Far diventare seri gli italiani: “I have a Draghi”

Senza Ricevuta di Ritorno. La ‘Raccomandata’ del direttore su un fatto del giorno. Da Paese del cavillo di facciata a Paese serio: che ad esempio rimette in pari gli studenti. Il sogno "proibito" del Presidente Incaricato.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

L’Italia nella quale Mario Draghi sta tentando di ricostruire un Governo è un Paese strano. È riuscito a trasformarsi in pochi anni da terra di instancabili lavoratori, capaci di alzare dighe e spianare strade a qualsiasi latitudine, a Patria di fannulloni che si inventano qualsiasi trucco per prendere due redditi di cittadinanza sotto lo stesso tetto. E smettere così di andare a lavorare. 

Un Paese nel quale tutto diventa una cialtronata: le multe non si pagano perché aspetti che arrivi la cartella tra due anni. E poi magari ci esce una rottamazione o una sanatoria che te la cancella.

Un posto nel quale se c’è troppo smog nell’aria non blocchi il traffico. Ma emetti l’ordinanza e non la fai applicare: perché comunque la legge prevede solo quello.

Un mondo nel quale cerchi il cavillo. E poi pretendi che tutto funzioni, quando è a te che serve.

Rimodulare il calendario scolastico: la proposta di Draghi Foto Vince Paolo Gerace / Imagoeconomica

In un mondo così fa scalpore quello che ha ipotizzato il Presidente Incaricato Mario Draghi nei colloqui avuto nel pomeriggio con i Partiti Minori

Ha immaginato di “rimodulare il calendario scolastico” dell’anno in corso. E di assumere più docenti. Perché? Per recuperare le lezioni e le ore perdute per la pandemia attivando ore di recupero. (Leggi qui)

Ha fatto capire che è possibile un prolungamento delle lezioni scolastiche oltre i termini previsti. Lezioni fino a giugno inoltrato. Per rimettere in pari i ragazzi con gli altri studenti europei. 

Se ci riuscirà o meno, non importa. Ma già che abbia pensato ad una cosa da Paese normale fa capire cosa ha in testa. Vuole trasformare l’Italia un Paese serio. Il grande limite è che per riuscirci dovrà trasformare gli italiani.

Senza Ricevuta di Ritorno