Fabio De Angelis presidente: chi vince e chi perde nella partita Saf

Fabio De Angelis (Fratelli d'Italia) è il nuovo presidente della Saf. Lo ha eletto a larga maggioranza l'assemblea dei sindaci. Chi vince e chi perde. Il nuovo ruolo di leader per Ruspandini. la vittoria del Pd. Il ruolo chiave di Quadrini e Luca Di Stefano. I nodi da affrontare.

Fabio De Angelis (FdI) è il nuovo presidente della Saf, la società formata in parti uguali da tutti i Comuni ciociari più la Provincia e che si occupa di smaltire i rifiuti prodotti sul territorio. Lo hanno eletto i sindaci nel corso dell’assemblea dei soci: 73 voti favorevoli e 1 solo voto contrario per De Angelis che era stato già vice presidente della Provincia nell’era di Antonello Iannarilli.

Sono stati eletti anche i due componenti del Cda: il presidente uscente Lucio Migliorelli (per il quale ci sarà un ruolo chiave nella gestione) ed Antonella Galante con 71 voti favorevoli, 1 astenuto e 2 contrari.

Poco prima dell’elezione del presidente era stato approvato il Bilancio: su 87 sindaci presenti 59 hanno votato sì, 13 gli astenuti.

Chi vince e chi perde

Nicola Ottaviani (Foto © Stefano Strani)

Nell’assemblea per l’elezione della nuova governance Saf va in scena per la seconda volta il suicidio della Lega. Che anche oggi si alza dal tavolo senza avere portato qualcosa a casa. Lo aveva già fatto in occasione dell’assemblea per l’elezione di presidente e CdA di Egato, nonostante avesse – allora come oggi – un posto garantito nel Consiglio d’Amministrazione. Glielo assegnava la volontà di avere una maggioranza unanime come quella che tre anni fa aveva eletto presidente Lucio Migliorelli.

Il coordinatore provinciale Nicola Ottaviani ha incastrato il Partito su una posizione capace solo di indispettire tutti gli altri sindaci. Lo ha fatto con quello che è in tutta evidenza un pretesto: il fatto che Saf non sia una società in linea con tutte le indicazioni del Ministero e pertanto i sindaci non siano tenuti a portare i rifiuti lì, nella loro società.

Che sia una posizione farlocca lo attestano due evidenze. La prima: da trent’anni a questa parte sono stati sollevati problemi di ogni genere contro Saf ma è palese che sia una società di diritto privato divisa in parti uguali tra tutti i Comuni ciociari più la Provincia. E anche se non lo fosse è comunque lì che i Comuni sono obbligati a portare i rifiuti. Lo dice la seconda evidenza: i Comuni delle province di Rieti e Viterbo devono portare i loro rifiuti a alla locale società privata che fa capo al gruppo Cerroni perché è lei a svolgere il servizio di comunità nell’area. Altrettanto, i Comuni della provincia di Latina devono portare per la stessa ragione i loro rifiuti ad Aprilia nella società che fa riferimento al gruppo Altissimi.

I numeri dicono con chiarezza che la Lega si è voluta isolare. Il risultato finale è che il solo Nicola Ottaviani è quello che continua a dare le carte. Nessuno del Partito siede in CdA. Soprattutto nessuna migrazione di sindaci civici è avvenuta ora che il centrodestra ha vinto le elezioni regionali. Non c’è stato il fenomeno che innescò Mario Abbruzzese quando venne eletto presidente del Consiglio Regionale. Proprio per questo, la partita di oggi è stata una sorta di traversone a perdere.

La soddisfazione di Ruspandini

Massimo Ruspandini

In queste settimane di trattative il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini ha dovuto subire ogni genere di sgambetto. Da chi è andato a Roma ad accusarlo di inciuciare con il Partito Democratico a chi sosteneva che si dovesse forzare la mano e varare una governance interamente di centrodestra.

I numeri per forzare la mano non c’erano. E se qualcuno aveva dubbi, li ha tolti l’altro giorno la leader Pd Sara Battisti depositando un documento con le firme di 41 sindaci su 92 voti, cioè appena 5 meno del necessario per la maggioranza.

Ruspandini ha lasciato che la partita si svolgesse esattamente come in tutti questi anni. Cioè in maniera trasversale. Perché in gioco c’è una gestione del ciclo dei rifiuti che funziona. E la maggioranza quasi assoluta che tre anni fa elesse Migliorelli ha prodotto risultati industriali difficilmente replicabili.

Massimo Ruspandini porta a Fratelli d’Italia la presidenza di un ente che dalla sua fondazione è stato guidato dal centrosinistra. E con la Lega fuori da tutti gli enti intermedi ha nei fatto la leadership del centrodestra.

La vittoria di Sara

Sara Battisti

È la vittoria del Partito Democratico e della sua leader Sara Battisti. È lei ad avere guidato le trattative che ora tutti cercano di intestarsi. Allo stesso modo è lei ad avere calato l’asso del documento con le 41 firme e cioè -5 dalla maggioranza assoluta.

Ma è un successo soprattutto politico. La componente maggioritaria Pensare Democratico ha ragionato in un’ottica di unità del Partito ed ha consolidato l’asse costruito a dicembre in Provincia. Lo ha fatto ancora una volta lanciando l’appello all’unita nella gestione. Costruendo insieme al presidente della Provincia Luca Di Stefano ed al forzista Gianluca Quadrini un’alleanza con Fratelli d’Italia.

Sul piano tattico: sul terreno hanno operato due vecchie volpi del deserto. Gente come Enrico Pittiglio (sindaco di San Donato Valcomino) ed Adriano Lampazzi (sindaco di Giuliano di Roma). Sono stati loro a garantire la solidità e l’unità del centrosinistra sul terreno.

In un mese, Pensare Democratico piazza Francesco De Angelis alla presidenza Pd del Lazio, Sara Battisti nel ruolo di papessa del Partito, guida l’accordo per la presidenza Saf nel quale un ruolo chiave nella gestione va a Lucio Migliorelli.

E quella di Migliorelli

Lucio Migliorelli

Vince anche Lucio Migliorelli. Anzi: soprattutto Lucio Migliorelli. Perché se in questi tre anni non avesse gestito in maniera inappuntabile la Saf oggi ci sarebbe stato più d’un pretesto per contestare il suo operato. Invece il Bilancio passa con un’ampia maggioranza, l’assemblea deve riconoscere che tutte le linee strategiche tracciate tre anni fa sono pienamente raggiunte.

A meno di improbabili veti trasversali, Lucio Migliorelli continuerà ad avere un ruolo guida fondamentale nell’attuazione delle nuove linee strategiche individuate ora dai sindaci.

Ma c’è anche la vittoria di Gianluca Quadrini e Luca Di Stefano. Il primo, pur non avendo un ruolo nell’organigramma del Partito, ha partecipato con successo l’operazione trasversale che ha tenuto tutti dentro. E dalla quale solo la Lega s’è voluta tenere fuori. Il presidente della Provincia dimostra di cominciare ad avere un peso specifico proprio nei nuovi equilibri della Provincia.

La Partita decisiva

La partita decisiva è quella sulla gestione dei rifiuti per i prossimi tre anni. Ci sono scelte strategiche da prendere. La prima: oggi i cittadini della provincia di Frosinone pagano in maniera calmierata. Ad abbassare le bollette è il fatto che lo stabilimento Saf di Colfelice lavora anche una parte di rifiuti romani e si fa pagare profumatamente dalla Capitale. Domani deve decidere se dire no a Roma e scaricare sui cittadini l’aumento.

Migliorelli ha avviato il rientro in Ciociaria degli avanzi delle cucine oggi lavorati in veneto spendendo soldi e rimettendoci il gas che invece si tengono a Padova. Domani si deve decidere se proseguire su questa linea. Che garantisce una lauta riduzione della tassa.

C’è il nodo della discarica privata. La società Mad l’ha messa in vendita: è pronta ed autorizzata. I sindaci possono decidere se comprarla e gestirsela da soli, stabilendo chi entra e chi no. Oppure scegliere in maniera differente e lasciarla ad un altro privato. Che a quel punto può decidere come meglio ritiene. È una questione di scelte. Che da oggi sarà Fabio De Angelis a dover governare.

Chi è Fabio De Angelis

Fabio De Angelis

Fabio De Angelis viene da lontano, sia come esperienza politica che come gestore di aziende. Ha 48 anni e fin da giovanissimo ha militato nel centrodestra di San Giovanni Incarico dove è stato storico oppositore dell’allora sindaco Antonio Salvati; alle scorse Comunali c’è lui dietro alla strategica decisione di far ritirare una lista facendola convergere su Paolo Fallone che poi ha vinto di misura grazie proprio a quell’appoggio.

Studi classici, si laurea in Giurisprudenza a Siena. All’università già fa politica: dal 1997 è presidente di Azione Universitaria, il movimento degli studenti di destra Partecipa alla svolta di Fiuggi ed è tra i fondatori di Alleanza Nazionale in provincia di Frosinone. Dal 2007 al 2010 è stato presidente della Federazione Cassino – Sora del Partito. Si candida alle provinciali ed è nella squadra di Antonello Iannarilli che per la prima volta toglie al centrosinistra Palazzo iacobucci. In quella giunta è il vicepresidente.

Guida da anni l’Agenzia Provinciale per l’Energia, prima come presidente del Cda ed ora come amministratore unico. Ha guidato in precedenza la Riserva del lago di Canterno mentre ai tempi dell’università era nel CdA dell’azienda per il diritto allo studio universitario.

Politicamente è sempre stato vicini a Massimo Ruspandini ma in FdI gli riconoscono il ruolo di grande tessitore. Nel quale ha una dote rara in politica: la discrezione; di lui ci sono rare foto, rarissime dichiarazioni, praticamente nessuna nota polemica. Dicono sia come l’aria: te ne accorgi solo quando non c’è.