamento dell’Arpa Lazio: l’Agenzia regionale per la protezione ambientale. «Il problema – così l’assessore all’ambiente – si amplifica a causa della collocazione della centralina, messa in una zona che non rispetta i parametri Ispra. È attaccata ad una ferrovia, vicino l’autostrada, sotto il livello stradale, nei pressi di un semaforo e di alcuni forni. Quello non è il dato medio della città, ma di quella piccolissima porzione di territorio».

Le campagne di monitoraggio, con i mezzi mobili dell’Arpa, hanno dimostrato negli anni che il centro storico non soffre di “mal’aria”. Le polveri sottili si depositano nella parte bassa della città, quella che accoglie il flusso veicolare durante i blocchi totali del traffico. Ormai risulta persino incomprensibile chiudere il centro perché è inquinato lo scalo, facendo transitare proprio lì tutti i mezzi.

Del Brocco fa la media della città: tra parte alta e bassa. «Il dato medio non era assolutamente allarmante, anzi – rileva -. Ceccano non ha né il tessuto produttivo della Pianura padana né il traffico del Grande Raccordo Anulare di Roma, come si fa a pensare alla veridicità di un dato del genere? È un’assurdità sbandierata da chi ci vuole penalizzare sotto ogni punto di vista: commerciale e abitativo con la complicità della sinistra ceccanese».

Caligiore 2? «Come noi nessuno prima»

Un intervento di Del Brocco tra i banchi della Giunta Caligiore

Una Sinistra che, a detta del dirigente di Fratelli d’Italia, «abbaia alla luna proponendo cose piuttosto banali che non avrebbero nessun impatto serio sulle Pm10». Ricorda che la seconda Amministrazione Caligiore si è resa disponibile al confronto in Commissione Ambiente. Del Brocco crede di meritare qualche riconoscimento: «Stiamo lavorando in tema ambientale come mai nessuno prima». Quindi, neanche il Caligiore 1 di cui non faceva parte direttamente.

E fa presente: «Nonostante i dati siano ancora alti, è inequivocabile il calo degli sforamenti dal 2011 ad oggi: esattamente nel periodo del cambio di guardia al comune». Non crede sia un caso: «Siamo passati dagli oltre 120 ad 80 o poco più negli ultimi anni. Segnale evidente che le cose migliorano seppur lentamente».

Poi, replicando ai “Rossi” fabraterni, la questione del traffico: «Incide pochissimo o niente – attesta l’assessore all’ambiente –. Il grosso deriva dagli impianti di riscaldamento privati e, per quanto il Comune possa emanare ordinanze, non siamo nella loro tanto cara Unione Sovietica che possiamo intervenire con la polizia di regime sui privati, facendogli fare irruzione nelle case per controllare con il termometro se il termosifoni è troppo caldo». Apre alla proposta di utilizzo delle vernici “mangiasmog”, «ma gli immobili di proprietà comunale sono poche decine di unità».

«Querqui? Assente a una Commissione»

Andrea Querqui, consigliere d’opposizione, già candidato col Pd alla Regione

Si sta riaffidando, intanto, l’appalto della raccolta differenziata dei rifiuti e dei servizi di igiene urbana. «Procederemo anche all’incremento dei lavaggi stradali lungo le arterie principali e specie a ridosso della centralina – annuncia Del Brocco -. Abbiamo chiesto un finanziamento per una nuova rotatoria davanti allo snodo dell’ex saponificio Annunziata proprio per fluidificare il traffico nella zona bassa della città».

Querqui, nel frattempo, celebrava l’anniversario del risultato ottenuto come candidato del Pd al Consiglio regionale: il più votato in città, più dell’eletto Daniele Maura (FdI), sostenuto dall’intera Amministrazione Caligiore. Querqui, ancor prima, era stato l’uomo più votato alle Comunali: secondo solo all’odierna vicesindaco Federica Aceto nella roccaforte ciociara di Fratelli d’Italia.

Del Brocco e Querqui potrebbero anche sfidarsi il prossimo anno per diventare Sindaco dopo i due mandati di Roberto Caligiore, che proprio oggi compie 55 anni ed è ormai consigliere provinciale. Non manca, a tal riguardo, un velenoso appunto assessorile: «Nelle ultime due Commissioni, e in una era assente Querqui – conclude, sferzando, Del Brocco abbiamo parlato della campagna di sensibilizzazione che stiamo preparando e richiede un po’ di tempo per farla bene. Capisco che la Sinistra ignori questo aspetto, ma tant’è. E a breve saremo pronti a partire».