Frosinone, dove vai se il diploma non ce l’hai

Studiare serve. Chi ha una preparazione ha più possibilità di trovare un lavoro. Lo dicono i numeri diffusi in queste ore da Openpolis. I dati spalmati sulla provincia di Frosinone dicono che...

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Studia che la testa ce l’hai dicevano fino a qualche anno fa i genitori che volevano spronare i figli ad affrontare la salita della scuola. A dire che avevano ragione sono i numeri pubblicati in queste ore. Dicono che nel 2022, tra i giovani di 18-24 anni diplomati, quasi 6 su 10 avevano un lavoro (57,7%). In mancanza del diploma o di una qualifica, il tasso di occupazione è invece risultato inferiore di 18,7 punti percentuali (39%). È di tutta evidenza quindi che il possesso del titolo di studio, almeno il diploma, conta parecchio in Italia, per trovare lavoro.

A tal fine, è di queste ore, una interessante analisi della fondazione indipendente Openpolis, che si occupa di elaborare e  produrre report e inchieste sui principali temi della vita pubblica. Questa volta mette in relazione un particolare rapporto esistente nei Comuni italiani. È quello  tra livello di istruzione e accesso al lavoro. Un legame che si sta sempre più rafforzando e potrebbe diventare sempre più stretto nei prossimi anni.

Se studi, lavori

Studenti Erasmus © ProImageContent / Can Stock Photo

Nel 2022 sono oltre 18 milioni i residenti in Italia tra 25 e 49 anni. Di questi quasi 3 su 4 hanno almeno il diploma (73,6%), mentre una quota di poco inferiore è occupata (71,7%). Due caratteristiche che in diversi casi vanno di pari passo.

Su poco meno di ottomila comuni presenti in Italia, 2.545 (un terzo del totale, 32,2%) si caratterizzano per un livello di istruzione e di occupazione superiore alla media nazionale. Al contrario, in 2.014 comuni (il 25,5%) si verifica la situazione opposta: un livello di istruzione e un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale. Ma è soprattutto la ricorrenza territoriale a rendere tali tendenze rilevanti.

A fronte dei circa duemila Comuni italiani in cui il tasso di occupazione e quello di istruzione sono inferiori alla media nazionale, ben 1.648 si trovano nel sud o nelle isole. Significa che oltre 8 comuni su 10 in questa condizione si trovano nel Mezzogiorno. Ovvero quasi 2 comuni su 3 presenti in quest’area del Paese.

Solo 70 comuni del Mezzogiorno (meno del 3% del totale), si trovano invece nella situazione opposta: occupazione e istruzione superiore alla media nazionale. Escludendo da questo computo i territori appartenenti ad Abruzzo e Molise, i Comuni del mezzogiorno con istruzione e occupazione sopra la media sono appena 5: 2 sardi e uno ciascuno per Campania, Puglia e Basilicata.

 LA SITUAZIONE NEL LAZIO

Residenti tra 25 e 49 anni nelle province del Lazio e relativi dati su educazione e occupazione

ComuneResidenti (25-49 anni)Perc. con diploma o titolo superiorePerc. occupati
Roma852.86864,6%71,8%
Frosinone13.41758,9%66,8%
Latina40.61857%70,4%
Rieti13.69962%72,9%
Viterbo20.87658.2%71,5%

Come è agevole constatare, secondo il report di Openpolis, nel Capoluogo ciociaro c’è una delle percentuali più basse di diplomati della Regione, insieme a Latina e Viterbo.Ma peggio,  a Frosinone c’è la percentuale più bassa del Lazio di diplomati occupati. Da rilevare che entrambi i dati del Capoluogo sono nettamente al di sotto della media nazionale.

 Sia per il possesso del diploma 58,2% (FR)  versus 73,6% (media italiana). Sia per la percentuale di occupati con il diploma 66,8 %(FR) versus 71,7% (media italiana).

LA SITUAZIONE IN CIOCIARIA

Prendendo in esame, i Comuni più grandi e maggiormente rappresentativi la situazione è questa:

ComuneResidenti (25-49 anni)Perc. con diploma o titolo superiorePerc. occupati
Cassino11.47160.4%66.1%
Sora7.82356.4%67.4%
Alatri9.15448.1%68%
Anagni6.65151%71.3%
Ferentino6.55552.5%68.9%
Ceccano7.19852.1%69.3%
Pontecorvo3.92853.3%66.1%
Isola del Liri3.09858.1%69.4%

In Ciociaria, nel Comune di Cassino, si registra la percentuale più elevata di diplomati. Attenzione: non è il dato numerico, che potrebbe essere inquinato dal fatto che le scuole sono sotto casa e quindi ci si va in maniera più agevole, senza doversi alzare all’alba e prendere uno o due bus o treni. No, è la percentuale, il che rende più spalmato il numero.

Foto © Stefano Scarpiello / Imagoeconomica

Mentre ad Anagni si rileva quella di diplomati che hanno trovato occupazione. Questo potrebbe in parte essere spiegato dal fatto che nella zona di Anagni esiste ancora, e per fortuna, un importante tessuto industriale di medie dimensioni. Legato alle scuole del territorio: a Ferentino esiste un Istituto Tecnico con indirizzo Aeronautico e ad Anagni c’è uno dei più importanti poli dell’Aerospaziale. Il che rimanda ad una riflessione.

La scuola dovrebbe creare professionalità legate alle esigenze del mercato del lavoro. E non dovrebbe essere un diplomificio il cui unico scopo è quello di consegnare un pezzo di carta da appendere alla parete della cameretta. Illuminante in questoi senso è l’esperienza dell’ITS Meccatronico: dopo vent’anni di sollecitazioni alla politica, il mondo delle imprese si è organizzato da solo: ed oltre il 90% dei diplomati in quella struttura ha già un posto di lavoro ad attenderlo quando lascia il banco.