Effetto D(irompente): Daniela Bianchi si libera dal Pd e si appoggia al gruppo Sel

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Il suo blog personale si chiama Effetto D. Come effetto Daniela. O effetto Donna. Ma questa volta la scelta del consigliere regionale del Lazio Daniela Bianchi genera un Effetto Dirompente. Ha avviato l’iter che la porterà a lasciare il gruppo consiliare del Partito Democratico in Regione.

Resterà tra i fedelissimi di Nicola Zingaretti: è arruolata nella sua guardia pretoriana, è tra le intelligenze più originali presenti in questa legislatura, non intende muoversi di un millimetro dal governatore. Per questo, chiederà asilo al gruppo consiliare di Sel, cioè il Partito che esprime il vice di Zingaretti : non aderirà politicamente alla formazione di Niki Vendola ma entrerà da indipendente. Così come ha già fatto Marta Bonafoni, eletta come Daniela Bianchi nel ‘listino’ che entra automaticamente alla Pisana in caso di elezione del candidato presidente.

Che la consigliera stesse stretta nel Pd e si sentisse ‘soffocare’ dalle sue logiche era molto chiaro già dallo scorso agosto, quando sul blog Effetto D aveva scritto “Lanciai un appello qualche mese fa, caduto nel vuoto, di aprire alla possibilità di un confronto aperto nei nostri circoli. (…) Una proposta per aprire una discussione concreta, che trovasse, o almeno tentasse di trovare, risposte alle domande che rimangono irrisolte e portano spesso la dirigenza del PD frusinate a fuggire le risposte condivise e collettive, contraendo l’azione del partito fino all’ immobilismo o peggio al contrasto. Sarebbe stato opportuno alla vigilia di una stagione decisiva in cui il PD dovrà giocare un ruolo fondamentale sulle amministrative dei nostri grandi comuni che vanno al voto. Sarebbe stato un bene. Sarebbe stato bello. Sarebbe stato PD. Ma si è deciso di andare avanti con i soliti metodi. E allora con irriverenza, scarsa conoscenza delle liturgie, poco incline ai calcoli e agli effetti, non solo chiedo se questo è un PD… ma rinnovo la domanda e chiedo di chi è questo PD?” (leggi qui il precedente). I segnali della separazione c’erano tutti. E il Pd nulla ha fatto per coglierli. Anzi: ha lasciato che maturassero.

Così Daniela Bianchi nei giorni scorsi ne ha parlato con il governatore. Gli ha spiegato la situazione di insofferenza. Gli ha descritto tutto il suo disagio, umano e politico, nello stare in un Gruppo che a parole si dice Renziano ma nei fatti è rimasto con tutti i difetti portati in eredità al Pd dalla parte più burocratizzata del Pds e da quella inutilmente paroliera della Margherita quando si fusero.

Nicola Zingaretti non l’ha fermata. Il vero segnale politico da cogliere è questo. Da tempo i rumors indicano il governatore del Lazio come il futuro leader della formazione che potrebbe nascere a sinistra del Pd e che aspetta soltanto di avere una figura concreta e credibile alla guida per riaggregare tutti i pezzi della diaspora. In passato c’era stato già qualche segnale (leggi qui il precedente), ora il passaggio di una figura della migliore intelligencija presente in Consiglio regionale al gruppo di Sel potrebbe essere un altro segnale da cogliere. Daniela Bianchi potrebbe rappresentare la testa di ponte di Nicola Zingaretti all’interno di un Sel che nei prossimi mesi sarà in prima linea nella nascita di un soggetto di sinistra più ampio.