Di chi sono lago e parco? Il nodo della sovranità

Di chi è il lago di Sabaudia? Chi gestisce il parco? Il nodo della sovranità del Comune: su 4 candidati solo uno parla di lago pubblico

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Ci sono almeno quattro candidati sindaco a Sabaudia, in una città con più di 15mila abitanti ci sta. Sabaudia è bella: una città dentro un bosco, una città che non ha bisogno di fontane perché ha un lago.

Pardon, non ha un lago, non ha un bosco. Sapete il lago di Sabaudia non è della comunità ma di un privato, l’unico lago privato al mondo. Vi immaginate il lago di Garda che è di un cristiano solo? Riderebbero tutti come abbiamo riso dell’italoamericano che si vuole comperare la fontana di Trevi venduta da Totò.

Il tema “riprendiamoci il lago” dovrebbe animare la politica di Sabaudia. Il cui bosco, per altro, è gestito dal Parco Nazionale e non dalla città: il mare e la spiaggia sono del demanio, alla comunità resta la pulizia delle strade e manutenere le scuole e le chiacchiere al bar.

Su quattro candidati alle elezioni comunali di giugno solo uno, Giancarlo Massimi (della sinistra), pone il nodo del lago pubblico. (Leggi qui).

Cittadini espropriati

A Sabaudia i romani hanno costruito sulla spiaggia facendo di cosa di tutti una cosa loro ed “espropriati” i cittadini di Sabaudia sono anche contenti. L’alibi? Erano intellettuali: come se il Signore quando ha montato i cervelli avesse indugiato sui “romani”, saltando i sabaudiani.

In Italia i laghi (legge Galli), non possono essere che pubblici. L’acqua è di tutti. Vale ovunque tranne che a Sabaudia e questo è considerato normale da chi vorrebbe governare la città

Ci sono sentenze di una fantasia infinita che rendono privato il lago, che è per definizione pubblico. Dicono che la valle avesse un padrone, poi si è riempita d’acqua e quello sotto ha “preso” quello sopra. Nessuno a Sabaudia eccepisce che se il bidet è tuo, questo non ti esenta dal pagare l’acqua al gestore. Ergo se il bidet, la valle, è di uno a quell’uno va mandata la bolletta dell’acqua che ne ha fatto un lago.

Sabaudia è diventata demograficamente una città, economicamente una locomotiva in agricoltura e turismo, ma resta un suddito politico. 

Il lago è di tutti e il parco è della comunità, se non si mettono in gioco questi principi Sabaudia non sarà città.