Federlazio, la ripresa può attendere. Gli imprenditori non sono ottimisti

Foto © Imagoeconomica, Valerio Portelli

Le previsioni di Federlazio. Registrate in base agli umori e le sensazioni di 450 piccole e medie imprese del Lazio. Ordinativi in calo, occupazione giù. Ma ci sono raggi di luce

Immobilità e assenza di crescita delle piccole e medie imprese nel Lazio: nel secondo semestre del 2019 c’è stato il crollo dell’occupazione rispetto al 2018. Ma anche l’aumento del numero di imprese rispetto al dato nazionale, grazie in particolare al traino di Roma e Provincia. Sono i dati emersi dall’indagine congiunturale condotta da Federlazio su un campione di 450 imprese associate e relativi alla second ametà dello scorso anno.

Il DG Federlazio, Luciano Mocci

La prima considerazione che emerge nella nostra indagine è una sostanziale conferma del trend negativo. Un andamento registrato già nei mesi scorsi – ha detto il direttore generale di Federlazio, Luciano MocciUna immobilità e assenza di crescita che, purtroppo, emerge da quasi tutti i dati raccolti sia sul piano nazionale che su quello regionale“.

I numeri

Gli ordinativi sono in calo. Nel secondo semestre 2018 avevano registrato un +9,3%, sceso nel primo semestre 2019. +1,1%. E ora – nel secondo semestre – il calo si attesta a +0,5 punti, accentuando la riduzione che si era già manifestata nella prima parte del 2019.

I numeri di Federlazio sono negativi anche sul fronte dei mercati esteri. Quelli dal mercato UE passano da -2,7 punti a -6,4, mentre quelli dal mercato extra UE migliorano ma continuano a fare registrare il segno negativo: da -9,1 a -7,6.

Arretra anche il saldo di opinioni sul fatturato del mercato interno, che passa da +1,7 punti a +1.

Ancora piu’ negativi i valori registrati sul mercato UE (da -2,9 a -9,7) e quelli sul mercato extra Ue (da -1,9 a -10,8). Passi indietro pure sui punti di vista delle aziende in relazione all’andamento della produzione:-4,8 rispetto a -1,5 del primo semestre 2019.

C’è un dato positivo: l’export. Le esportazioni nel 2019 sono aumentate di molto rispetto al 2018: +21,4% rispetto al -4,7% di un anno fa.

Tuttavia “gli sforzi della Regione per far sì che cresca la percentuale di imprese perché inizino un processo di internazionalizzaione, sono ancora troppo poche quelle che esportano“, ha spiegato Luciano Mocci.

Bisogna esportare

Il terminal merci per l’Export

Dall’indagine è emerso che il 63% delle aziende del Lazio ha dichiarato di non operare sui mercati internazionali. Perché no? Per il 36,1% perché “la struttura aziendale non è attrezzata per affrontare i mercati esteri“. Per il 56,9% perche’ “il mercato nazionale assorbe completamente la produzione“.

Restano stabili gli investimenti (il 32,7% delle imprese dichiara di averne effettuati nell’ultimo semestre, contro il 32,6% del semestre scorso e il 37% di quello ancora prima).

Giù l’occupazione

Per Federlazio crolla l’occupazione: si registra un ulteriore forte calo tanto da arrivare al segno negativo: -0,5%. In precedenza c’era stato il saldo di opinioni positivo ma sempre in calo tra il secondo semestre 2018 (+15,1%) e il primo del 2019 (+8,2%).

Dove l’occupazione è cresciuta sono aumentati di più i contratti a tempo indeterminato (dal 40,5% al 50%). Restano stabili quelli a tempo determinato.

Buone notizie anche sul fronte delle nuove imprese. La crescita nel 2019 è stata dell’1,57%, superiore a quella registrata in tutte le altre regioni e quindi anche sulla media nazionale (+0,52%). Merito in particolare del traino di Roma e Provincia dove il numero di imprese e’ cresciuto dell’1,6%.

Segnali positivi

Per quanto riguarda le previsioni rispetto al primo semestre 2020, segnali positivi arrivano dagli imprenditori sugli ordinativi che sono in aumento su tutti i mercati (da 6,7 a 9,9 su quello interno, da -3,2 a +2,8 su quello UE e da -2,2 a +8,6 su quello extra Ue).

In provincia di Frosinone il principale polo dell’Automotive nel Lazio

Positive complessivamente le previsioni sul fatturato, in aumento sia sul mercato Ue e extra Ue, in leggero calo su quell interno. Stabili gli investimenti, mentre restano negative le prospettive occupazionali dove il saldo passa da -2,3 a -2,5.

Anche le rilevazioni registrate nel secondo semestre 2019 confermano un trend fortemente negativo– ha detto il presidente di Federlazio, Silvio RossignoliPurtroppo parliamo di una tendenza costante ormai da alcuni semestri ed è preoccupante la continua assenza di segnali di ripresa”.

Qualcosa c’è. “Piccoli segnali incoraggianti li troviamo solo sul tasso di crescita delle imprese nel Lazio ma si tratta di segnali troppo timidi per considerarli utili a una crescita economica. Senza un scossone alla nostra economia, che potrebbe arrivare da una sensibile riduzione della pressione fiscale o da un programma di grandi investimenti pubblici, sarà difficile che possano riaccendere i motori dell’economia nazionale e regionale. Nonostante gli encomiabili sforzi messi in campo dalla Regione”.

Tra gli elementi postivi messi in campo dalla Regione Lazio ci sono i bandi sull’energia pulita, digitalizzazione, internazionalizzazione e start up. Nonostante i quali – evidenzia Federlazio – “non si riesce a innescare la spinta verso lo sviluppo economico e in questo quadro le imprese possono mettere in campo sol strategie di piccolo cabotaggio“.

Senza virus

Questa analisi congiunturale è una fotografia scattata prima dello scoppio del coronavirus in Cina.

Per Luciano Mocci l’orizzonte è incerto. E con quello che sta succedendo dall’altra parte del mondo, “da qui ai prossimi giorni andranno fatte delle riflessioni serie”.

Altro elemento negativo: il fatto di avere un governo attraversato ogni giorno da fibrillazioni: l’assenza di stabilità non agevola. “La ‘barca’ impresa ce la fa e non ce la fa. Le fibrillazioni quotidiane del governo non aiutano, abbiamo bisogno di qualcosa di concreto sulla burocrazia, sulla lentezza della giustizia e sul livello di infrastrutture non adeguato al Paese dove viviamo“. 

Orneli: numeri preziosi

Paolo Orneli con Nicola Zingaretti © Imagoeconomica

L’assessore regionale allo Sviluppo Economico del Lazio Paolo Orneliè ottimista sullo stato delle Pmi della Regione. Dice Paolo Orneli che “Le indagini congiunturali di Federlazio sono sempre molto preziose perchè noi non disponiamo di dati che ci permettono di entrare in profondità nella dinamica diseguale del nostro sistema produttivo. Il campione di 450 imprese evidenzia un ritardo molto forte da parte del nostro sistema produttivo sui temi dell’innovazione e dell’internazionalizzazione, fattori che permettono alle imprese di essere competitive e di stare nei mercati globali“.

Nell’indagine viene dato conto del lavoro positivo svolto dalla Regione per aiutare il mondo delle imprese: “Ringraziamo Federlazio per l’apprezzamento molto lusinghiero sulle politiche regionali, sui bandi, sul processo di semplificazione per rendere il Lazio un luogo sempre più amichevole verso chi vuole fare impresa. Ma dobbiamo accelerare su alcune grandi scelte strategiche” ha concluso Orneli.