Le parole chiave del voto a Veroli tra comitati, aperture e ricette

Caperna, Viglianti e Papetti entrano nel vivo della campagna elettorale amministrativa più complessa e diversificata degli ultimi anni

Piero Cima-Sognai

Ne elegantia abutere

Tra il 25 aprile ed il Primo Maggio. Tutto in pochi giorni, ancora in corso e la simbologia non c’entra. C’entra il calendario, che ormai si è fatto tiranno e che preme sui contendenti per il voto amministrativo a Veroli, ognuno dei quali si sta attrezzando con candidati, sodali, annunci e location per una campagna elettorale che è già in atto. E che è entrata nel vivo, in quella zona nevrile cioè in cui non solo devi proporre la tua ricetta amministrativa, ma anche sciorinare la logistica della ricerca del consenso. Quella delle sedi operative, delle riunioni pubbliche e del “fuoco alle polveri” che passa per la realizzazione pratica dei sistemi di captazione di consenso.

Il processo è ancora in corso, ergo lo stato dell’arte è diversificato. Qualcuno ha aperto fattualmente sedi, qualcun altro ha perfezionato la sua comunicazione e qualcun altro ancora sta lavorando sul campo. In attesa di una equalizzazione di metodo, lo stato dell’arte nella competizione d’urna tra Germano Caperna, Patrizia Viglianti e Cristiano Papetti sta messo così.

Caperna e la “diversità buona”

Ha esordito Caperna con l’apertura del suo comitato elettorale. Una nota lo definisce “plurale, casa politica di tutta la coalizione”. Coalizione definita “un gruppo eterogeneo che farà delle differenze un valore aggiunto, quello a sostegno di Caperna e che porta avanti un grande intento collettivo, il bene di Veroli sintetizzato nel nome della coalizione, Veroli Unita”. La parola chiave è Diversità, intesa come ricchezza.

“È dalla diversità che questa Città può trarre giovamento. E’ “un valore in cui ho sempre creduto e che è la forza di questa coalizione. Il ruolo di un amministratore è quello di rappresentare i cittadini parlando la lingua di tutti, intercettando ogni esigenza. La nostra Città deve essere di tutti e vicina a tutti”. Caperna ha viaggiato molto ed ha imparato che essere diversi o portatori di diversità è un’occasione più di quanto non sia un intoppo algebrico.

Conosce Veroli e la sua clamorosa stratificazione, geografica, circostanziale e di aspirazioni e su quella vuole puntare.

La “Ciocia” Viglianti e la sua NeXus

Patrizia Viglianti

Nelle ore in cui Caperna “apriva le danze” Patrizia Viglianti spiegava in una nota official senso e rotta del suo progetto: NeXus. E lo faceva ufficializzando “le tre liste a sostegno della sua candidatura a Sindaco. Massa critica per il voto la faranno “Patrizia Sindaco”, “Veroli Città Sociale” e l’unico Partito chiaramente identificabile alle elezioni comunali: Forza Italia. NeXus è leggibile in acronimo.” Noi, Esperienza, 10 Punti, Unione, Sviluppo. Noi è un possibile claim: La vera Veroli siamo noi. La Comunità potrà essere finalmente parte del Comune. Vengo dalla gente e voglio rappresentarla all’interno dell’Amministrazione. Diventerò, con l’aiuto di tutti, il primo Sindaco donna della nostra città. E sta per “Esperienza”.

“L’esperienza da Assessore, ma anche le esperienze delle Persone che ho incontrato e aiutato in questi sette anni”. X è un numero romano ma è anche leggibile come una liaison con la lettera di Veroli Proxima, la lista che Viglianti ha abbandonato da poche settimane. X come 10 punti. Ambiente, Commercio, Cultura, Giovani, Lavori Pubblici, Mobilità, Sociale, Scuola, Sport e Turismo. U come Unione: “Il nostro progetto civico è stato abbracciato da Forza Italia, a dimostrazione della nostra apertura anziché preclusione. La nostra unione è fatta di chiarezza e trasparenza”.

Le stilettate tra avversari

Non sono mancate le stilettate della “Ciocia” agli avversari diretti o quanto meno concettualmente più accreditati: “C’è chi parla di civismo, ammainando le bandiere politiche, ma è pronto a ritirarle fuori subito dopo il voto dei cittadini. Noi abbiamo le idee chiare, tanto in città quanto in Europa”. Viglianti si è rivolta a quei “cittadini, stufi delle false promesse e dei caffè offerti al bar sotto elezioni”.

Dalla nota stampa ad un nuovo evento “fisico” è stato un attimo. 12 ore dopo c’è stata l’apertura ufficiale del comitato elettorale delle liste ‘Rete Democratica’ e ‘Cittadini di Veroli’ in piazza del Plebiscito. Le compagini guidate da Francesca Cerquozzi e Lazzaro Cestra appoggeranno Caperna ed hanno spiegato perché.

La Rete e i Cittadini di Cerquozzi e Cestra

Le parole chiave sono “Uniti”, “Rete” e “Cittadini”. “Uniti veramente. Ci siamo svestiti delle ideologie per indossare i panni di ogni cittadino. Lo abbiamo fatto con la naturalezza di chi persegue un fine comune: una Veroli Unita. Ognuno di noi con le sue diversità rappresenta ognuno di voi”. Poi la spiegazione sul metodo. “Abbiamo deciso di aprire le porte del nostro comitato insieme con la lista ‘Cittadini di Veroli’ per suggellare quella comunione di intenti che ci porterà lontano. Le nostre motivazioni sono forti e ce la metteremo tutta”.

Dall’ufficio stampa del team Cerquozzi fanno sapere che “Rete Democratica è questo: idee, forza, coraggio, connessioni, futuro. Quel futuro meraviglioso che costruiremo insieme. Questa mattina, Uniti sotto il cielo azzurro di Veroli che ha abbracciato tutto il nostro bellissimo territorio, abbiamo gettato la Rete per catturare il domani. Grazie a Germano Caperna per le sue parole e a tutti voi che con le vostre ‘connessioni’ ci regalate quell’entusiasmo che, siamo certi, non verrà mai meno.

Papetti e la “patente” di Fdi

Cristiano Papetti

Cristiano Papetti sta lavorando ventre e terra con la sua squadre a le quattro liste che lo appoggeranno a giugno. Sono Orgoglio verolano, Uniti per Veroli DV, Nuova Veroli Fronte Veroli, Viva Veroli per Veroli Viva. Ed una recente nota stampa aveva spiegato anche che non sarebbe vero che c’è un FdI “official” che civicamente sta con Caperna ed un gruppo di “aventiniani” di FdI che appoggeranno Papetti.

Alla linea decisa da Massimo Ruspandini ed incarnata dal referente locale Lorenzo Baglione se ne contrappone una che punta ad una consapevole rotta identitaria. E sì, di partito, non di “fuoriusciti pro tempore”. Dal canto suo Papetti vuole “puntare ad un reale cambiamento caratterizzato dall’ascolto della Voce del territorio e della Voce dunque dei cittadini. Veroli ha bisogno di riscoprirsi, di ascoltarsi, di porre al centro e quindi alla base del cambiamento proprio le istanze del territorio e dei cittadini- Partire da qui, valorizzando il territorio, la sua unicità, riscoprendone usi e tradizioni al fine di proiettarsi nel futuro per perseguire sviluppo e centralità.

Ad ampio spettro ed a contare l’esordio di tutti, le prossime settimane avranno due parole chiave tutte loro: “Dialettica” per chi chiederà il voto e per chi voterà ed “Aulin” per chi quel voto lo dovrà raccontare.