Cuore, gol ed il sogno della Serie A: Isola del Liri piange Pino Santonico

E’ morto a 79 anni il popolare ex attaccante, unico giocatore della Città delle Cascate ad aver militato nel massimo campionato con l’Atalanta. Fu lanciato da Tommaso Maestrelli alla Reggina. Il cordoglio delle Istituzioni e del mondo dello sport

Alessandro Salines

Lo sport come passione

L’ultima partita di Pino Santonico lunedì nelle prime ore della notte. Stavolta il cuore, la generosità, il talento non sono bastati. Ma la sua storia sarà immortale. L’ex attaccante, scomparso a 79 anni dopo una lunga malattia, resterà per sempre nella memoria di Isola del Liri: è stato infatti l’unico calciatore nato in città ad aver giocato in Serie A ed infatti a dicembre scorso il Consiglio comunale lo aveva insignito dell’onorificenza di “cittadino benemerito”. Ma Pino è stato un giocatore apprezzato in tutta Italia ed in particolare dove ha calcato i campi di tutti i campionati professionistici.

La sua morte ha colpito nell’anima Isola del Liri che si è svegliata più povera. Ha perso uno dei suoi figli più illustri ed un personaggio di alto profilo umano. Legatissimo alle sue origini. Tanti i messaggi di cordoglio provenienti anche dai club in cui ha militato. Lascia la moglie Mariella, i figli Massimo, Barbara e Samantha, il genero Domenico, la nuora Elena ed i nipoti Alice, Asia, Giada e Gioele. I funerali si svolgeranno giovedì alle 9,30 nella chiesa di San Lorenzo Martire.

Dall’Isolaliri all’esordio in Serie A

Una recente foto di Pino Santonico

Figlio di Umberto, massaggiatore della squadra biancorossa, 2 fratelli calciatori (non a caso erano stati ribattezzati i Sentimenti della Ciociaria), Pino ha iniziato a giocare all’Isolaliri fino al passaggio nel 1964 alla Lazio dove dopo il ritiro ad Altopascio e 3 partite con la De Martino (una sorta di Primavera) venne ceduto alla Reggina.

In Calabria, lanciato dal tecnico Tommaso Maestrelli (nel 1974 campione d’Italia con la Lazio), Santonico ha scritto pagine importanti ed ancora viene ricordato dai tifosi amaranto per i gol nei derby con Messina. Crotone e Catanzaro. Ma pure per una splendida rete al portiere Battara della Sampdoria. Nel 1967 l’approdo all’Atalanta, l’esordio in Serie A il 14 gennaio 1968. Con la Dea 4 presenze e 1 gol. Poi Livorno, Taranto, Avellino, Giulianova, Montevarchi e Forlì. A fine carriera tornò a giocare ad Isola del Liri.

“Ero un attaccante molto dinamico, lavoravo tanto per la squadra creando spazi ai compagni e tornando persino in difesa – aveva tracciato il suo identikit in una delle ultime interviste – Comunque mi adattavo sia da prima che seconda punta. Tra i miei colpi migliori c’era sicuramente il colpo di testa”. Insomma un’ariete che non aveva paura degli arcigni difensori dell’epoca. “Ho preso tante botte”, ha detto. Molto legato alla Reggina, al Livorno, al Montevarchi ed al Taranto con cui segnò un gol alla Lazio (“La rete più bella della mia carriera”, ha ricordato spesso). Sempre ai tempi del Taranto partecipò come comparsa insieme ad altri compagni al film “La Califfa” con Ugo Tognazzi e Romy Schneider.

Una volta appesi gli scarpini al chiodo aveva allenato diverse squadre giovanili con passione e competenza. La malattia negli ultimi tempi lo aveva provato, relegandolo in un letto. Sulle colonne del Messaggero la moglie Mariella aveva lanciato un appello disperato alle Istituzioni affinché ricevesse l’assistenza medica dovuta.

Una città in lutto

Il sindaco Massimiliano Quadrini

Tra i primi messaggi di cordoglio quello della rinata Isola 1925, società fondata tra gli altri dall’avvocato Danilo Iafrate, dirigente storico dei biancorossi. “Isola del Liri piange la scomparsa di Giuseppe Santonico, gloria del calcio biancorosso e unico calciatore isolano ad aver militato in Serie A. Una giornata triste per tutti gli isolani e gli sportivi, condoglianze alla famiglia. Ciao bomber”, si legge sulla pagina facebook del club.

L’Amministrazione comunale ha ricordato Santonico con una nota del sindaco Massimiliano Quadrini: “Addio grande Pino. Nella seduta dello scorso 20 dicembre il Consiglio Comunale approvò alla unanimità la delibera di concessione della onorificenza di “cittadino benemerito” a Pino Santonico. La motivazione richiamava i meriti sportivi di calciatore professionista, arrivato a giocare in serie A con l’Atalanta, nella stagione 1967-68, e sempre legatissimo alla città di Isola del Liri. Mi piace rimarcare – in questo tristissimo giorno – la unanimità dei consensi raggiunta sulla concessione della onorificenza a Santonico, che resta un esempio di passione e professionalità nel mondo dello sport, e un modello di attaccamento alla città”.

Il ricordo di Mancini

Santonico in azione

Molto toccante il ricordo dell’avvocato Diego Mancini, già consigliere comunale: “Ha contribuito ad accendere la mia passione calcistica quando venivo accompagnato da mio padre allo stadio Nazareth – ha scritto in un post – Lascia un ricordo indelebile per la sua professionalità, per la sua classe e per i suoi valori morali”. L’ex sindaco e senatore Bruno Magliocchetti piange la morte di un amico e sottolinea le sofferenze patite nell’ultima parte della sua vita. “In città è un’istituzione, unico ad aver giocato in Serie A – ha detto Magliocchetti Molti chiedono che a questo grande campione sia intitolata una strada, una piazza e lo Stadio Nazareth. Quando si parla di Pino la prima cosa che si pensa è il calcio, lui è stato l’espressione massima di questo sport per generazioni di isolani e di chi ha avuto modo di vederlo giocare. Tuttavia, in questi ultimi anni, immobilizzato a letto, fu abbandonato e privato dell’assistenza sanitaria da parte dell’ente pubblico preposto. “Ci hanno abbondonati tutti”, si lamentò sconsolata la moglie Teresa”.

Uno dei famosi colpi di testa di Santonico

Per l’ex calciatore e tecnico Eduardo Cappitelli è stato un maestro di sport e vita. “Isola del Liri perde un’ altra persona perbene. Pino Santonico dopo essere stato un calciatore professionista anche in Serie A ha allenato tanti ragazzi, con la passione e la professionalità che lo hanno sempre contraddistinto – ha osservato – Al Giardino dello Sport per tantissimi anni è stato l’ arbitro del Torneo Invernale di calcio a sei, 4 partite di sabato pomeriggio e 2 di domenica, col sole o con il freddo. E anche in questa veste la passione e la professionalità lo hanno contraddistinto. Per ogni fischio seguiva la spiegazione e si vestiva da educatore”.

Una storia immortale.